Esplode il caso Sergi: Pd e opposizione contro Consales. Ma il sindaco si difende

Esplode il caso Sergi: Pd e opposizione contro Consales. Ma il sindaco si difende
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Mercoledì 20 Gennaio 2016, 13:13
BRINDISI - Ha scatenato reazioni durissime, a partire da quella del Pd di Brindisi affidata alla commissaria Sandra Antonica, la decisione del sindaco Mimmo Consales di assumere nell’ufficio di staff, a quasi 2.800 euro lordi al mese (8.300 per tre mesi), il figlio del consigliere comunale Luigi Sergi, ex transfugo dalla maggioranza all’opposizione e ritornato all’ovile solo poche settimane fa. Proprio il ritorno di Sergi si è dimostrato fondamentale per il mantenimento della maggioranza almeno negli ultimi due Consigli, l’ultimo dei quali sugli assestamenti di un bilancio preventivo che aveva fortemente criticato.

E proprio come la volta scorsa, ad insorgere sono la deputata del Pd Elisa Mariano e il capogruppo di Brindisi Bene Comune Riccardo Rossi, ai quali si è aggiunto anche il nuovo direttivo cittadino di Forza Italia. «Non volevo credere - critica aspramente la Mariano - che si fosse andati sino in fondo nel proposito di assumere nello staff del sindaco proprio il figlio del consigliere che ha garantito la maggioranza durante l’ultimo consiglio comunale. Avevo avuto modo di stigmatizzare pubblicamente questa ipotesi chiarendo la palese inopportunità di una tale scelta. Ora, non sta a me stabilire se vi sia una reale connessione tra il voto espresso dal consigliere a supporto dell’amministrazione e l’assunzione di suo figlio. Ma anche il solo sospetto che possa esserci realmente un legame è di per sé uno sfregio, l’ennesimo, da parte di questa amministrazione a quel senso etico ed a quel bisogno di trasparenza che dovrebbe caratterizzare ogni atto ed ogni scelta amministrativa. Il Pd non può sostenere il peso di questo ulteriore vulnus alla credibilità delle istituzioni».

Parole che sembrano ancora più dure, arrivando dallo stesso partito del sindaco, che già ieri si era espresso criticamente - poche ore dopo la divulgazione della notizia dell’assunzione - attraverso la commissaria del Pd cittadino, che aveva definito la decisione di Consales «assolutamente inopportuna, politicamente e non solo, ma anche lesiva della dignità delle istituzioni e dell’intelligenza dei cittadini brindisini».

Ma anche l’opposizione è intervenuta pesantemente sulla vicenda. «La notizia dell’assunzione del figlio del consigliere comunale Sergi, purtroppo, non desta alcuna sorpresa - si legge in una nota a firma del coordinamento cittadino di Forza Italia - in quanto era già trapelata al momento del rientro dello stesso in maggioranza facendo sorgere più di qualche sospetto. Forza Italia esprime la sua indignazione sull’inopportunità di tale assunzione, per non dire altro, che è sotto gli occhi di tutti e suscita molti interrogativi ma, soprattutto, inasprisce la rabbia di tantissimi brindisini che, alla disperata ricerca di un posto di lavoro, vedono ulteriormente frustrate le loro aspettative apprendendo che, il comune, per alcuni più “fortunati”, crea occasioni di impiego ad hoc».

Critiche sono arrivate anche da Brindisi Bene Comune. «Consales, per Rossi, «tocca il punto più basso della sua consiliatura- Non prendiamoci in giro, quest’assunzione ha un solo scopo garantirsi un voto in consiglio comunale. Quel voto che fa la differenza tra restare sindaco ed andare a casa». Insomma, «la pagina più brutta, quella in cui anche ogni parvenza di dignità si perde».

Molto meno duro, invece, il segretario provinciale del Pd Maurizi Bruno. «Nello staff - sottolinea - ci devono essere uomini di fiducia del sindaco. Ed è chiaro che deve essere lui a decidere. Io, ad esempio, per il mio addetto stampa ho preso una persona da fuori Francavilla, per evitare conflitti d’interesse. Ma sono valutazioni che deve fare l’interessato»

Il sindaco, tuttavia, si difende e non ci sta ad essere accusato per avere assunto il figlio del consigliere Sergi. «Siamo di fronte - controbatte - alla sagra dell’ipocrisia. Perché spesso si ignora il fatto che altrove, in tante altre situazioni, la gente sistema figli, nipoti, mogli, amanti. Io, invece, non ho fatto nulla di tutto questo». E le differenze le sottolinea un attimo dopo. «Intanto - chiarisce - non si tratta di un’assunzione normale. Mica gli ho fatto vincere un concorso. La legge consente ai sindaci di dotarsi di un proprio staff, in cui uno può mettere in teoria mogli, figli o chiunque. Cosa che io non ho fatto. Spesso, ad esempio, nello staff si mette chi ha fatto la campagna elettorale».

Ad ogni modo, il sindaco respinge le accuse e poi rivendica la scelta di una persona preparata. «Mi sono reso conto già alcuni mesi fa - confessa - che è una persona valida. È stato lui a dare le imbeccate per risolvere la difficile situazione della Multiservizi». Il salvataggio della società in house, dunque, sarebbe merito del figlio del consigliere Sergi.

Che, Consales tiene a specificarlo, non è come invece molti sostengono, il 17esimo voto in Consiglio, quello che consente alla maggioranza di reggersi in piedi. «La mia maggioranza - sostiene infatti il sindaco - è di 19 voti. E sinceramente per me è una cosa ipocrita, oltre che ingiusta, che una persona valida, laureata alla Bocconi, resti al palo solo perché figlio di un consigliere. La legge mi consente di farlo e tra l’altro nessuno può parlare di voto di scambio. Non c’è stata alcuna compravendita di consiglieri, visto che Sergi è stato eletto chiedendo il voto per il sindaco Consales. E questo nessuno lo deve dimenticare».

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