Stava per rientrare in carcere dal permesso premio con in corpo due ovuli zeppi di hashish. Poco prima di varcare il cancello del penitenziario, però, un giovane detenuto tarantino è stato intercettato dai "Falchi" della squadra Mobile.
Gli agenti dell'antidroga lo hanno bloccato e dopo la perquisizione hanno condotto il ragazzo in ospedale.
La radiografia effettuata dagli specialisti del nosocomio ha confermato i sospetti dei poliziotti e poco dopo l'indagato ha trovato la maniera di recuperare e consegnare i due ovuli con all'interno un etto di sostanza stupefacente. E per lui è scattato l'arresto in flagranza di reato con la contestazione di detenzione finalizzata allo spaccio di droga.
Una volta terminate le formalità di rito, per il tarantino si sono spalancate le porte del carcere di Largo Magli, dove in realtà era diretto nel momento in cui era stato fermato.
Cosa è successo
Nella rete degli agenti, ieri mattina, è caduto un ventottenne tarantino.
Il ragazzo, che in carcere sta scontando una condanna passata in giudicato, sembra che da tempo fosse nel mirino degli specialisti dell'antidroga della Polizia. Il tarantino, infatti, già in passato aveva ottenuto permessi per lasciare, anche se solo per pochi giorni la sua cella. Tre giorni fa, quindi, per l'ennesima volta aveva goduto di un permesso ed era uscito dal penitenziario.
Questa volta, però, i suoi movimenti sono stati monitorati costantemente da poliziotti del questore Massimo Gambino. Ieri mattina l'operazione è scattata proprio mentre il giovane si apprestava a rientrare in carcere. Gli agenti hanno individuato riscontri ai loro sospetti e hanno fermato il giovane proprio mentre si apprestava a rientrare nel carcere alla periferia del capoluogo. Il controllo si è subito spostato in ospedale dove l'esame radiografico ha confermato come il giovane nascondesse in corpo due ovuli.
Una volta recuperati quegli involucri, sotto sequestro sono finiti i circa cento grammi di hashish che erano nascosti all'interno. E il 28enne tarantino è stato arrestato in flagranza di reato e, su disposizione del pubblico ministero di turno, è stato condotto in carcere. Nelle prossime ore, quindi, il tarantino dovrà comparire dinanzi al giudice delle indagini preliminari per il consueto appuntamento con l'udienza di convalida del suo arresto. Mentre la Polizia ha avviato una serie di mirati accertamenti per individuare i complici del giovane sia all'esterno sia all'interno del penitenziario.
Secondo gli investigatori, infatti, lo stupefacente che l'uomo aveva nascosto nel suo corpo era destinato ad alimentare il fenomeno dello spaccio di droga tra i detenuti.
Un "mercato" sconcertante sul quale da tempo la Polizia ha acceso i riflettori, mettendo a segno diversi arresti e sequestri. Già in passato, infatti, gli agenti hanno "pizzicato" droga ma anche piccoli telefoni cellulari destinati ai detenuti reclusi nel carcere jonico. Stupefacenti e apparecchi che si cerca di far entrare nel penitenziario con gli stratagemmi più fantasiosi.