Roghi, il satellite non mente: ecco il Salento a macchie nere

Roghi, il satellite non mente: ecco il Salento a macchie nere
di Elio PAIANO
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Giovedì 1 Luglio 2021, 12:04 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 19:11

Il Salento brucia, gli uliveti distrutti dalla xylella fanno da innesco per centinaia e centinaia di roghi, quasi tutti dolosi, e ridisegnano il Salento con macchie nere al posto del verde. Anche ieri gli alberi bruciavano almeno in due incendi differenti sulla statale 101.

Dal satellite della NASA 


Un giro sul satellite della Nasa che ha l'apposito servizio (MODIS/Terra+Aqua Burned Area Monthly L3 Global 500 m SIN Grid) ci dice che siamo in buona compagnia, con le tante aree del pianeta che bruciano a causa dei cambiamenti climatici e degli incendi dolosi. Ma il Salento è un piccolissimo territorio che soffre a causa del disastro creato dall'impossibilità dei piccoli e piccolissimi proprietari terrieri di bonificare i loro uliveti.
A questo occorre aggiungere l'attività dei piromani, oltre all'errata abitudine di bruciare i campi per creare nuovi pascoli.

Il tutto, unito insieme ha creato un disastro dai numeri impressionanti.

Google mostra i danni della xylella e dell'abbandono


Senza scomodare la Nasa, basta avviare Google earth ed effettuare un giro virtuale sulla provincia di Lecce: il disastro è subito comprensibile, basta seguire le macchie nere.
D'altronde che non sia suggestione lo dicono i dati delle forze dell'ordine: al 6 giugno gli incendi erano 1.334. E dopo questa si è scatenato l'inferno che certamente, a fine estate, porterà quei numeri come minimo a raddoppiare.
Iniziando dal nord della provincia di Lecce troviamo 179 incendi a Squinzano, 82 a Surbo, 36 a Veglie, 28 a Porto Cesareo, 93 a Leverano, 129 a Lizzanello, 20 a Vernole, 79 a Nardò, 19 a Galatina, 60 a Martano, 29 a Gallipoli, 8 ad Otranto, 151 a Casarano, 49 a Maglie, 2 a Castro, 196 ad Ugento, 82 a Presicce, 10 a Tricase, 82 ad Alessano.
Questo con una mappa fatta a grandi linee e non aggiornata in tempo reale - come detto - dato che ogni giorno si susseguono gli incendi.
Ma il dato più incredibile, oggi, è che gli aggiornamenti di Google heart, servizio consultato da milioni e milioni di utenti ogni giorno, offre ormai un'immagine del Salento a scacchiera con infiniti punti neri tra il verde ed i paesi.

L'allarme di Legambiente


Un fenomeno su cui Maurizio Manna di Legambiente vuole vederci chiaro. «Visto che non si tratta di fatti episodici, che non si tratta di piromani - ipotizza l'ambientalista -, c'è il sospetto che qui vogliano distruggere il paesaggio, impoverire i terreni per poi magari ricomprarli a meno. Per questo motivo facciamo un appello anche agli inquirenti: noi immaginiamo che ci sia un disegno dietro, bisogna comprenderne le finalità e le modalità d'azione. Ci chiediamo se qualcuno possa beneficiarne, e qualora ci fosse il sospetto, che si guardi in quella direzione. Il territorio si impoverisce, perde di valore ed è più facilmente acquistabile, questo è un fatto innegabile. Non credo al piromane improvvisato, credo ci sia la possibilità di un disegno a fini speculativi. Molte cose fanno gola nel Salento, magari si rivolga lo sguardo anche su tale aspetto».
E siccome sempre più c'è l'abitudine, prima di una vacanza, di esplorare i luoghi prescelti attraverso Google, il rischio è che almeno qualche visitatore cambi meta turistica.
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