Salento, morì a 54 anni dopo il vaccino anticovid: «Nessun errore per i 7 medici». Chiesta l'archiviazione

La Procura di Lecce ha chiesto l’archiviazione del procedimento per sette medici

Salento, morì a 54 anni dopo il vaccino anticovid: «Nessun errore per i 7 medici». Chiesta l'archiviazione
di Andrea TAFURO
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Venerdì 19 Gennaio 2024, 20:16

Nessun collegamento tra la somministrazione del vaccino anticovid e la morte del web designer 54enne, Claudio Di Paolo, di Galatone, avvenuta nel gennaio del 2022 in seguito ad arresto cardiocircolatorio. E’ questa la posizione della Procura di Lecce che ha chiesto l’archiviazione del procedimento per sette medici, in servizio negli ospedali di Gallipoli e Galatina, sulla base della consulenza del medico legale Alberto Tortorella e del cardiologo Giuseppe De Giorgi. I camici bianchi erano rimasti coinvolti nella vicenda dopo l’esposto dei familiari dell’uomo, intenzionati a far luce sul decesso improvviso del 54enne.

Il vaccino nell'hub di Galatone


Secondo quanto ricostruito in fase d’indagine, Di Paolo, il 18 gennaio del 2022 si era recato nell’hub vaccinale di Galatone per ricevere la somministrazione del vaccino anticovid.

Dopo circa un’ora dall’inoculazione del siero, l’uomo avrebbe iniziato a star male e ad accusare dolori al petto, tanto da decidere di recarsi in ospedale a Gallipoli. Dopo i controlli ospedalieri il 54enne fece rientro a casa, ma la persistenza dei dolori ne suggerirono un nuovo ricovero in ospedale, ma a Galatina. Qui i medici, dopo gli accertamenti, ne consigliarono il ricovero, ma il 54enne decise di tornare a casa nuovamente per non trascorrere la notte nel nosocomio. A distanza di alcune ore però le condizioni dell’uomo si aggravarono nuovamente, tanto da rendere necessario un terzo ricovero in ospedale, dove però il cuore dell’web designer, a distanza di alcune ore, cessò di battere. La tragica quanto inattesa notizia della morte del 54enne, portò i familiari a sollecitare le indagini per eventuali “errori medici” portata avanti dalla pm Donatina Buffelli. Dalle successive consulenze mediche però non è emerso alcun riferimento alla vaccinazione o responsabilità dei sanitari, tanto che la Procura ha chiesto l’archiviazione del procedimento. La scelta di proporre opposizione alla richiesta spetta ora ai legali della famiglia di Di Paolo, Massimo Aprile e Francesco Protopapa.

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