Una tac prenotata in ritardo, poi la morte del detenuto, un uomo di Bari, per tumore ai polmoni: con l’accusa di omicidio colposo dovrà affrontare un processo la direttrice sanitaria del carcere Borgo San Nicola di Lecce, Alessandra Moscatello.
Il dibattimento inizierà il 18 settembre prossimo dinanzi al giudice monocratico Annalisa De Benedictis. Il medico è difeso dagli avvocati Luciano De Francesco e Andrea Starace. A disporne il rinvio a giudizio il gup Anna Paola Capano.
L'accusa
Secondo l’accusa, la prenotazione dell’accertamento diagnostico era stata prenotata con quattro mesi di ritardo, provocando per effetto anche una diagnosi tardiva della neoplasia.
I fatti risalgono all’anno precedente, pieno periodo Covid. La difesa della direttrice sanitaria punta ad affermare l’assoluta estraneità dell’assistita alle condotte che le vengono attribuite dal pm Simona Rizzo che ha coordinato l’inchiesta. Avrebbe agito, è opinione degli avvocati, nel rispetto delle procedure e dei protocolli.