Il sottosegretario Ferrante: «La 275? A dicembre la consegna dei lavori L'Alta Velocità nel 2027»

Il sottosegretario Ferrante: «La 275? A dicembre la consegna dei lavori L'Alta Velocità nel 2027»
di Pierpaolo SPADA
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Domenica 30 Aprile 2023, 19:13

La "ritardata" approvazione del Def lo ha costretto a rinviare la visita programmata ieri all'Anas di Lecce, per fare il punto sulla "nuova" 275 Maglie-Leuca con il commissario Vincenzo Marzi. Invitato, il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Tullio Ferrante, ha, dunque, accolto l'invito a rispondere alle nostre domande.


Nelle sue parole, il quadro pugliese sui cantieri in corso e su quelli ancora da aprire, tra passi avanti e criticità. Sottosegretario, quanto ancora manca per il bando del primo lotto della "275"?
«È in corso di completamento la progettazione esecutiva. Si attenderà la validazione del progetto esecutivo per poi iniziare con le procedure di affidamento e giungere alla consegna dei lavori a dicembre 2023.

In qualità di delegato al coordinamento delle attività commissariali sulle grandi opere, sento forte la responsabilità di far sì che si rispettino le scadenze previste dal cronoprogramma e che si giunga ad una rapida conclusione dell'iter di realizzazione dell'opera».


In che modo il governo si sta adoperando in tal senso?
«Per accelerare la realizzazione dell'opera si è valutato di procedere alla suddivisione dei lavori per lotti funzionali. Sono in corso quotidiane interlocuzioni tra Mit, Anas e Mef per addivenire allo sblocco delle ulteriori somme, a valere sul Fondo Opere Indifferibili, resesi necessarie a fronte dell'incremento dei costi di realizzazione dell'opera. In altre parole, il Governo e la delegazione parlamentare pugliese di centrodestra - ad iniziare dal collega leccese Caroppo - sono fortemente impegnati a portare a compimento l'opera».


Bando a giugno? E quanti bandi: uno per ciascuno dei 3 stralci in cui è stata suddivisa l'opera?
«Anas sta lavorando per consentire la pubblicazione del bando per tutti e tre gli stralci del primo lotto entro la fine del mese di giugno 2023. Le procedure di gara richiedono un tempo medio di 6 mesi, per cui i lavori saranno avviati non prima di dicembre 2023. Contiamo di poter addivenire alla fine dei lavori entro il mese di settembre 2026».


Anche il secondo lotto è commissariato. Il Consiglio superiore dei lavori pubblici si è espresso?
«Il Piano di fattibilità tecnico-economica non è stato ancora approvato. Il progetto verrà consegnato nella prima decade del prossimo mese. Occorrerà attendere la necessaria istruttoria per poi procedere all'inoltro al Consiglio superiore dei Lavori pubblici per il relativo parere».


Per l'Alta velocità Napoli-Bari le scadenze saranno rispettate?
«La realizzazione delle grandi opere commissariate pugliesi rappresenta una rivoluzione copernicana nel sistema dei collegamenti al Sud. In particolare, il potenziamento dell'asse ferroviario di collegamento tra il Tirreno e l'Adriatico andrà ad inserirsi nell'ambito del nuovo assetto dei corridoi transeuropei (Ten-T) ed in particolare nel Corridoio 5 (Helsinki la Valletta). Si tratta di una grande opera la cui realizzazione sta procedendo speditamente. La tratta pugliese sarà completata entro marzo 2027. Ma altre tratte importanti della linea, la cui realizzazione impatterà sui tempi di percorrenza da e per Bari e di conseguenza da e per Puglia, saranno ultimate già entro il 2026. Sono stati registrati leggeri scostamenti rispetto alle tempistiche indicate nei cronoprogrammi in taluni tratti dovuti soprattutto al ritrovamento di reperti archeologici ed al complesso contesto idrogeologico».


Criticità per il raddoppio della tratta ferroviaria Pescara-Bari (Termoli-Lesina)?
«La conclusione dell'intervento è prevista entro il 2024, salvo criticità ad oggi non rilevate».
E per il collegamento ferroviario Brindisi-aeroporto quando inizieranno i lavori? «Linea che consentirà collegamenti più rapidi tra Brindisi ed il resto della Puglia, in particolare Lecce, Bari e Taranto. Anche dietro il costante impulso di Forza Italia e del centrodestra, è stato avviato l'iter autorizzativo finalizzato a recepire le prescrizioni emerse nell'ambito della Conferenza dei servizi. Entro giugno prevediamo di terminare l'attività negoziale e di procedere con l'adozione del progetto esecutivo ed il conseguente avvio dei lavori che dovranno essere conclusi entro giugno 2026, come da scadenza Pnrr. Al momento, dunque non ravvisiamo criticità rispetto alle scadenze previste».


Per il via all'infrastrutturazione del porto di Brindisi, invece, cosa manca?
«Opera divisa in due lotti, per la realizzazione della quale si è fortemente battuto il centrodestra ad iniziare dal collega deputato Mauro D'Attis. Il primo lotto attiene alla realizzazione della cassa di colmata ove andranno refluiti i sedimenti da escavare nel Porto di Brindisi: è in corso di valutazione la progettazione esecutiva ed è stata avviata la procedura negoziata con avviso per la presentazione di manifestazioni di interesse. Contiamo di procedere con l'affidamento dei lavori già entro settembre. Il secondo lotto invece, che riguarda più propriamente il banchinamento, è funzionalmente collegato alla realizzazione della vasca di colmata e pertanto verrà realizzato non prima del 2024. In ogni caso sul secondo lotto confermo che si sta procedendo all'essenziale indagine sui fondali propedeutica all'intervento».

Cos'è che l'ha più ostacolata fin qui nell'esercizio del suo ruolo?
«Venendo dal privato, ed in particolare dalla libera professione forense, ammetto che a volte mi sfuggono le dinamiche per cui occorre attendere mesi o anni per il rilascio di un'autorizzazione amministrativa con conseguente ritardo nell'avvio di un'opera pubblica. In questo senso credo che sia necessario snellire, semplificare, sburocratizzare così come è stato fatto con il nuovo Codice appalti per la cui adozione si è fortemente speso il ministro Salvini. In prospettiva, l'obiettivo storico di Forza Italia e del presidente Silvio Berlusconi in primis è quello di addivenire ad un regime di verifiche ex post e non più di autorizzazioni ex ante per l'avvio delle opere pubbliche».


Il commissariamento è davvero lo strumento più efficace per realizzare le opere?
«Sì, ma è pur sempre uno strumento emergenziale. La vera rivoluzione sarà quando sarà possibile avviare opere pubbliche in tempi certi e rapidi senza la necessità dell'intervento del Governo per il tramite di un commissario straordinario. Il nuovo Codice degli appalti va proprio in direzione di una maggiore semplificazione, snellimento delle procedure, digitalizzazione, certezza delle responsabilità. Dunque, in prospettiva, l'auspicio è che si possa superare il regime commissariale per sopraggiunta utilità del regime ordinario».

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