Dal Comune alla Regione, parla Delli Noci: «Il mio civismo anche a Bari. La Giunta? Niente pressing»

Dal Comune alla Regione, parla Delli Noci: «Il mio civismo anche a Bari. La Giunta? Niente pressing»
di Paola COLACI
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Mercoledì 23 Settembre 2020, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 15:38
Quasi un exploit annunciato. E i numeri delle urne lo hanno confermato: Alessandro Delli Noci, candidato al Consiglio regionale nel collegio leccese con la civica Con del governatore uscente Michele Emiliano, ha sbaragliato tutti. Big di partito, consiglieri regionali uscenti e nuove proposte della politica in campo. E con 17.282 preferenze - terzo dei più suffragati in Puglia, primo nel Salento - il vice sindaco di Lecce ha fatto il pieno di voti. E c'è già chi ipotizza un posto in Giunta. Forse, la vicepresidenza della Regione. Per ora senza fretta di andare all'incasso. «Non sono il tipo da mettere pressione al presidente», dice subito.

Delli Noci, s'immaginava di raccogliere più di 17mila preferenze?
«Voglio fare una premessa. Quel risultato straordinario è frutto di un lungo e costante lavoro di squadra, un lavoro capillare che raggiunge, attraverso il civismo, ogni comune della provincia di Lecce. È frutto del lavoro di un gruppo coeso che dal 2016 in città e da oltre un anno in provincia si è strutturato e si confronta e incontra costantemente. Ciascuno ci ha messo grande impegno e per questo ringrazio tutti i referenti in giro per il Salento. Quel risultato è straordinario e sorprendente. Ma ha una storia lunga e bella da raccontare».

Assodati i numeri e le preferenze, andiamo al punto: il consenso incassato alle urne si tradurrà in un assessorato a Bari? O, magari, nella vicepresidenza della Regione come qualcuno già dice?
«Mi sono candidato perché credevo in un progetto di sviluppo del territorio. E in questo momento la mia priorità è strutturare il consenso che ho raccolto attraverso un preciso progetto di coinvolgimento. Un eventuale ruolo strutturato all'interno della giunta regionale verrà deciso a tempo debito. Quello che mi interessa è costruire anche a Bari un progetto civico e consolidato, proprio come quello leccese. In questo momento sento di avere una grande responsabilità: quella che più di 17mila salentini mi hanno affidato attraverso il voto delle urne. Mi hanno scelto in tantissimi e si aspettano tanto, sia da me che dal gruppo con cui condivido il mio progetto politico. Non so quanto tempo ci vorrà ma l'obiettivo è chiaro: valorizzare Lecce e il Salento».

Mettiamola così: se lei potesse scegliere quale aspetto di quale ambito della politica regionale le piacerebbe occuparsi?
«Sono un ingegnere gestionale e mi sono sempre occupato di innovazione e di sviluppo economico. Ritengo, al contempo, che il presidente debba essere libero di scegliere la sua squadra di governo senza pressioni. E io non sono il tipo che può avanzare alcuna pressione. Anzi, la mia priorità è quella di costruire assieme al presidente un progetto civico, politico e culturale».

A proposito di civismo, il centrosinistra sembra aver cambiato fisionomia: una formazione politica a trazione Pd in cui a dare l'accelerata sono le civiche. È così?
«Personalmente, ho fatto campagna elettorale andando in giro con un libro che raccontava la mia visione di civismo. Negli ultimi anni la politica ha trattato poco le visioni e i valori, occupandosi più di litigi e le divisioni. E il civismo ha colmato questa carenza con proposte progettuali e aggregative, a partire dalle diverse professionalità».

Ora, però, la campagna elettorale è finita. E allora, si sbilanci: ritiene che il governatore Emiliano abbia commesso qualche errore?
«Alcuni errori sono stati commessi, è indubbio. Ma solo chi non fa, non sbaglia. Al di là del mio personale giudizio, tuttavia, a credere nelle capacità di governo del presidente sono stati i cittadini pugliesi. Si diceva che Emiliano avrebbe perso le elezioni. E invece, ha stravinto. E lo ha fatto con una nuova squadra».

Nuova squadra all'esordio anche in Consiglio: big della politica e uscenti non riconfermati. Di contro giovani amministratori ed eletti alla loro prima esperienza in Regione. È una formula di governo che può funzionare?
«Oltre al sottoscritto, tra i più giovani amministratori c'è anche l'ex sindaco di Racale, Donato Metallo. Siamo giovani sulla carta, tuttavia, abbiamo un'esperienza amministrativa notevole, costruita sul campo nel ruolo di sindaci e amministratori. Credo, infatti, che solo chi amministra abbia contezza delle reali esigenze dei cittadini».

E del suo gruppo civico leccese che ne sarà una volta che lei prenderà la strada per Bari?
«Insieme al sindaco Carlo Salvemini ho collaborato a costruire una nuova classe dirigente leccese con cui sarò in collegamento costante».

Ha già sentito il presidente Emiliano?
«Sì, l'ho sentito. Mi ha fatto i complimenti per l'eccezionale risultato. Poi abbiamo scherzato come facciamo spesso e chiudendo mi ha detto di non montarmi la testa. Gli ho risposto che quella è una promessa fatta a me stesso e alle 17.282 persone che hanno scelto di credere in me».
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