Errori, ritardi, mancanze: difficile la vita dei mercati a Bari

Errori, ritardi, mancanze: difficile la vita dei mercati a Bari
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Sabato 23 Luglio 2022, 05:00

Mercati a Bari tra gioie e dolori, si potrebbe dire. Il perché è legato al fatto che, nonostante negli ultimi anni le diverse amministrazioni comunali abbiano lavorato per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori, togliendoli dalle strade e realizzando per loro strutture coperte, non tutto è andato per il verso giusto.

Tanti i mercati coperti

Sono diverse ad oggi le strutture che ospitano mercati coperti a Bari, tra le quali Santa Scolastica; San Filippo Neri; San Pio da Pietrelcina; Sant’Antonio; Santi Pietro e Paolo; Via Tommaso Fiore; Madonna del Carmelo; San Marcello; Piazzale Exultet; Immacolata dei Pescatori; San Girolamo; Santa Chiara; Carbonara e l’ultimo arrivato il mercato di Santa Chiara. Fino a dicembre, la città poteva vantare anche un mercato in via Amendola, il famoso mercato di San Pasquale, aperto e chiuso in meno di due anni, e caratterizzato fin da subito da una situazione niente affatto positiva per gli operatori presenti all’interno. Alla chiusura, a dicembre 2021, erano rimasti solo sette operatori e di questi solo cinque hanno accettato le condizioni del Comune per trasferirsi nel nuovo mercato di Santa Chiara (causa Covid erano rimasti in sospeso dei pagamenti e che è stato stabilito per loro un piano di rientro).

Problemi a Santa Chiara


Quest’ultimo è stato inaugurato dopo una serie di rinvii e di problemi nel cantiere per la costruzione, solo lo scorso 19 dicembre, in tempo per le spese natalizie, ma già ora comincia ad avere i primi problemi.

Solo pochi giorni fa, il neo Comitato Mercato Santa Chiara ha richiesto un incontro urgente al sindaco, Antonio Decaro, all’assessore alle Attività Economiche, Carla Palone, al prefetto, Antonia Bellomo, e al questore, Giuseppe Bisogno, per discuterne. Le problematiche lamentate vanno dalla mancanza di parcheggi per gli utenti a problematiche strutturali che, secondo gli stessi operatori, devono essere risolte quanto prima per evitare il declino della struttura.

Altre strutture in declino

Un declino che vivono da tempo, invece, strutture come il mercato del quartiere Libertà, presente alla ex Manifattura Tabacchi, o quello di corso Mazzini, senza dimenticare la struttura presente in via Vaccarella a Carbonara. Per quanto riguarda il mercato della ex Manifattura, sembra che ci sia un progetto per una completa riqualificazione, che rientra nel progetto più ampio di restauro e riqualificazione dell’intera struttura della ex Manifattura, ma a parte rispetto al grande progetto del Cnr. Nel frattempo, in seguito ad un sopralluogo avvenuti pochi mesi fa, nei prossimi giorni verranno realizzati dei ripristini delle pavimentazioni nell’ambito delle manutenzioni in corso, che stanno interessando anche alcuni solai, dopo il crollo che ha visto una donna rimanere ferita anche se in modo lieve. Il mercato di corso Mazzini, invece, che tempo ha diverse problematiche, Ad oggi, al suo interno, sono solo 65 i box occupati sui 92 disponibili, e da meno di due anni è tornato ad essere gestito dal Comune, dopo essere stato per lungo tempo affidato ad un consorzio e dopo una serie di polemiche. Per quanto concerne, invece, la struttura di via Vaccarella a Carbonara, la situazione è per certi versi simile a quella che ha portato alla chiusura di via Amendola: molti box vuoti, poca clientela anche nei giorni clou, e tanti box chiusi pur essendo affidati perché in molti preferiscono tenere chiuso che avere spese e non guadagnare. Andando a vedere quale sia la situazione generale dei posti disponibili e di quelli liberi, il quadro è abbastanza desolante. Considerando tutte le disponibilità in città, per cui prendendo in considerazione mercati giornalieri, mercati settimanali, posteggi isolati giornalieri annuali, posteggi isolati settimanali annuali, posteggi isolati giornalieri stagionali e sagre e feste, il totale dei posti è pari a 2.775, di cui 2.204 occupati e 571 liberi (dati aggiornati ad aprile).

Posteggi e box vuoti


Quelli non occupati sono esclusivamente posteggi presenti nei mercati giornalieri e in quelli settimanali e sono, rispettivamente, 411 e 160. Nel solo mercato di Santa Chiara, appena aperto, c’erano già due box vuoti a causa di una rinuncia dell’ultimo minuto. E anche se si è già provato ad assegnarli nuovamente, al momento non ci sono novità al riguardo. Tornando ai numeri, per meglio comprendere il quadro della situazione, il totale dei posti disponibili nei mercati giornalieri e settimanali è pari 2.308 di cui 1.089 nei mercati giornalieri e 1.219 in quelli settimanali. Sui 1.089 giornalieri ben 411 come detto sono non occupati e solo 678 invece sono occupati, per cui ben più di un terzo sono vuoti. La situazione è migliore per i mercati settimanali, dove sono solo 160 i posti non occupati a fronte di un totale di 1.219, con 1.059 posti assegnati. Una situazione che è visibile ad occhio nudo in alcune realtà, come appunto il mercato della ex Manifattura Tabacchi o il mercato a Carbonara, dove sembrano essere molti di più i box vuoti di quelli che continuano nonostante le difficoltà ad andare avanti. Da comprendere, come sottolineano da tempo anche gli stessi operatori, cosa sia possibile fare per alcune strutture, se possa davvero bastare una ristrutturazione o se non sia giunto il momento di ripensarle completamente.</CW>

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