Filograna contro Filograna: imprenditore e vescovo, scontro sulla processione. E i figuranti tirano dritto: ci saremo

Filograna contro Filograna: imprenditore e vescovo, scontro sulla processione. E i figuranti tirano dritto: ci saremo
di Enzo SCHIAVANO
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Giovedì 6 Aprile 2023, 20:40 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 14:18

Processione delle polemiche a Casarano, i figuranti tirano dritto: ci presenteremo. Ed è scontro tra Filograna vescovo e Filograna imprenditore. Insomma il comunicato stampa della Diocesi di Nardò-Gallipoli sulla processione del Venerdì Santo  non avrebbe avuto l’effetto sperato: far desistere il “Comitato per i Riti e le tradizioni della Settimana Santa”, promotore e difensore del corteo storico che le nuove norme vescovili vorrebbero eliminare dal rito religioso. Il comitato, infatti, se da un lato ha preso la decisione di non rispondere alla nota della Curia «per non alimentare ulteriori polemiche», dall’altro ha fatto sapere che domani sera - 7 aprile - i “figuranti” si presenteranno comunque al raduno vicino alla chiesa dell’Immacolata, luogo di partenza della “Processione dei Misteri”.

La reazione dell'imprenditore


Intanto, la nota della Diocesi ha causato la secca reazione di Antonio Filograna-Sergio. All’imprenditore calzaturiero non è piaciuto il riferimento a suo zio, Antonio Filograna, che fu il promotore dell’inserimento dei “figuranti” nella processione. La nota della Curia ha sostenuto che lo avrebbe fatto «senza alcuna approvazione da parte della Diocesi». Su questo il presidente di “Leo Shoes” ha voluto fare una precisazione. «L’iniziativa è nata alla fine degli anni Settanta – afferma Filograna - stiamo parlando di 40 anni fa, e oggi la Curia dice che non c’era l’approvazione.

Ma la Diocesi è stata sempre presente e compartecipe di questa tradizione. Fare questa affermazione annacqua la storia e non rende il giusto tributo alla memoria e alle tradizioni radicate nel sentimento popolare e religioso».

Una storia lunga 40 anni


«Dopo 40 anni – si chiede l’imprenditore - si mette in dubbio che una tale iniziativa sarebbe nata senza l’approvazione della Diocesi? E per 40 anni la Diocesi dove stava? Poi decide come vuole, ma secondo me deve anche dare ascolto alle volontà del popolo. Al di là se le decisioni della Chiesa sono legittime o meno, mettere in dubbio che per 40 anni è stata fatta una cosa per dare lustro a un momento sacro e dire che era senza approvazione vuol dire offendere la storia, offendere la memoria e offende anche chi ha preso quell’iniziativa che si fece con la compartecipazione della Chiesa».


«In quel tempo – ricorda Filograna - i parroci lo sapevano, la Curia lo sapeva e dopo 40 anni la Chiesa dice “non sapevamo nulla e l’avete fatta senza autorizzazione”. Questa è un’offesa che io non posso accettare per la memoria e per il rispetto che mio zio ha avuto nei confronti di un paese, di una tradizione, di un popolo. Mio zio chiese il permesso per poterla fare, non la impose. Io ho un rispetto assoluto della Chiesa e della Diocesi, capisco che cambiano le regole, ma non si può dire una cosa del genere. Poi – conclude Filograna - mi devono spiegare perché a Taranto la processione dura un’intera notte. Perché si usano due pesi e due misure. Perché Casarano deve essere sempre osteggiata».


Mentre sui social si continua a commentare, quasi sempre in modo negativo, la decisione del vescovo monsignor Fernando Filograna, e a proporre “scioperi della fede”, continuano serrati i preparativi per la processione. Lunedì scorso, presso la sede della Confraternita dell’Immacolata, organizzatrice della “Processione dei Misteri”, c’è stato un incontro operativo a cui hanno partecipato, tra gli altri, i portatori delle statue, i parroci e i rappresentanti del “Comitato per i Riti e le tradizioni della Settimana Santa”. La partecipazione dei “figuranti” (Gesù con la croce; il centurione e i soldati romani; le Pie donne) sembrava ormai scontata, ma 48 ore dopo è arrivata la nota della Diocesi a ribadire la contrarietà. Solo stasera si saprà.

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