Segue Google Maps e muore precipitando con l'auto da un «ponte crollato»: la famiglia fa causa al colosso del web

Philip Paxson tornava dalla festa di sua figlia: il ponte era crollato da ben 5 anni e in molti lo avevano segnalato

Un uomo è morto precipitando da un ponte mentre seguiva Googe Maps: «Indirizzava gli automobilisti verso il ponte crollato»
Un uomo è morto precipitando da un ponte mentre seguiva Googe Maps: «Indirizzava gli automobilisti verso il ponte crollato»
di Mario Landi
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Giovedì 21 Settembre 2023, 14:56

Stava guidando seguendo le indicazioni di Google Maps, ma il gps lo ha indirizzato verso un ponte crollato non lasciandogli scampo: Philip Paxson - questo il nome della vittima - è precipitato dal bordo della strada con la sua Jeep Gladiator per più di 6 metri, prima di schiantarsi al suolo nella zona di Hickory, nella Carolina del Nord, mentre tornava a casa dalla festa del compleanno di sua figlia che aveva appena compiuto 9 anni) attraversando un quartiere sconosciuto. La sua famiglia ha ora deciso di intentare una causa contro Google, accusata di negligenza.

La società del navigatore più utilizzato al mondo, infatti, era a conoscenza dello stato di quel ponte - crollato da ben 5 anni - anche perché diversi utenti avevano segnalato che il percorso del gps doveva essere aggiornato perché indirizzava gli automobilisti verso il ponte interrotto. 

L'accusa e le testimonianze 

L'accusa cita le testimonianze di diverse persone che nel tempo avevano segnalato a Google Maps il crollo già anni prima la morte di Paxson, esortando la società ad aggiornare le informazioni sul percorso, la quale però non ha mai agito. Tra le prove contro Google c'è un documento che mostra un'email inviata da un altro  residente di Hickory, che già nel novembre 2020 aveva utilizzato la funzione "suggerisci una modifica" della mappa.

 

Un’e-mail di conferma dello stesso mese naccerta che la società ha ricevuto la sua segnalazione e stava esaminando la modifica suggerita, ma non ha mai intrapreso ulteriori azioni. che aveva utilizzato la funzione "suggerisci una modifica" della mappa nel settembre 2020 per avvisare la società che stava indirizzando gli automobilisti sul ponte crollato.

L'assenza di manutenzione 

La reponsabilità non può ovviamente essere imputata solo al navigatore: la polizia che ha trovato il corpo di Paxton nel suo veicolo ribaltato e parzialmente sommerso ha detto che non c'erano barriere o segnali di pericolo a segnalare la carreggiata distrutta. Il ponte non aveva subito alcuna manutenzione da parte di funzionari locali o statali e la società del costruttore originale si era sciolta. La causa nomina infatti varie società di gestione della proprietà privata ritenute responsabili del ponte e del terreno adiacente. 

«Le nostre ragazze mi chiedono come e perché è morto il loro papà, e non ho parole che possano capire perché, da adulta, non riesco ancora a capire come i responsabili delle indicazioni Gps e del ponte abbiano potuto agire in modo così poco riguardo per la vita umana» ha detto sua moglie, Alicia Paxson.

Google Maps per il momento ha rilasciato alcune dichiarazioni generiche in cui esprime il proprio cordoglio e afferma che analizzerà come la vicenda sia potuta verificarsi: «Abbiamo le più sentite condoglianze per la famiglia Paxson - ha detto all'Associated Press il portavoce di Google Jose Castaneda - Il nostro obiettivo è fornire informazioni precise sul percorso in Maps e stiamo esaminando questa causa»

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