Statale 275, ancora ritardi. Salta il bando del primo lotto promesso per questo mese

Disatteso il cronoprogramma ministeriale tracciato a settembre 2021

Statale 275, ancora ritardi. Salta il bando del primo lotto promesso per questo mese
Statale 275, ancora ritardi. Salta il bando del primo lotto promesso per questo mese
di Pierpaolo SPADA
5 Minuti di Lettura
Lunedì 24 Aprile 2023, 05:00

Disatteso il cronoprogramma ministeriale tracciato a settembre 2021 dopo il commissariamento. E, con esso, anche le promesse del commissario Anas Vincenzo Marzi - col tempo divenute auspici - di pubblicare il bando per l’affidamento dei lavori di ammodernamento del primo lotto della “nuova” Statale 275 Maglie-Leuca entro il 30 aprile.

Se tutto va bene, tra fine mese e inizio maggio, il territorio salentino riceverà l’annuncio dell’approvazione del progetto definitivo del lotto in causa, il primo, anticamera per l’ok al progetto esecutivo e, dunque, l’indizione della gara non prima di giugno, mese in cui il cronoprogramma stabiliva la consegna dei lavori.

Certo, nell’economia di un’opera concepita quasi trent’anni fa, coinvolta in inchieste e contenzioso, aggiudicata in prima battuta nel 2012 e poi ri-travolta dai ricorsi, prima di essere stoppata e riprogettata nel 2016, uno slittamento di tre mesi potrebbe apparire insignificante, tanto più se contemplato all’interno di un Paese che anche nell’era del Pnrr continua a non fare dei tempi di approvazione delle opere pubbliche il suo forte. 

L'ammodernamento

Se, tuttavia, si considera che l’ammodernamento della Statale 275 previo raddoppio delle corsie (da 2 a 4) fu ritenuto strategico già in principio in termini sviluppo economico e sociale e che ancora oggi rappresenta l’unica opera pubblica di valore superiore a 100 milioni di euro riservata al Salento nell’arco degli ultimi vent’anni, l’ennesimo rallentamento acquista un peso ben più rilevante. E gli incidenti che purtroppo continuano a consumarsi lungo l’arteria (l’ultimo sabato che ha visto coinvolta un’ambulanza che trasportava una ragazzina) non fanno che aumentarlo ora dopo ora, sebbene non sempre riconducibili alle carenze strutturali della, soprannominata, “strada della morte”. 
Qualcosa è andato storto. Anche stavolta qualcosa si è interposto nell’iter di approvazione, determinando il differimento delle scadenze, dopo una fase autunnale che aveva realmente fatto credere nell’inversione di tendenza, anche sotto la spinta della campagna che Quotidiano condusse per 4 settimane, culminata il 3 dicembre nella manifestazione di Surano e nella consegna di migliaia di firme al ministro per Sud e Pnrr, Raffaele Fitto

Le responsabilità

Le responsabilità del ritardo? I conti è bene sempre farli alla fine di un percorso. In attesa che il commissario Marzi rompa il “silenzio” osservato soprattutto negli ultimi due mesi, in ossequio a rigide direttive governative emanate sin dalla fine del 2022, per comprendere cosa in linea generale abbia frenato il via libera al progetto relativo ai primi 31 chilometri della “nuova” 275 (tra Maglie e la zona industriale di Tricase) basterà sovrapporre cronoprogramma alle tempistiche effettivamente rispettate e ricordare le parole espresse dal capo compartimento Puglia di Anas in occasione dell’ultima uscita pubblica di fine di febbraio. Partiamo da queste ultime, perché offrono il dato più attuale. Il 23 febbraio, il commissario riferiva testualmente: «Per il primo lotto la previsione che ho dato del 30 aprile prossimo, come data per la pubblicazione del bando di gara, dovrebbe essere rispettata. Stiamo procedendo speditamente per rispettare i tempi e abbiamo già acquisito tutte le prescrizioni che ci sono pervenute, anche se non ci sono aspetti o problemi particolari. Siamo quasi pronti per la verifica di ottemperanza e la redazione del progetto esecutivo».
Soltanto il mese prima, Marzi aveva incassato pure la firma del presidente della Regione, Michele Emiliano, sull’intesa per l’approvazione del progetto definitivo. Nulla faceva, dunque, credere in un nuovo intoppo. Non ci sono comunicazioni ufficiali in merito. Anas e commissario non forniscono informazioni. E nemmeno Regione e ministero per le Infrastrutture ne offrono. Trapelano solo voci non verificabili che riconducono l’intoppo ora a incomprensioni sulla natura delle prescrizioni riposte dai vari settori della Regione, ora al confronto sul tema finanziario, quello dei soldi che mancano per completare il finanziamento dell’opera alla luce degli incrementi segnalati da Anas per l’inflazione (fino a un importo di 350 milioni di euro, tre volte pari a quello originario). Qualcuno fa riferimento pure al contenuto del parere del ministero della Cultura ma, essendo giunto in ritardo come i pareri regionali confluiti nella Valutazione d’impatto ambientale del ministero dell’Ambiente -, non dovrebbe fare la differenza. Si vedrà. Intanto, dalla rilettura del cronoprogramma e dell’iter osservato scaturiscono le cause del ritardo, per così dire, “originale”. 

Primo e secondo lotto

Basti considerare che governo e commissario a fine 2021 avevano stabilito che l’approvazione del progetto definitivo del primo lotto ancora attesa sarebbe avvenuta entro il 15 settembre 2022. E che prima della pubblicazione del bando, prevista il 30 aprile 2023, entro il 30 novembre 2022 sarebbe stato approvato il progetto esecutivo. Il primo ritardo nell’iter è proprio di natura ministeriale: la commissione per la Valutazione d’impatto ambientale (del ministero dell’Ambiente) si riunì solo il 10 ottobre 2022 per offrire il parere di competenza, giunto materialmente al commissario il 21 novembre. La sottoscrizione dell’intesa Marzi-Emiliano è del 25 gennaio dicembre 2023 ed è giunta in seguito al rilascio (il 2 dicembre 2022 da parte dello stesso ente regionale) dell’Autorizzazione paesaggistica, sulla base del parere a sua volta rilasciato dalla locale Soprintendenza il 23 novembre, ovvero sette giorni prima della data indicata sul cronoprogramma per l’approvazione del progetto esecutivo, che ancora non ha visto la luce. 
E c’è pure il secondo lotto da realizzare, tra la zona industriale di Tricase-Leuca, commissariato a maggio 2022, 8 mesi dopo il primo. L’iter è ripartito a inizio anno: il 20 gennaio il commissario ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica che, dopo esser stato ingegnerizzato, è stato inviato al Consiglio superiore dei lavori dei pubblici. Ora è atteso il verdetto. E c’è pure il favore delle associazioni ambientaliste, mai offerto al primo lotto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA