Differenziata, Legambiente dà le pagelle: 113 comuni virtuosi, ma i capoluoghi restano indietro

Differenziata, Legambiente dà le pagelle: 113 comuni virtuosi, ma i capoluoghi restano indietro
di Antonio BUCCI
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Venerdì 5 Novembre 2021, 10:53

Il bicchiere è mezzo pieno, ma non basta: otto Comuni rifiuti Free, 27 nuovi ingressi in classifica per 113 posizioni complessive. La Puglia è sempre più Riciclona, almeno a leggere i risultati del report di Legambiente: stavolta arriva a due settimane dall'adozione in Giunta del Piano regionale dei rifiuti, che dovrebbe ottenere il disco verde nell'Aula di via Gentile entro fine anno, almeno stando alle attese della maggioranza. Il premio, anche nell'edizione numero tredici, è quello assegnato ai centri che raggiungono la media percentuale di differenziata pari o superiore al 65%, che poi è l'obiettivo fissato dalla normativa nazionale. La media regionale è stabilmente al di sopra del 50%, nel 2020 ha raggiunto il 54,68% e, nel primo semestre 2021 ha toccato il 58,34%. Certo, non tutti ci arrivano allo stesso modo: «Il passaggio avvenuto da percentuali basse al momento attuale è una base di partenza, abbiamo Comuni che sono diventati eccellenze e lo hanno fatto in pochissimo tempo, dovranno essere d'esempio per gli altri. Occorre un miglioramento continuo, non solo in termini di incremento percentuale, ma anche di qualità della raccolta che sarà operata nei prossimi anni» dice l'assessore regionale all'Ambiente, Anna Grazia Maraschio. In effetti, tirano i piccoli, se così si può dire. Vale per Bitritto, Volturino, Avetrana, Fragagnano, Poggiorsini, Montemesola, Santeramo in Colle e Neviano, che oltre ad aver superato il 65%, hanno anche contenuto la produzione pro capite di secco residuo al di sotto dei 75 Kg/anno/abitante. Tra i più grandi, invece - che superano i 15mila abitanti il gradino più alto del podio è appannaggio del fronte ionico con Castellaneta, a quota 81,5% di differenziata, seguita da Rutigliano e Noicattaro, nel Barese, rispettivamente poco sopra l'80% e al 78,4%. «Dal 2016 è stata portata avanti una battaglia che si è rivelata vincente», gongola Raimondo Innamorato, primo cittadino nojano, appena riconfermato in fascia tricolore.

Il caso dei capoluoghi


Assai diverso il caso dei capoluoghi di provincia. L'unico riconoscimento va a Barletta, che sfiora il 71% di raccolta. A quasi dieci punti di distanza da Lecce, che pure si ferma al 61,6%. Andria migliora la propria performance - passando dal 58,7% del 2019 al 60,4% del 2020 - mentre Brindisi e Bari si fermano al 47,6% e al 41,4%. Trani ha avviato il porta a porta a fine 2020: un passaggio che le vale la scalata dal 25,8% al 36,3%, così come Taranto che raggiunge il 25,1%. Maglia nera, invece, a Foggia con il 21,9%. «Affinché la Puglia sia una regione circolare, è fondamentale realizzare impianti seri per il trattamento dell'organico, così come quelli delle frazioni secche», serra i ranghi il numero uno pugliese di Legambiente, Ruggiero Ronzulli.
«I fondi investiti dalla Regione, i 155 milioni di euro del Patto per la Puglia e dei Fondi Fesr 2014/202, stanno prendendo forma», fa eco il direttore generale Ager, Gianfranco Grandaliano.

L'agenda c'è: «Nel primo semestre del prossimo anno andrà in esercizio l'impianto di compostaggio di Bari, mentre la progettazione di altri due impianti di compostaggio (Foggia e Brindisi) verrà completata entro fine anno. In fase di progettazione sono anche un impianto di trattamento carta (a Ugento), plastica (Monte S.Angelo), rifiuti da spazzamento stradale (Statte), senza dimenticare l'impianto che sorgerà nel sito ex Om, che sarà punto di riferimento in particolare nel trattamento del vetro». Sulle barricate Mola Di Bari e Conversano, che chiedono «lo stralcio della discarica Martucci dal piano regionale rifiuti e la chiusura dell'impianto».

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