Taranto, messaggio a sorpresa del Papa: «Il pianeta ci chiede più audacia». Poi l'abbraccio «alle mamme e ai papà che hanno perso i figli»

Taranto, messaggio a sorpresa del Papa: «Il pianeta ci chiede più audacia». Poi l'abbraccio «alle mamme e ai papà che hanno perso i figli»
3 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Ottobre 2021, 18:55 - Ultimo aggiornamento: 20:15

La giornata di oggi della Settimana sociale dei cattolici italiani, in corso a Taranto, si è aperta con il videomessaggio a sorpresa di papa Francesco. In un video registrato da uno smartphone, il pontefice ha spiegato che «il pianeta che vogliamo chiede al tempo stesso audacia e voglia di riscatto, grida sin d'ora stili di vita rinnovati in cui ambiente, lavoro e futuro non siano in contrapposizione tra loro, ma in piena armonia. Non bisogna mai dimenticare che tutto è connesso».

Il Santo Padre ha voluto ringraziare i giovani, definiti «l'oggi del pianeta.

Non sentitevi mai ai margini dei progetti o delle riflessioni - ha aggiunto -. I vostri sogni devono essere i sogni di tutti e sull'ambiente avete tanto da insegnare». Papa Francesco ha poi voluto mandare «un abbraccio alle mamme e ai papà di Taranto, che hanno pianto e piangono per la morte e la sofferenza dei propri figli. Vi abbraccio - ha detto - e vi assicuro la mia preghiera. Pregate per me, io lo farò per voi».

Il messaggio dell'arcivescovo

«Papa Francesco ci ha chiaramente indicato la strada illustrandoci con l'enciclica Laudato Sì il concetto di “ecologia integrale” che è un invito a una visione globale della vita. Sentiamo molto parlare di 'transizione ecologica, abbiamo un ministero dedicato, ma io vi parlo da un territorio emblematico dei guasti italiani che conosce bene le promesse mancate, la disillusione». Lo ha sottolineato l'arcivescovo di Taranto Filippo Santoro. «Il clima di incertezza - ha puntualizzato Santoro - sfianca anche la speranza più ostinata e ora abbiamo un'ultima opportunità con i fondi del Next Generation Ue e del Recovery Plan: restiamo insieme, uniti, facciamo fronte comune perché il nostro territorio possa finalmente risollevarsi». Per monsignor Santoro «la scelta della vita o della morte del nostro Pianeta e quindi di ciascuno di noi. Dobbiamo avere il coraggio, anche di vincere il nostro impacciato imbarazzo nel ripartire dai volti delle persone morte e ferite per causa dell'inquinamento ambientale, dal volto ferito di tutta la Casa comune, e dalle vittime del lavoro. Dobbiamo ricominciare dai giovani che sono stati determinanti nella preparazione di questa settimana e che lo saranno nella sua realizzazione come elemento essenziale quando parliamo di presente, di futuro e di sostenibilità». «Perdonerete - ha concluso il presule - il mio evidente continuo riferimento a Taranto, ma le Settimane Sociali per noi sono un'opportunità che vorrei segnasse la svolta».

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA