Susca ("Praja") scrive al ministro Speranza: «Sta umiliando il mondo delle discoteche»

Susca ("Praja") scrive al ministro Speranza: «Sta umiliando il mondo delle discoteche»
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Giovedì 17 Giugno 2021, 06:25

A sintetizzare chiaramente la questione era stato nei giorni scorsi il presidente Silb-Fipe Maurizio Pasca: «Sono state riaperte tutte le attività tranne le discoteche. Di più: si può ballare ovunque ma da noi non si può ballare».
Il mondo delle discoteche è esasperato per il perdurare delle chiusure dei locali da ballo, con la stagione estiva che è ormai praticamente iniziata.

L'APPELLO

Per questa ragione si levano gli appelli al governo per concordate una data per la riapertura. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello di uno dei titolari del Praja di Gallipoli, Francesco Susca, che ha inviato una lettera aperta al ministro della Salute Roberto Speranza: «Abbiamo civilmente accettato il primo lockdown di marzo, fra mille difficoltà», premette Susca, il quale ricorda come il settore stesso abbia altrettanto «responsabilmente accettato il secondo lockdown, il 16 agosto (senza preavviso e nel pieno dell’estate) con difficoltà ancora più evidenti e pressanti». Inevitabile è allora il riferimento al periodo invernale («il più lungo di sempre per noi operatori»), con i titolari dei locali che hanno «resistito nell’attesa dell’estate e di condizioni migliori, investendo nelle nostre aziende i risparmi di una vita. Abbiamo quindi lavorato da ottobre giorno e notte per creare un protocollo sottoscritto da tre professori universitari di fama nazionale ed internazionale - Antonio Locascio, Pier Luigi Lopalco e Matteo Bassetti - in modo da scongiurare ogni rischio con aree Covid free nei locali».
Ma c’è di più: «Abbiamo elaborato - dice ancora rivolto a Speranza - due ipotesi di test pilota a Milano e a Gallipoli approvati rispettivamente dal sindaco Giuseppe Sala e dal governatore Michele Emiliano, inviati il 27 maggio a Lei per approvazione. Abbiamo riscritto di notte il protocollo di sicurezza adattandolo al Green pass, così da essere davvero irreprensibili. Abbiamo avuto parere favorevole dal Generale Paolo Figliuolo per vaccinare davanti ai nostri locali con gratuità per ogni vaccino under 30.

I nostri sforzi per fortuna non sono passati inosservati e tutti i partiti hanno condiviso le nostre iniziative».

LE CRITICHE
A questo punto, però, la critica nei confronti del ministro e, più in generale, del governo nella gestione della vicenda: «Ad oggi da Lei non abbiamo avuto alcuna risposta, alcun cenno, alcun incontro. Vuole davvero trascinare nella disperazione migliaia di famiglie mentre ovunque si evitano le norme del distanziamento dai lidi agli american bar dalle manifestazioni pubbliche a quelle di piazza dai rave party alle feste private? Con grande senso di responsabilità abbiamo accettato la chiusura forzata, ma ora che senso ha? Se non possiamo riaprire le uniche strutture che potrebbero garantire l’utilizzo del Green pass, mentre ovunque c’è un indisciplinata assenza di regole».
Parole dure, quelle utilizzate da Susca: «Oggi Lei umilia non solo l’imprenditore ed il lavoratore dello spettacolo, ma calpesta la dignità dell’uomo e del lavoro, quel diritto per cui i Padri Costituenti hanno con tanto ardore lottato per affermare. Mi auguro che questa lettera, rispettosa ma esasperata, possa finalmente indurla a una seria riflessione».
L’obiettivo di 3mila discoteche in tutta Italia è quello di ripartire già dall’inizio di luglio con date e regole certe. Ma senza limitazioni che possano rendere impossibile garantire l’attività nelle discoteche, come l’utilizzo della mascherina e l’obbligo del distanziamento. E nessun limite di capienza in rapporto ai metri quadri di superficie e riapertura prevista a partire dal primo luglio per i locali all’aperto. Nei giorni scorsi, i titolari dei locali avevano redatto un protocollo con le loro proposte: green pass e biglietti nominali indispensabili a garantire il tracciamento nel caso di positivi. Infine, l’ipotesi di biglietti omaggio e ingressi agevolati ai giovani che dimostrino di essersi vaccinati contro il Covid.

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