Dirigente aggredita in Comune: aveva negato autorizzazione all'apertura della pizzeria

Il Municipio di Brindisi
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Giovedì 10 Novembre 2022, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 21:57

Aggredita e minacciata la dirigente ed i collaboratori del settore Urbanistica del Comune di Brindisi, l'architetto Marina Carrozzo, dai familiari e sostenitori dell'imprenditore che si sarebbe visto negare l'autorizzazione per avviare una pizzeria. Autorizzazione negata anche dal Tar. Destinatario inizialmente di quelle esternazioni violente anche il sindaco Riccardo Rossi. A darne notizia è il movimento politico Brindisi Bene Comune, con un comunicato che ricostruisce la cronistoria di questa vicenda, dal punto di vista dello scrivente.

Il sequestro: senza autorizzazione da due anni

«L’apposizione dei sigilli al locale è stata effettuata dal comando di polizia municipale di Brindisi, poiché nello stesso si esercitava l’attività di somministrazione al pubblico da oltre 2 anni, senza che vi fossero i requisiti di agibilità previsti per legge», il primo passaggio.

Richiesta durante il lockdown

La vicenda risale all’aprile 2020, in pieno lockdown e fermo dell’attività edilizia causa emergenza Covid 19, allorquando il settore Urbanistica del Comune di Brindisi sospese l’efficacia di una segnalazione di inizio attività per la realizzazione di lavori edili nel locale in questione, specicifica ancora il comunicato. Autorizzazione presentata dal tecnico di fiducia della proprietà, senza aver previamente chiesto e tantomeno ottenuto l’autorizzazione  della Soprintendenza, trattandosi di immobile di interesse culturale vincolato con decreto ministeriale.

Lavori proseguiti

«Noncurante dell’ordine impartito dal Comune, la proprietà faceva proseguire ed ultimare i lavori e procedeva alla presentazione di nuova Scia per l’apertura del locale e l’esercizio dell’attività di somministrazione. Anche questa segnalazione veniva sospesa dal servizio Suap perché il locale in questione, oggetto di lavori eseguiti senza titolo, non era certamente dotato di agibilità».

Installato un dehor

Secondo Brindisi Bene Comune la proprietà dell'attività avrebbe persistito nel continuare ad ignorare le procedure ad a violare le regole: «Anche tale ordine veniva ignorato dalla società richiedente che, non solo avviava l’attività ma allestiva con un dehor, anche questo privo di autorizzazione, fatti rintracciabili nei numerosi verbali elevati dalla polizia annonaria per occupazione abusiva di suolo pubblico, nonché in ripetuti esposti di cittadini residenti nelle vicinanze. Sulla scorta delle segnalazioni trasmesse dagli organi di vigilanza nel settembre 2021 è stata emessa ordinanza di chiusura dell’attività abusivamente esercitata.

Anche questa ordinanza non ottemperata, a cui seguono ulteriori verbali».

Sopralluogo

Il Comune dispose un sopralluogo: «A seguito di ripetute richieste del settore Urbanistica del Comune di Brindisi, nell’aprile 2022 si teneva un sopralluogo con il rappresentante della Soprintendenza al fine di valutare gli abusi commessi e la possibilità di accertarne l’eventuale conformità o ripristinare lo stato dei luoghi legittimo anche per consentire, successivamente, l’esercizio dell’attività da parte della società proprietaria dell’immobile. Nessun riscontro da quella data è stato dato dalla Soprintendenza, né al Comune di Brindisi né alla società, come risultante dalle diffide operate dalla stessa nei confronti della Soprintendenza e trasmesse per conoscenza al Comune di Brindisi».

La diffida

Nessun esito di quel sopralluogo. «Stante il perdurare dello stato di illegalità, nel settembre 2022 è stata emessa una diffida ad ottemperare all’ordinanza di chiusura dell’attività esercitata abusivamente, confermata nello scorso mese di ottobre dal giudice del Tar Puglia, innanzi al quale la società aveva proposto impugnativa. Neppure questa diffida veniva osservata dalla società e, pertanto, lo scorso 3 novembre si apponevano i sigilli a cura della polizia municipale».

L'aggressione dopo il sequestro

Il sequestro avrebbe scatenato la reazione veemente manifestata in Comune: «Nella stessa giornata, un gruppo di persone tra cui i familiari della proprietaria, accompagnati dal legale di fiducia della società, inizialmente diretti presso il sindaco Riccardo Rossi, hanno fatto irruzione negli uffici del settore Urbanistica del Comune di Brindisi aggredendo e minacciando la dirigente e i collaboratori, nell’insana concezione di ottenere, con la violenza, un’autorizzazione che per legge non è di competenza di quell’ufficio rilasciare. Con il solo risultato che, contro di loro, i pubblici ufficiali hanno dovuto sporgere denuncia»

La solidarietà

Brindisi Bene Comune espirme solidarietà all'architetto Carrozzo: «Intendiamo esprimere innanzitutto solidarietà alla dirigente Marina Carrozzo e ai propri collaboratori che hanno cercato in primis di farsi scudo dal tentativo di aggressione da parte del gruppo intervenuto, nonostante abbiano tentato di chiarire loro i fatti e gli atti, le competenze degli enti Comune e Soprintendenza (davvero ci sorprende che il legale non abbia censurato in partenza le intenzioni della irruzione dei “protettori” del proprio assistito) e dichiarare intollerabile che possano avvenire episodi del genere nella Casa Comunale».

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