Al voto 50 Comuni, affluenza al 42,94% alle 19. A Taranto rinuncia la metà dei presidenti di seggio. Flop referendum

Al voto 50 Comuni, affluenza al 42,94% alle 19. A Taranto rinuncia la metà dei presidenti di seggio. Flop referendum
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Domenica 12 Giugno 2022, 10:07 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 14:07

La Puglia al voto per eleggere i nuovi sindaci di 50 Comuni, tra cui due capoluoghi di provincia: Barletta e Taranto, entrambi commissariati in seguito a un voto di sfiducia. Urne aperte dalle 7 alle 23 e l'affluenza è salita al 42,94% alle ore 19 rispetto alle 12 in cui aveva votato il 18,95% degli aventi diritto. Azzurra la scheda per decidere chi indosserà la fascia tricolore: in 18 centri con più di 15mila abitanti, potrebbe rispuntare nuovamente tra due settimane, rinviando la partita ai ballottaggi.

Si vota anche per i Referendum popolari abrogativi. I quesiti referendari sono cinque e riguardano la separazione delle funzioni per i magistrati, la legge Severino, i limiti per la custodia cautelare, le regole per le candidature al Csm e le valutazioni dei magistrati (schede di colore rosso, arancione, giallo, grigio e verde). In questo caso, l'affluenza è del 14,65% alle 19 per i referendum nei 257 comuni pugliesi, secondo i dati pubblicati dal ministero dell'Interno.

La provincia in cui si è votato di più è quella di Taranto, con il 23,09% dell'affluenza. Questi i dati nelle altre province: Bari: 15,84% ; Bat: 19,50%; Brindisi: 6,76%; Foggia: 8,31%; Lecce : 12,97%;.

L'affluenza media nelle province alle 19 

È quindi del 42,94% l'affluenza alle 19 alle urne nei 50 Comuni pugliesi chiamati al rinnovo dei consigli Comunali, secondo i dati diffusi dal ministero dell'Interno. Nelle precedenti amministrative alla stessa ora era stata del 44,08%. Gli unici due capoluoghi di provincia al voto sono Taranto e Barletta. A Taranto l'affluenza è stata del 34,63% (nelle elezioni precedenti alla stessa ora era stata del 38,27%). A Barletta è del 43,28% (era stata del 43,21%).

Questa l'affluenza media nelle sei province pugliesi: Bari (dove si vota in 11 Comuni): 44,40% (alle precedenti elezioni era stata alla stessa ora del 46,04%); Bat ( 3 Comuni): 42,13% ( 42,27%); Brindisi (un Comune): 40,43% (46,94%); Foggia (12 Comuni): 45,72 % (44,96%); Lecce (16 Comuni) : 47,56% (45,71%); Taranto (7 Comuni): 39,21% (41,95%).

Cosa succede a Taranto

Circa la metà dei presidenti di seggio convocati per l'Election day (referendum e amministrative) a Taranto ha rinunciato all'incarico. Una decina di essi aveva comunicato giorni fa il disimpegno, mentre gli altri non si sono presentati ieri all'allestimento dei seggi e sono stati sostituiti in extremis, comportando alcuni ritardi. Da qui la richiesta di Vittoria Baldino, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Commissione Affari costituzionali alla Camera, di sfruttare le possibilità offerte dalla tecnologia ed adottare al più presto, anche in Italia, il voto elettronico. Sono 191 le sezioni a Taranto e 163.778 i potenziali elettori (86.296 donne e 77.482 uomini).

Cosa succede a Bari e provincia

Per due volte presidente e scrutatori del seggio Covid allestito nel Policlinico di Bari hanno rinunciato e così è tornato a presiedere la sezione speciale Edoardo Giua, il funzionario della Protezione civile regionale che già nelle elezioni del settembre 2020 si era reso disponibile a sostituire i rinunciatari, in piena pandemia, nel seggio Covid. Complessivamente a Bari sono 117 su 345 i presidenti di seggio nominati che hanno rinunciato, il 34%. Ottanta di questi avevano già rinunciato al momento della convocazione dalla Corte d'Appello. Gli altri non si sono presentati ieri al seggio e sono stati sostituiti all'ultimo momento. Nella provincia, a Bitonto, Comune dove si vota anche per le amministrative, hanno rinunciato 22 presidenti su 51, il 43%. 

Urne aperte dalle 7 alle 23

Battenti aperti nella sola giornata di oggi - dalle 7 alle 23 - senza finestra doppia, fino al lunedì, e in versione ancora anti virus: un decreto varato dal governo infatti, garantisce la possibilità di voto agli elettori positivi, ricoverati in ospedale o in isolamento a casa. Nella notte, si conosceranno già i risultati dei referendum: riguardano incandidabilità e decadenza, secondo le disposizioni della cosiddetta legge Severino, ma anche la limitazione dell'uso delle misure cautelari, la separazione delle funzioni dei magistrati, il sistema di valutazione degli stessi e le candidature per il Csm.


Precondizione perché siano validi i referendum è che entri in cabina la metà più uno degli aventi diritto. Domani pomeriggio, invece, la giostra degli aspiranti ad uno scranno da primo cittadino o da semplice consigliere.

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