Autonomia differenziata, nuovi ostacoli: nel Comitato Lep dimissioni eccellenti

Autonomia differenziata, nuovi ostacoli: nel Comitato Lep dimissioni eccellenti
di Redazione Attualità
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 05:00

Continua a essere tortuoso il percorso dell’Autonomia differenziata. A pochi giorni dall’insediamento, nel Comitato Lep (Clep), nato per definire i livelli essenziali di assistenza, voluto da Calderoli e presieduto da Sabino Cassese, si registrano le prime defezioni. Nell’ultimo incontro plenario lo stesso Cassese ha comunicato le dimissioni di tre componenti illustri: l’ex presidente della Camera Luciano Violante, l’ex ministro Anna Finocchiaro, e il giurista Franco Gaetano Scoca. Non solo: nella stessa occasione, l’ex ministro e padre della devoluzione Franco Bassanini ha fatto mettere a verbale la sua contrarietà al metodo finora seguito.
Sono ore convulse, in cui già nel dibattito politico continuano emergere malumori e contrarietà. E l’uscita di tre componenti “eccellenti” del comitato non fa che accrescere le incognite su una questione già spinosa ed estremamente delicata, oltre che determinante per l’eventuale via libera all’autonomia differenziata. Nelle prossime ore, si conosceranno i motivi della rinuncia dei tre componenti del Comitato, che nel frattempo sono già stati sostituiti. Subentrano infatti Maurizio Delfino. Gianfranco Cerea e Ginevra Cerrina Feroni.
A livello politico lo scontro resta ancora apertissimo. Quattro senatori - Peppe De Cristofaro per Sinistra-Verdi, Mariastella Gelmini per Azione-Iv, Andrea Giorgis per il Pd e Alessandra Maiorino per i Cinquestelle - hanno scritto al presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama per chiedere un tempo extra per scrivere gli emendamenti, visto che le voluminose relazioni di Bankitalia e Upb (Ufficio parlamentare di bilancio) sono arrivate solo pochi giorni fa. Si vedrà la replica di Alberto Baldoni, esponente di Fratelli d’Italia, attento finora a mantenere un ruolo di equilibrio. In ogni caso un nutrito pacchetto di emendamenti da parte delle quattro opposizioni è pronto. 

Cosa è successo

Tornando al Comitato dei Lep, c’è una visione diversa fra il presidente Cassese e la coppia Giuliano Amato-Franco Bassanini (nel 1980 erano entrambi nel Psi). Bassanini nel corso dell’ultima riunione plenaria ha fatto mettere a verbale le sue posizioni critiche sull’autolimitazione del Clep a discutere solo poche funzioni di diretta competenza regionale, in una materia peraltro che è di esclusiva competenza parlamentare e dove invece il governo intende procedere con atti amministrativi. Cassese ha accolto in parte i rilievi di Bassanini, perché in questi giorni sta formando un sottocomitato per individuare a largo raggio i Lep. Ma la partita è tutta in corso ed è chiaro che quando Cassese, in base a una nota di lavoro in discussione, immagina che nei Dpcm ci sia solo un criterio generale di misurazione degli standard di ciascun servizio e che poi in concreto siano dei semplici decreti ministeriali a entrare nel dettaglio si sottrae al Parlamento un compito che invece rientra fra le funzioni legislative esclusive.
Infine, proprio sull’autonomia differenziata è intervenuto ieri a Napoli il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini: «L’autonomia differenziata non convince? Non convince la sinistra, è il Pd che tendenzialmente non è d’accordo», ha detto. «Guarda caso, su 20 Regioni italiane, le uniche 4 che non sono d’accordo da Nord a Sud sono le 4 guidate dal Pd. È una posizione ideologica.

Io trovo tantissimi sindaci del Sud che mi chiedono di fare anche più in fretta rispetto ad alcuni sindaci della Lombardia e del Piemonte - ha aggiunto Salvini - perché con il riconoscimento dei livelli essenziali di prestazioni, e dei soldi che servono per accompagnarli, si garantiranno uguali diritti a tutti i cittadini italiani, cosa che oggi non è. Al Sud conviene perché innanzitutto hai parità di prestazioni da Bolzano a Trapani, con i soldi conseguenti. Poi, se uno vuole lo strumento dell’autonomia, lo usa, se uno non lo vuole rimane così com’è. Nessuno ci perde un euro».

Salvini ha spiegato che «l’autonomia significa che chi vuole gestire un potere a livello regionale lo fa, e se risparmia un euro se lo tiene sul territorio. Se la Campania lo vorrà fare e gestirà a livello regionale un servizio che lo Stato oggi gestisce lo potrà fare, se risparmia qualcosa se lo tiene in Campania per i cittadini campani, in Molise uguale e in Piemonte uguale. Non è che ci sarà un travaso di soldi da Napoli a Treviso o da Belluno a Lamezia Terme. Il Sud ha solo da guadagnarci, perché finalmente ci sarà un riconoscimento di parità di diritti e di prestazioni che oggi non c’è, perché oggi evidentemente non ci sono gli stessi servizi e le stesse opportunità a Napoli e a Brescia. Ma oggi non c’è né l’autonomia né Salvini che governa la Campania, quindi il sistema di oggi non funziona».
 

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