Il racconto dal Salento: «Ho parcheggiato nel posto riservato ai disabili per aiutare mia sorella e il portinaio dell'ospedale mi ha aggredita verbalmente»

Il racconto dal Salento: «Ho parcheggiato nel posto riservato ai disabili per aiutare mia sorella e il portinaio dell'ospedale mi ha aggredita verbalmente»
Il racconto dal Salento: «Ho parcheggiato nel posto riservato ai disabili per aiutare mia sorella e il portinaio dell'ospedale mi ha aggredita verbalmente»
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Martedì 27 Febbraio 2024, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 29 Febbraio, 15:39

«Aggredita verbalmente dal portinaio solo perché ho chiesto di utilizzare i posti auto per disabili all'interno dell'ospedale». Il racconto arriva da una persona residente in un Comune del Basso Salento, che nei giorni scorsi si è recata al pronto soccorso del "Cardinale Panico" di Tricase per accompagnare la sorella disabile.

Il racconto

«Racconto questa vicenda - premette - perché non ritengo giusto che il buon nome di un ospedale di eccellenza come il Panico, nel quale lavorano medici e sanitari di alto livello e grandissima umanità, debba essere messo in cattiva luce dal comportamento scorretto di chi, probabilmente, non è in grado di svolgere correttamente il proprio lavoro. Qualche giorno fa - continua - ho raggiunto l'ingresso principale in auto ed ho chiesto di alzare la sbarra perché dovevo accompagnare mia sorella, disabile e incapace di intendere e di volere, al pronto soccorso per un'emergenza». Il portinaio, continua il racconto della cittadina, le avrebbe prospettato due soluzioni: «Arrivare in auto all'ingresso del pronto soccorso, lasciare la sorella e tornare indietro per parcheggiare fuori, oppure parcheggiare fuori e portare la sorella fino al pronto soccorso a piedi, spingendo la sedia a rotelle». Nessuna delle due opzioni, però, era attuabile: «Non avrei potuto lasciare mia sorella da sola neanche per un minuto, né avrei potuto fare tutta quella strada a piedi spingendo la sedia a rotelle.

Ho quindi chiesto di poter parcheggiare nei posti auto per disabili interni all'ospedale. Ho dovuto insistere non poco per farmi aprire la sbarra. Quando, poi, ho parcheggiato all'interno e ho raggiunto a piedi la rampa del pronto soccorso insieme a mia sorella, ho trovato ad attendermi il portinaio, il quale ha iniziato a urlarmi contro, affermando di non avergli dato ascolto. Il tutto davanti agli occhi degli altri passanti. E quando gli ho detto che credevo opportuno si vergognasse per il suo comportamento, ha risposto, urlando minaccioso a dieci centimetri da me e mia sorella, che necessitava di assistenza immediata, senza rispetto alcuno, che avrei dovuto vergognarmi io. Non capisco di cosa» . Alla fine, « per riportarlo alla calma è dovuto intervenire il suo collega, mentre io e mia sorella ci siamo avviate finalmente verso il pronto soccorso».

Dopo la visita, la cittadina ha raggiunto la direzione sanitaria per raccontare l'accaduto e in queste ore presenterà un reclamo scritto. « Non comprendo perché non avrei dovuto utilizzare i posteggi per disabili interni, visto che sono stati creati appositamente. Né capisco la reazione così sopra le righe da parte del portinaio. È un peccato che comportamenti del genere possano ledere il nome di un ospedale che si è sempre distinto per gli alti livelli di assistenza e professionalità».

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