L'ex dirigente della Protezione civile regionale pugliese, Mario Lerario, in carcere dal 23 dicembre scorso per corruzione, ha spiegato a giudice e Procura di essersi accorto che nel pacco regalo che gli era stato dato da un imprenditore c'era una busta contenente 20mila euro solo il giorno dopo, e di non averlo denunciato né chiesto chiarimenti perché imbarazzato e confuso. È in sintesi il contenuto dell'interrogatorio di garanzia cui Lerario è stato sottoposto il 28 dicembre. L'ex dirigente era già stato interrogato due giorni prima nell'udienza di convalida dell'arresto eseguito in flagranza, dopo aver ricevuto una tangente da 10mila euro dall'imprenditore Luca Leccese, la mattina del 23 dicembre. La sera prima, però, ne aveva ricevuta un'altra da 20mila da un altro imprenditore, Donato Mottola.
Lerario: non sapevo della busta, imprenditore incontrato per caso
Nell'interrogatorio, Lerario ha spiegato di aver incontrato Mottola quel giorno per caso, durante un sopralluogo al mercato dei fiori di Terlizzi dove si stava valutando se spostare i container per realizzare un campo di accoglienza per i migranti raccoglitori di olive.
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