Omicron spinge i contagi. Tra i bimbi 100 casi in più nel giro di una settimana

Omicron spinge i contagi. Tra i bimbi 100 casi in più nel giro di una settimana
di Paola COLACI
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Domenica 19 Dicembre 2021, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:56

Record di nuovi casi da quarta ondata in Puglia: 677 contagi da Covid nelle ultime 24 ore e 4 morti. Ma il virus in regione continua a diffondersi anche tra più piccoli. E gli ultimi dati del Dipartimento di Prevenzione della Regione lo confermano: in una settimana il numero di nuovi positivi in fascia 5-11 anni è salito da 700 a 802 casi. E la percentuale di positività pediatrica a fronte dei casi complessivi di contagio accertati tra la popolazione residente attualmente si attesta al 12%. In altre parole, ogni 100 casi di Covid accertati tra i residenti 12 sono riferibili ai bimbi al di sotto di 12 anni.

I numeri dei contagi in Puglia


Ma a preoccupare gli esperti è anche il confronto numerico con il mese di novembre: in Puglia in poco più di quattro settimane il numero di positivi è più che raddoppiato.

E dai 350 casi di contagio pediatrico del mese scorso si è passati agli 802 attuali positivi. Ancora, dall'inizio di settembre sono 2.340 i casi rilevati tra i 5 e gli 11 anni a fronte di una popolazione scolastica di 243mila studenti, come ha chiarito il direttore del Dipartimento di Prevenzione Vito Montanaro. Ma c'è di più. Ora ad aumentare in Puglia sono anche i casi di influenza tra i più piccoli, secondo l'ultimo rapporto della rete dei medici sentinella di Influnet. Nel dettaglio, nella settimana dal 6 al 12 dicembre l'incidenza tra i bimbi tra 0 e 4 anni è passata da 14 a 18 casi ogni mille assistiti. E attualmente è pari a 18.79: il quinto valore più alto in Italia. Considerando tutta la popolazione, l'incidenza è di 3.81 casi ogni mille assistiti. E solo nell'ultima settimana sono stati diagnosticati 397 contagi. Ma tant'è.

La variante Omicron


Ma in regione il virus continua a correre anche tra gli adulti. E se nelle ultime 24 ore a fronte di 25.120 test processati 677 hanno restituito risultato positivo, sotto i riflettori degli esperti resta anche la diffusione di Omicron. E i 7 casi già accertati di variante già sequenziati dal laboratorio di Epidemiologia molecolare e sanità pubblica del Policlinico di Bari con buona probabilità sono solo la punta dell'iceberg della circolazione dei virus mutato in regione. A lanciare l'allerta è la professoressa Maria Chironna, responsabile del laboratorio del Policlinico. «L'attività di contact tracing svolta dai Dipartimenti di prevenzione, dopo le prime segnalazioni di Omicron, e di screening mediante S-gene target failure sta facendo emergere decine di casi probabili di Omicron, in attesa di conferma nei prossimi giorni», ha evidenziato la virologa. Rispetto alle misure da adottare per prevenire un nuovo incremento di casi in regione, se il vaccino secondo gli esperti resta l'arma principale per contrastare l'avanzata del virus secondo Chironna la campagna di immunizzazione da sola non può più essere sufficiente. «I vaccini da soli non bastano - ha tenuto a sottolineare la professoressa - In attesa di somministrare a tutti i booster, è necessario mettere in campo misure di mitigazione. Prima lo facciamo meglio è». E ben vengano allora le ordinanze dei sindaci che anche in Puglia in molti Comuni hanno già previsto l'obbligo di mascherine all'aperto. «Ma io direi di stare attenti a frequentare luoghi chiusi anche con green pass e mascherine» conclude Chironna.
Intanto per giovedì 23 dicembre è già fissata la Cabina di regia sulla pandemia. Lo ha annunciato nelle scorse ore la Presidenza del Consiglio, spiegando che a presiedere l'incontro di palazzo Chigi sarà il premier Mario Draghi. Tre le ipotesi sul tavolo. A partire da un'eventuale ulteriore estensione dell'obbligo vaccinale a particolari categorie di maggiore contatto con il pubblico. Ma si valuta anche l'obbligo di mascherine all'aperto o la possibilità di chiedere un tampone, oltre al Green pass, per accedere a locali al chiuso particolarmente affollati, come le discoteche. Si potrebbe riflettere, infine, anche sulla possibilità di accorciare la durata del certificato verde.
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