Opere pubbliche incompiute. 27 in Puglia. Ma negli ultimi 5 anni sono più che dimezzate

Opere pubbliche incompiute. 27 in Puglia. Ma negli ultimi 5 anni sono più che dimezzate
di Giuseppe MARTELLA
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Lunedì 25 Luglio 2022, 07:09 - Ultimo aggiornamento: 07:25

Sono 27 le opere pubbliche incompiute in Puglia per un importo di 35 milioni 442 mila euro. Un dato che, incastonato in quello nazionale che evidenzia 379 cantieri pubblici non finiti per un valore complessivo di 1, 817 miliardi di euro, regala il terzo posto nazionale alla regione dietro Sicilia e Sardegna, che dominano la classifica con 138 e 47 progettualità ancora da completare; ma che segna comunque una sostanziale controtendenza rispetto a quanto rilevato nel 2017. Questo è il quadro che emerge dalle rilevazioni del Centro Studi Enti Locali che ha prodotto il suo lavoro partendo dai numeri trasmessi per il 2021 dalle Regioni al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili: strutture sanitarie, scuole, palazzetti dello sport e tante altre infrastrutture sui quali i lavori procedono a rilento, sono bloccati o, peggio ancora, non sono mai partiti e non si sa se e quando partiranno. Situazioni complicate e difficili da risolvere, nonostante progetti già approvati e soldi stanziati.

Il miglioramento rispetto al 2017: - 69% di incompiute in 5 anni

Numeri complessi ma in netto miglioramento se si considera che nel 2017 l’elenco del Mims indicava 752 cantieri pubblici non completati su tutto il territorio italiano e con riferimento alla Puglia indicava un valore numerico di 87 “grandi sorelle” non ancora terminate e quindi non fruibili dalle comunità. Un decremento del 69% che dimostra una sostanziale accelerata nel completamento dei cantieri, inferiore soltanto a quella posta in essere in Abruzzo e Piemonte, dove i lavori non conclusi riguardano oggi rispettivamente cinque e tre opere rispetto alle 43 e 18 di cinque anni addietro. A scorrere i dati su scala nazionale si nota come delle 379 incompiute, il 73% di esse si concentrino nel Sud e nelle Isole, mentre esempi da seguire siano le Province Autonome di Trento e Bolzano che non registrano opere pubbliche “sospese”: ma anche Friuli Venezia Giulia e Liguria con due cantieri ancori aperti e lo stesso Piemonte si ben comportano. Le opere inserite nell’elenco del Centro Studi Enti Locali non sono semplicemente “in corso”. Si tratta di lavori il cui termine contrattualmente previsto per l’ultimazione è già passato e che finiti al palo per problemi di non facile o immediata risoluzione, quali: mancanza di fondi, cause tecniche, sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge; e ancora fallimento, liquidazione coatta e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice, risoluzione o recesso dal contratto e mancato interesse al completamento da parte della stazione appaltante, dell’ente aggiudicatore o di altro soggetto aggiudicatore.

La geografia della Puglia: nel Brindisino 11 cantieri bloccati

Entrando nello specifico delle 27 incompiute di Puglia, si nota come tra le sei province soltanto la Bat, Barletta Andria Trani, non sia interessata dal fenomeno mentre a tirare il gruppo sia la provincia di Brindisi con ben 11 appalti non conclusi seguita da quella di Foggia con sei, da Lecce e Taranto con quattro e Bari con due opere pubbliche ancora non terminate. Per 19 opere pubbliche i lavori di realizzazione, avviati, risultano interrotti entro il termine contrattuale previsto per l’ultimazione e al momento non sussistono le condizioni di riavvio degli stessi. In cinque casi, i lavori, pure iniziati, risultano bloccati oltre il termine contrattualmente previsto per la conclusione; in tre situazioni, infine, gli interventi sono stati ultimati senza però essere collaudati nei tempi e nelle modalità previste dal progetto esecutivo così come venuto fuori nel corso delle attività di collaudo. Tra i Comuni “lenti”, a recitare la parte del protagonista è quello di Lizzano che si fregia di tutte e quattro le opere pubbliche incompiute sul territorio tarantino. Nello specifico risultano bloccate le realizzazioni del Centro agroalimentare, i lavori di rifacimento del plesso scolastico “A. Chionna”, la piazzola di stoccaggio di beni durevoli dismessi e il completamento della scuola a sette aule di via Mascagni per la quale i lavori non sono ancora iniziati. Nel Brindisino non sono mai partiti i cantieri per la realizzazione del palazzetto dello sport e della piscina comunale a Villa Castelli, sono fermi agli albori i lavori per l’ampliamento e il completamento dello stadio comunale mentre procedono a rilento gli interventi di riqualificazione di Palazzo Imperiali a Latiano. E son ben sette i progetti riconducibili alla Asl Brindisi che tardano a vedere la conclusione: tra questi, lavori previsti al “Perrino di Brindisi”, l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica a Ostuni, il recupero del vecchio ospedale di Francavilla Fontana per la realizzazione dei poliambulatori territoriale. In provincia di Lecce risultano incompiute e riconducibili al Comune di Tricase la realizzazione della scuola materna nella frazione di Lucugnano e quella del nuovo palazzetto dello sport, stessa infrastruttura non conclusa a Calimera (in foto), mentre a Martano non vede la linea d’arrivo la realizzazione di una struttura socio assistenziale. A Foggia, tra le opere incomplete si annoverano un paio di interventi del Consorzio di bonifica montana del Gargano, la demolizione della scuola media San Pio e il recupero della ex Pretura a Torremaggiore. Nella provincia di Bari, infine, Monopoli attende i lavori del palazzetto dello sport e Rutigliano la realizzazione del centro polifunzionale turistico.

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