«La sospensione della sanzione ci consente di analizzare l'intera vicenda con maggiore serenità, dopo il rammarico e la mortificazione professionale. Sono grata per l'intervento tempestivo e per la sensibilità dimostrata dalla ministra Marina Calderone e dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella». L'analisi, a poche ore dal passo indietro deciso dall'Ispettorato nazionale del lavoro che ha sospeso le sanzioni ai medici multati per aver lavorato troppo durante l'emergenza Covid, arriva dalla professoressa Angela Pezzolla, direttrice dell'unità di Chirurgia Generale Universitaria "Marinaccio" del Policlinico di Bari.
Anche lei è finita nell'elenco dei "trasgressori", ovvero fra i medici multati per eccesso di straordinari. «Una grande sensazione di amarezza.
Cosa è successo
Così, vedersi recapitare una multa è suonato come un'onta, con il rischio di scavare una distanza profonda fra i medici e le istituzioni. «In queste settimane ho continuato a fare il medico come ho sempre fatto, ma supportata dalle istituzioni - dice Pezzolla - mi sento meglio. Provo una sensazione di maggiore serenità, anche grazie al sostegno garantito dal presidente dell'Ordine dei medici, Filippo Anelli, e da tutti i colleghi e cittadini che in poche ore hanno fatto sentire la loro vicinanza apponendo 2.500 firme nella petizione. È arrivata la risposta importante che speravamo. La pandemia è stata una fase di grande sofferenza, con turni interminabili e tantissimi sacrifici personali e professionali. Tuttavia anche oggi permangono diverse criticità nel sistema sanitario, come la carenza di medici e infermieri e le lunghe liste d'attesa, ma con questo - conclude - non possiamo non assistere il malato. La cura del paziente è al centro dell'attenzione e non è pensabile fare turni che limitano la professione medica, soprattutto in ambito chirurgico. Il giuramento di Ippocrate vive sempre in noi».