Pnrr, nei Comuni pugliesi 73 esperti esterni per i progetti. E 20 milioni per i contratti

Il piano delle assunzioni per potenziare l'organico negli enti locali

Pnrr, nei Comuni pugliesi 73 esperti esterni per i progetti. E 20 milioni per i contratti
di Paola COLACI
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Venerdì 15 Ottobre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:10

Bandi e progetti per il Pnrr: in tutta Italia scatta la fase del reclutamento di mille esperti e tecnici esterni da assegnare agli enti locali alle prese con la fase operativa del Recovery Plan. E secondo il riparto previsto dal governo nella bozza del Dpcm “Reclutamento”, alla Puglia spettano 20 milioni e 355mila euro per mettere in piedi una task force di 73 “esperti multidisciplinari” da assegnare agli uffici tecnici di Regione, Province e Comuni. «I professionisti esterni forniranno supporto alle amministrazioni per la presentazione dei progetti e per le rendicontazioni da inviare al Mef - fa sapere l’assessore regionale al Personale, Gianni Stea - Ma si occuperanno anche dello screening e produzione di un catalogo completo delle procedure amministrative e di supportare gli enti locali nello smaltimento degli arretrati. La Puglia potrà contare su un gruppo di 73 esperti e gli incarichi saranno conferiti entro fine anno. Una boccata d’ossigeno per le amministrazioni in affanno».

L'allarme dei sindaci: «Uffici senza organico: rischiamo di fallire»

Enti locali impegnati che in questa fase sono impegnati, appunto, sul doppio fronte dei bandi e della progettazione per il Pnrr, seppure alla prese con la cronica carenza di personale e con organici dimezzati.

E il timore tra gli amministratori è di non farcela. «I Comuni sono i protagonisti decisivi per la governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Metteteci nelle condizioni di poter assolvere a questo compito, di poter giocare la partita nell’interesse del Paese e del Sud: è una sfida decisiva che non possiamo fallire» aveva sollecitato lo scorso sabato il sindaco di Lecce Carlo Salvemini. Allarme condiviso dal presidente nazionale di Anci (Associazione Comuni italiani) e primo cittadino di Bari, Antonio Decaro. Ma anche dagli amministratori dei Municipi dei grandi capoluoghi di provincia e dai sindaci dei piccoli Comuni. Ora, però, il compito di definire i “piani territoriali” per il fabbisogno di personale e i piani per la governance degli interventi sul territorio spetta alla cabina di regia regionale. Un gruppo di lavoro di cui fanno parte rappresentanti di Regione, Anci, Upi (Unione Province italiane) e Città metropolitana di Bari.

Candidature sul "Portale del Reclutamento" e assunzioni a dicembre

La corsa contro il tempo è già partita. Se i piani territoriali, dice la bozza del Decreto, andranno comunicati entro oggi, per presentare quelli per la governance le Regioni hanno tempo sino a mercoledì 27 ottobre. Una volta trasmessa la documentazione, la Funzione pubblica avrà dieci giorni per approvarla. E gli incarichi a tempo determinato dovranno essere conferiti entro dicembre. Gli elenchi dei professionisti saranno messi a disposizione degli enti locali attraverso il “Portale del Reclutamento” gestito dal Mef. La sezione dedicata alle candidature, invece, è già stata attivata all’inizio di settembre.
Rispetto al riparto delle risorse, infine, se sul piatto ci sono 320,3 milioni, a valere sul fondo di rotazione del Pnrr, l’assegnazione alle Regioni si basa su un doppio criterio: il 20% - in tutto 200 posti - sarà distribuita in base a una quota fissa uguale per tutte le Regioni, il restante 80% sarà assegnato invece tenendo conto della popolazione. Sulla base del riparto previsto in bozza del Dpcm, dunque, alla Puglia spettano 20 milioni e 355mila euro. Per numero di esperti e risorse assegnate, inoltre, la regione si colloca al quinto posto in Italia dopo Lombardia, Campania, Sicilia e Lazio.
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