Zes, la Regione ancora contro Fitto: «Al palo la definizione delle nuove aree. Investimenti a rischio»

L'affondo dell'assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci

Zes, la Regione ancora contro Fitto: «Al palo la definizione delle nuove aree. Investimenti a rischio»
di Paola ANCORA
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Giovedì 27 Aprile 2023, 20:28

Non c'è soltanto il blocco dei Fondi di sviluppo e coesione ad irrigidire i rapporti già tesi fra Governo e Regione Puglia. La contesa si allarga anche ai decreti attuativi di vari provvedimenti assunti nel corso di questi mesi e mai varati, decreti che tengono bloccati – secondo le stime di Openpolis – ben 17 miliardi di euro. «Al ritardo e all’incertezza sul trasferimento delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione alle Regioni – afferma l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci - si aggiunge la mancata firma del DPCM che disciplina la procedura di aggiornamento e revisione della perimetrazione delle aree Zes di competenza dei Commissari straordinari. Azioni in capo al ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Raffaele Fitto che, ad oggi, non lascia trapelare alcuna informazione». Un'altra stoccata, l'ennesima, indirizzata da Delli Noci e, prima di lui, dal presidente Michele Emiliano all'indirizzo del ministro pugliese, che sui ritardi nella spesa dei Fondi di coesione ed europei ha consegnato la sua relazione al Parlamento. Su questo punto, invece, per il momento tace.

La posizione dell'assessore

«La variazione del perimetro attuale delle Zone Economiche Speciali – ha aggiunto Delli Noci - costituisce modifica sostanziale della delimitazione territoriale di cui ai Piani di Sviluppo Strategici approvati e dei conseguenti decreti del presidente del Consiglio dei Ministri istitutivi delle aree Zes e, pertanto, potrà essere effettuata con la procedura speciale prevista dalla legge 123 del 2017.

Senza la firma del DPCM che aggiorna e rivede le perimetrazioni delle aree Zes, includendo nuovi lotti e particelle sulla base dell'effettivo interesse da parte di potenziali investitori, il rischio che gli stessi, prevalentemente esteri, vadano altrove è veramente molto alto». Come sono alte – secondo Delli Noci – le probabilità che, così, sfumi il sogno della Puglia di vedersi trasformare «in una base logistica per l'intero Paese».

Da qui l'affondo. «è molto complicato giustificare questo nuovo ritardo del Governo che probabilmente non coglie quanto l’assenza di questo DPCM, che attendiamo da un po’, blocchi la realizzazione di nuovi e significativi insediamenti produttivi che sono frutto di un intenso lavoro di relazioni e di promozione della nostra regione – chiude Delli Noci - che non vogliamo sia soltanto il luogo in cui venire a trascorrere qualche giorno di vacanza ma che vogliamo sia la regione in cui venire ad investire»

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