Ambiente, la classifica delle città: Lecce prima tra le pugliesi. Taranto recupera posizioni, Brindisi ancora indietro. I commenti dei sindaci

Ecosistema urbano, Lecce prima tra le pugliesi. Taranto recupera posizioni, Brindisi nei bassifondi
Ecosistema urbano, Lecce prima tra le pugliesi. Taranto recupera posizioni, Brindisi nei bassifondi
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Lunedì 8 Novembre 2021, 13:19 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:38

Nell’edizione 2021 di Ecosistema Urbano, il Rapporto annuale sulle performance ambientali delle città italiane, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, è Lecce la migliore città pugliese: si classifica al 67esimo posto con un indice del 49,64% (contro il 53,05% della media italiana). 

Taranto registra un indice pari al 45,66% e si classifica al 77° posto su 105 città monitorate. Un dato migliore di quello dell’anno scorso sia per l’indice complessivo, che era stato pari al 41,28%, sia per la posizione in classifica che nel 2020 aveva visto la città dei due mari all'86° posto.

In Puglia, proseguendo, Bari all’88° posto con il 42,53%, Foggia al 90° posto con il 41,49%, Brindisi al 103° posto con il 30,03%, registrano un risultato peggiore.

I dati nazionali

Il Rapporto Ecosistema Urbano 2021 vede Trento prima in classifica, con un indice pari al 84,71%, Reggio Emilia seconda con il 77,89%, Mantova terza con il 75,14 e quarta Cosenza con il 74,21, migliore performance nel Mezzogiorno con un miglioramento di quasi 9 punti percentuali rispetto al 2019 in cui aveva registrato il 65.52%. 

I commenti

«Il cambiamento di Taranto è ormai evidente, stiamo lavorando tutti insieme per una città più vivibile e più sostenibile». Così il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci commenta la classifica in base alla quale il capoluogo jonico scala 9 posizioni rispetto al 2020: dall'86esimo posto (ora occupato da Roma) al 77esimo.

«Non siamo soliti farci suggestionare da queste classifiche, né - aggiunge Melucci - quando registrano ritardi di cui siamo consapevoli perché ci spronano a fare sempre meglio, né quando evidenziano risultati positivi che ci spingono a continuare a investire sull'immagine e i servizi della città e a onorare il mandato ricevuto dai tarantini». «Riteniamo di essere sulla strada giusta e vogliamo proseguire senza esitazioni», conclude il primo cittadino.

Mancano alcuni dati- nella classifica che vede inchiodata Brindisi al 103° posto - dati che gli uffici comunali di piazza Matteotti non sono stati in grado di trasmettere nei tempi richiesti.

Gli indicatori più preoccupanti riguardano il solare pubblico (98esimo posto); uso efficiente del suolo (105esimo posto); verde urbano (91 posto); rifiuti prodotti (105 posto). «L’accesso alla piattaforma Ecosistemi ha creato alcuni problemi ai tecnici comunali - ha spiegato il sindaco del capoluogo, Riccardo Rossi - che sono riusciti ad inserire i dati di cinque sezioni quando ormai erano scaduti i tempi. Riteniamo che la classifica generale non sia perfettamente aderente ai reali valori della città per questi motivi tecnici che non sono addebitabili a Legambiente».

«Lecce si conferma la città più green fra i capoluoghi di provincia pugliesi, pur arretrando rispetto allo scorso anno. In più, abbiamo un motivo di importante soddisfazione - commenta il sindaco della città barocca, Carlo Salvemini -. Ogni anno, a margine dei dati puramente statistici, Legambiente segnala alcune “buone pratiche”, esperienze da prendere ad esempio che dimostrano che il cambiamento è possibile, se si attuano azioni in discontinuità con il passato. Fra le buone pratiche 2021, figura Lecce e il suo Piano delle Coste. Nella motivazione si legge: “In Puglia, dei 69 comuni costieri, Lecce è il primo capoluogo a dotarsi di uno strumento obbligatorio per legge sin dal 2006. Il Piano si sviluppa su 4 punti: accessibilità al mare; delocalizzazione delle attrezzature e degli usi demaniali; diversificazione degli usi demaniali; rigenerazione, tutela, valorizzazione paesaggistica e storico culturale. Il Piano delle Coste nasce per essere uno strumento flessibile e adattabile alle continue trasformazioni della costa: non prevede solo un insieme di concessioni ma una gestione dinamica delle stesse e degli arenili”. Secondo Legambiente, su questo fronte, quindi, stiamo facendo da apripista»

Ma la soddisfazione del primo cittadino leccese non si ferma qui. «Tornando alla classifica generale - prosegue -, i dati dell’indagine sono relativi all’anno 2020, un anno per forza di cose eccezionale, in cui la pandemia, i mesi di lockdown, quelli successivi di lavoro agile con forti limitazioni agli spostamenti e alle attività economiche, hanno influenzato le performance ambientali di molte città, inclusa la nostra. Abbiamo buoni riscontri nei parametri relativi alla qualità dell’aria, agli alberi e alle infrastrutture per la ciclabilità, per esempio, mentre il rapporto evidenzia ancora troppe auto per numero di abitanti e una forte incidentalità. Prendo atto di queste valutazioni, sapendo che il senso del rapporto non è sentirsi in competizione con le altre città, ma cercare di migliorare la propria. Le considero uno sprone a fare di più, ma anche la conferma che siamo sulla buona strada. C’è ancora tanto da fare, ma sono fiducioso sulle azioni che abbiamo intrapreso: le nuove piste ciclabili, i progetti già avviati e da avviare di riforestazione, le misure di contrasto all’uso dell’auto e quelle per la sicurezza stradale, la riorganizzazione del trasporto pubblico urbano, le iniziative per limitare il consumo del suolo e quelle per l’efficientamento energetico. Siamo una città in trasformazione, dove come amministrazione ci sentiamo impegnati ogni giorno ad affrontare la sfida di una maggiore sostenibilità ambientale e migliore qualità della vita per tutti».

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