Differenziata, Lecce diventa “Comune riciclone”, menzione speciale a Nardò: la classifica di Legambiente

Differenziata, Lecce diventa “Comune riciclone”, menzione speciale a Nardò: la classifica di Legambiente
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Martedì 17 Dicembre 2019, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 16:51
Salgono da 55 a 87 i Premi “Comuni Ricicloni” di Puglia, cioè quelli che hanno raggiunto e superato la soglia del 65% di rifiuti differenziati. Sono poi 44 le menzioni speciali assegnate da Legambiente al termine dell'annuale esame sull'andamento della raccolta differenziata, comune per comune, nella regione. Comuni Ricicloni di Puglia è giunto, ormai, alla sua XII edizione. E consegna ai cittadini un dossier pieno di sorprese e di numeri, che aiutano a leggere l'attuale situazione in Puglia, costretta a fare i conti con una cronica mancanza di impianti pubblici di smaltimento dell'umido e con costi elevatissimi per conferire i rifiuti fuori regione. Problemi che non hanno tuttavia scoraggiato i pugliesi dal tenere un atteggiamento rispettoso dell'ambiente.

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Tra i “Ricicloni” sono cinque i comuni “Rifiuti Free” (Bitritto, Motta Montecorvino, Casamassima, Bitetto e Montemesola), menzione assegnata alle Amministrazioni che hanno contenuto la produzione di secco residuo al di sotto dei 75 Kg all’anno. Mentre nella rosa dei “più bravi” entra Lecce, capoluogo del Salento, si riconferma Barletta con il 70,6% e retrocede, lasciando questa squadra di virtuosi, Andria con il 58,8%. 

La raccolta differenziata in Puglia sale dal 47,5% al 54,2%. E non sono pochi nemmeno i comuni che hanno ricevuto una menzione speciale, “Io sono Legale”, andata quest'anno a Nardò, Casamassima, Santeramo in Colle, Altamura, Toritto e Triggiano per l’attività di contrasto al sacchetto selvaggio.

«Lo ripetiamo da oltre un decennio - commentano da Legambiente -: per rendere virtuosa e circolare l’economia in Puglia serve ridurre la produzione dei rifiuti, interrompere l’uso delle discariche, realizzare gli impianti di riciclo, di trattamento e recupero della frazione organica dei rifiuti, a partire da quelli di digestione anaerobica e compostaggio, responsabilizzando i cittadini con una capillare informazione»
 
Sono 87 i Premi Comuni Ricicloni a fronte dei 55 dello scorso anno, cui si affianca una media percentuale di raccolta differenziata che nel 2019 sale - come detto - dal 47,5% al 54,2%. Completano il quadro 24 Premi di Seconda Categoria, 16 Menzioni Speciali Teniamoli d’Occhio, 4 Menzioni Speciali Start Up e 6 Menzioni Speciali Io Sono Legale.


 
Il rapporto Comuni Ricicloni Puglia 2019 è stato presentato questa mattina a Bari nell’Hotel Excelsior alla presenza di Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, Antonio Decaro, presidente di ANCI, Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Giovanni Francesco Stea, assessore alla Qualità dell’Ambiente Regione Puglia, Domenico Vitto, presidente di ANCI Puglia, Fiorenza Pascazio, presidente di AGER e Delegata Ambiente e Rifiuti ANCI Puglia, Gianfranco Grandaliano, direttore generale di AGER Puglia.

«Grazie a una rete in continua crescita di comuni attenti alla gestione sostenibile dei rifiuti, in Puglia la media percentuale regionale di raccolta differenziata è salita al 54,2%, riducendo lo smaltimento dei rifiuti urbani in discarica al 37% - ha detto Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – Quest’anno sono ben centotrentuno i comuni premiati di cui ottantesette sono ricicloni e quarantaquattro ricevono menzioni speciali. Tuttavia gli impianti continuano a non essere al passo con le esigenze della raccolta differenziata. Sono trascorsi 25 anni dalla prima dichiarazione di emergenza ambientale in Puglia in tema di gestione dei rifiuti urbani e ancora oggi abbiamo di fronte una carenza impiantistica che comporta un continuo trasferimento della frazione organica fuori regione, gravata dall’assenza di una filiera del riciclo, fondamentale per valorizzare le frazioni differenziate. L’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani non è stato ancora approvato. La stessa ecotassa, concepita come strumento disincentivante dello smaltimento in discarica, rischia oggi di diventare un boomerang, che penalizza anche i comuni più virtuosi e in particolare i cittadini. Lo ripetiamo da oltre un decennio: per rendere virtuosa e circolare l’economia in Puglia serve ridurre la produzione dei rifiuti, interrompere l’uso delle discariche, realizzare gli impianti di riciclo, di trattamento e recupero della frazione organica dei rifiuti, a partire da quelli di digestione anaerobica e compostaggio, responsabilizzando i cittadini con una capillare informazione».
 
Le classifiche – relative al 2018 e ai primi nove mesi del 2019 – sono elaborate incrociando i dati raccolti tramite questionario inviato alle Amministrazioni locali e quelli forniti dai Comuni al Servizio Ciclo Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia, pubblicati sul suo Portale Ambientale.

Al vertice della classifica Bitritto (83,6%), cui seguono Motta Montecorvino (82,4%) e Casamassima (80,6%). Per il Salento, Leverano - l'anno scorso unico Comune riciclone della provincia Leccese - si conferma il migliore.

Trentotto i nuovi ingressi:

(provincia di Taranto)
Montemesola, 
Palagianello
Mottola
Martina Franca
Monteparano
Castellaneta
Massafra

(provincia di Bari)
Gioia del Colle, 
Capurso, 
Locorotondo, 
Noci
Triggiano
Mola di Bari, 
Noicattaro,
Bisceglie
Poggiorsini

(provincia di Lecce)
Campi Salentina, 
Arnesano, 
Salice Salentino, 
Trepuzzi, 
Copertino, 
Novoli, 
Racale, 
Guagnano, 
Lequile 
Squinzano
Veglie
Carmiano
Galatina
Lecce

(provincia di Foggia)
Castelluccio Valmaggiore, 
Candela
Rocchetta Sant’Antonio, 
Serracapriola, 
Casalnuovo Monterotaro, 
Anzano di Puglia

(provincia di Brindisi)
San Donaci, 
Oria.

La XII edizione vede la riconferma di Barletta (70,6%) tra i Capoluoghi di Provincia Ricicloni e l’ingresso in classifica di Lecce, che sale dal 58,2% al 65% di raccolta differenziata. Esce dalla classifica dei Comuni Ricicloni Andria che nel 2018 scende dal 65% al 58,8% di RD. Brindisi registra un incremento notevole passando dal 27,4% al 53,5%, Bari passa dal 39,9% al 43,3% mentre restano fanalini di coda Foggia (24,5%), Trani (21,6%) e Taranto (17,8%).
 
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