Scabbia, cinque casi in reparto a Gallipoli. Bloccati i ricoveri in Cardiologia

Scabbia, cinque casi in reparto a Gallipoli. Bloccati i ricoveri in Cardiologia
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Venerdì 25 Dicembre 2015, 11:52
Cinque casi di scabbia in Cardiologia a Gallipoli, scattano immediate le contromisure e il direttore medico dell’Ospedale, Gabriella Cretì, assicura: «La situazione è sotto controllo. Domani (oggi, ndr) ci sarà la sanificazione del reparto e, probabilmente, nella stessa giornata riapriremo ai ricoveri che, per precauzione, sono bloccati da domenica». Sia quel che sia sabato sera un dipendente del reparto ha comunicato al direttore del reparto, Giancarlo Piccinni, di avere la scabbia.

Detto e fatto è scattato l’allerta, così come prevedono le linee guida della Asl di Lecce. La direzione medica dell’Ospedale già domenica mattina ha disposto il blocco dei ricoveri e la visita dermatologica per i 44 dipendenti del reparto e per i 12 pazienti che al momento si trovavano ricoverati. All’esito delle visite specialistiche, che si sono concluse l’altro è stata diagnosticata la scabbia a 5 dipendenti, mentre i pazienti sono risultati indenni dal problema. Ieri ci sono state le prime dimissioni e al momento ci sono sette pazienti ricoverati.

«Simili situazioni, ovviamente, non accadono tutti i giorni – puntualizza Cretì –, ma quando si verificano scatta l’alert e l’applicazione delle linee guida di cui siamo dotati fa sì che ognuno di noi sappia cosa fare. Questo facilita la gestione dell’intero processo, con precisione e competenza, senza creare inutili allarmismi». Cose che capitano, insomma, e di rado, fortunatamente, ma che la direzione medica dell’Ospedale e il direttore del reparto non hanno preso affatto sottogamba anche perché era necessario correre per evitare il propagarsi del contagio.

E la presidente regionale di Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, Anna Maria De Filippi, chiede alla direzione generale della Asl di verificare se ci sia una recrudescenza di questa malattia. «Teniamo alta l’attenzione – invita De Filippi – perché ci risulta che nelle farmacie si è incrementata la vendita dei medicinali specifici per trattare quest’infezione. Dobbiamo chiederci se c’è una recrudescenza della malattia e per questo chiediamo alla direzione generale di verificare se effettivamente è così e, in tal caso, quali misure intende prendere per la prevenzione».

E poi l’apprezzamento di De Filippi alla direzione medica dell’ospedale e al direttore del reparto di Cardiologia perché « in poco tempo hanno messo in atto tutte le procedure per evitare la diffusione dell’infezione».

Come è accaduto che si sia scatenata l’infezione? Sul punto si viaggia per ipotesi. Potrebbe essere stata portata in reparto da un paziente poi dimesso oppure il dipendente che per primo ha lamentato il problema potrebbe aver contratto l’infezione anche fuori. Impossibile individuare il focolaio, ma la cosa essenziale è che il fastidioso acaro che procura l’infezione della pelle sia stato individuato e circoscritto a spron battuto.

La scabbia non è una malattia che mette a rischio la vita, ma certamente è molesta. Si presenta con la formazione di piccole protuberanze e vesciche. Il contagio avviene per contatto ed è una malattia che sino a una trentina di anni fa era molto rara e che da un po’ di anni a questa parte è tornata in “auge”. L’incubazione della malattia oscilla da 3 a 6 settimane e il sintomo più comune è quello di un forte prurito, che aumenta di notte o dopo un bagno caldo. I consigli? Se si viene a contatto con una persona affetta da scabbia è bene andare dal medico per un trattamento di prevenzione.
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