Porto Cesareo, «fallito» il ripascimento della spiaggia libera: sigilli e indagini

le opere di ripascimento (foto Gianluca Romano)
le opere di ripascimento (foto Gianluca Romano)
di Francesco DE PASCALIS
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Sabato 1 Luglio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 12:26

Colpo di scena lungo litorale costiero basso e sabbioso situato all’estrema punta sud della baia grande di Porto Cesareo, quella che si trova precisamente a ridosso della torre denominata La Chianca e che si estende sino a nord sino a Torre Lapillo. Dopo il tentativo di portare a termine opere di ripascimento di un ampio tratto di spiagge libere ed in concessione, lavori poi sospesi per diverse motivazioni di carattere tecnico e di utilità dell’intervento, ieri mattina su delega della Procura di Lecce che avrebbe avviato un'indagine ed incaricato gli uomini della Capitaneria di Porto di Gallipoli ed i colleghi del locale Ufficio Marittimo Torre Cesarea, sono stati apposti diversi cartelli e sigilli su diverse aree dell’arenile e della battigia, interessate nei giorni scorsi proprio dalle spettacolari attività di ripascimento.

Le ipotesi

Sembrerebbe che si stiano approfondendo ipotesi di deturpamento di bellezze ambientali.

Il ripascimento ha visto impegnate per l’intera giornata del 20 giugno, diversi mezzi ed imbarcazioni di una ditta specializzata proprio in questa tipologia di interventi. Da evidenziare che tutte le attività erano state autorizzate con una determinazione del comune di Porto Cesareo, settore Lavori pubblici, Urbanistica ed Ambiente che di fatto affidava e autorizzava la direzione tecnica a “procedere all’affidamento dei servizi tecnici ed all’esecuzione del progetto di opera pubblica, denominato ‘ripristino arenili per la ricostruzione del profilo di spiaggia in località Belvedere, secondo le Linee guida per la manutenzione stagionale delle spiagge - Regione Puglia”, per un importo totale pari a 190 mila euro circa di cui 60 mila euro carico dell’Ente jonico e la restante parte a carico di privati. Poi la cronaca dell’ultima settimana, con prima la sospensione delle attività per svariati motivi, tra cui il difficile ed insufficiente spostamento di sabbia verso l’arenile, e non ultimo prima delle indagini in corso, l’avvio delle discussioni divenute anche e soprattutto politiche.

Le reazioni politiche 

Tra i primi ad intervenire con una nota pubblica i consiglieri comunali Francesco Schito e Stefano My, gruppo di minoranza “Cambiare Rotta”, che hanno espresso a più riprese la loro «delusione per i lavori condotti in località Belvedere». Un attacco politico mirato quello di Schito e My che deliberazione dati e numeri alla mano, contestano di fatto all’amministrazione guidata dalla sindaca Silvia Tarantino, il fallimento dell’operazione costata alle casse comunali ben 60mila euro a fronte di una spesa totale di 130mila euro. «Soldi sprecati per un’operazione di ripascimento fallita» hanno attaccato. Poi l’affondo finale. «L’intervento è stato di 60mila euro per la parte pubblica e di 130mila euro per la parte privata, visto che riguardava spiaggia pubblica e spiaggia in concessione - spiegano -. Per questo chiediamo che sia fatto mea culpa pubblico dell’assessore Salvatore Albano e che lo stesso amministratore sia capace di trarre le dovute conseguenze». 

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