Maglie-Leuca, slitta a maggio l'ok per il primo lotto

Domani a Lecce il sottosegretario Ferrante

Maglie-Leuca, slitta a maggio l'ok per il primo lotto
di Pierpaolo SPADA
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Giovedì 27 Aprile 2023, 05:00

Disattesa la scadenza del 30 aprile, Anas punta ad approvare il progetto definitivo ed esecutivo del primo lotto della “nuova” Statale 275 Maglie-Leuca entro maggio, con l’obiettivo di bandire la gara a giugno. Il tutto in attesa, però, che il ministero dell’Economia e delle finanze sblocchi le risorse aggiuntive, già individuate e richieste per assicurare totale copertura finanziaria.

Il sopralluogo

Nella giornata di domani sarà direttamente il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Tullio Ferrante, delegato con delega al coordinamento dei commissari straordinari delle opere in Puglia opere commissariate, a illustrare i termini dell’imminente evoluzione del progetto di ammodernamento da 351 milioni di euro, relativo all’arteria “strategica” che collegherà il centro del Salento al Capo di Leuca, lungo quasi 40 chilometri. L’esponente “forzista” del governo Meloni sarà ospite nella sede Anas di Lecce, dov’è atteso anche l’arrivo del commissario Vincenzo Marzi.

Lo annuncia il deputato di Forza Italia, Andrea Caroppo: «L’appuntamento - dice - è stato programmato per fare il punto della situazione» a distanza di quasi due anni dal commissariamento del primo lotto della “275”, compreso tra Maglie e la zona industriale di Tricase. «Si tratta di un significativo segnale di attenzione e concretezza da parte del governo, in carica da pochi mesi, rispetto alle esigenze del nostro territorio», afferma il parlamentare salentino, che sin dall’inizio del suo mandato ha preso a cuore il “dossier”. L’occasione potrà rivelarsi utile anche per far emergere le motivazioni che avrebbero generato lo slittamento delle scadenze proprio quando - a febbraio - l’iter approvativo era in dirittura d’arrivo. Certamente, l’esponente del ministero guidato dal vicepremier Matteo Salvini vorrà sfruttarlo, da un lato, per descrivere l’impegno profuso dall’esecutivo per il perseguimento degli obiettivi e, dall’altro, per condividere il programma degli step in vista della definitiva messa a bando dell’opera. Traguardo ambito, al quale si giungerà - con forse 3 mesi di ritardo rispetto al cronoprogramma iniziale - 7 anni dopo l’annullamento della prima gara, disposto in autotutela da Anas dietro suggerimento dell’Autorità Anticorruzione che, rilevando numerose violazioni sin dall’affidamento della progettazione preliminare, ravvisò la responsabilità di tutti gli attori in campo, istituzionali e non. All’epoca, in gara ci andò l’intera opera (da Maglie a Leuca) per un valore di 288 milioni di euro.

Il primo lotto

Questa volta si opterà, invece, solo per il primo lotto, fino alla zona industriale di Tricase. Il secondo - dopo una lunghissima fase di confronto con i sindaci d’area - è, infatti, ancora in fase di valutazione preliminare al Consiglio superiore dei lavori pubblici. L’importante organo consultivo sta esaminando il Progetto di fattibilità tecnico economico approvato il 20 gennaio scorso dal commissario Marzi all’esito dell’apposita Conferenza dei servizi. E chissà che, anche su questo fronte, Ferrante non abbia anticipazioni da offrire. Per prassi, Anas potrà procedere all’approvazione dei progetti esecutivi del primo lotto soltanto quando gli stessi godranno di totale copertura finanziaria integrale. L’interlocuzione tra Anas e governo è di recente approdata alla definizione. Stante la cifra di 265 milioni di euro disponibile rispetto all’originario finanziamento di 287,7 milioni (approvato dal Cipe con delibera 76/2009), all’appello mancherebbero ancora 86 milioni, frutto dei rincari determinati dall’inflazione. Sul punto, si apprende da fonti del Mit che «la settimana scorsa Anas ha richiesto la copertura degli 86 milioni di euro con il “Fondo per l’avvio delle opere indifferibili” e il Mef, che lo gestisce, ha aperto l’istruttoria funzionale all’erogazione delle risorse» che, perciò, avrà seguito all’esito dell’esame in corso. Le risorse utili, dunque, ci sono ma sono ancora da sbloccare. Le contiene il Fondo al quale il governo ha destinato 8 miliardi di euro proprio al fine di fronteggiare gli aumenti dei prezzi legati ai materiali e al caro energia. Ma la “coperta” non è lunghissima. Dell’importo complessivo (8 mld), 679 milioni di euro sono riservati alle opere commissariate. La parte più cospicua (5 mld) è appannaggio degli interventi finanziati dal Pnrr. Anche negli ambienti politici la fiducia non manca. E l’arrivo del sottosegretario Ferrante non fa che confermare la sensazione che tutto tenda al felice epilogo del caso. Ferma restando l’esigenza - per il momento differibile quantomeno all’approvazione del progetto definitivo - di reperire di nuove somme anche per il secondo lotto, la cui stima iniziale (rinvenibile sul decreto di commissariamento del maggio 2022) ammonta a 167 milioni di euro. 

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