Coste, il Comune difende le scelte: «I dati presi da Google sono fuorvianti»

Coste, il Comune difende le scelte: «I dati presi da Google sono fuorvianti»
di Stefania DE CESARE
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Sabato 23 Novembre 2019, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 11:10
«È una relazione redatta da un solo ingegnere che non ha le competenze scientifiche per studiare l’erosione costiera. Una foto presa da Google Maps con le relative ricostruzioni non basta». Il Comune di Lecce difende la redazione del Piano comunale delle Coste per lo sviluppo dei circa 22 chilometri di litorale portato avanti negli ultimi mesi. Il piano è stato criticato dai sindacati degli imprenditori balneari Sib Confcommercio, Federbalneari e Cna balneari che ieri mattina si sono riuniti in un incontro pubblico per discutere delle presunte incongruenze rilevate in fase di studio.

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«Un piano si valuta nella sua completezza, negli elaborati cartografici, nelle norme tecniche di attuazione e nelle relazioni – ha spiegato l’assessore alla Pianificazione Urbanistica e alle Marine Rita Miglietta -. Quindi ogni caso ha una sua risposta nell’incrocio di più documenti. La relazione tecnica è stata redatta da un solo ingegnere che, tra l’altro, non ha le competenze scientifiche richieste per studiare l’erosione costiera». Nella proposta progettuale, presentata dai balneari e firmata dall’ingegnere Vincenzo Lobasso, si fa riferimento ad alcuni «paradossi» presenti all’interno del nuovo strumento urbanistico comunale in cui «diverse nuove aree concedibili si trovano in corrispondenza di esigui tratti di spiaggia con una buona porzione dell’area ormai in acqua, mentre aree oggi in concessione a numerosi stabilimenti balneari, non sono individuate come concedibili perché la classificazione normativa li inserisce tra i tratti di costa in erosione».

Secondo i balneari, il Piano comunale «si basa su dati non aggiornati e questo ha generato una progettazione che a oggi risulta datata». «L’abbattimento degli edifici in muratura e il monitoraggio delle coste sono questioni che l’amministrazione comunale ha proposto con il suo piano – ha spiegato l’assessore Miglietta - abbiamo già chiesto alla Regione Puglia di aggiornare la linea di costa e vogliamo fare il monitoraggio da subito, insieme con i balneari, proprio per aggiornare la linea di costa. Durante l’incontro con le associazioni di categoria è stato depositato un documento con proposte e rilievi. Ad alcuni di questi rilievi l’amministrazione ha già risposto in sede di dibattito pubblico dimostrando come fotografie estrapolate da Google maps non possono essere sostitutive di una relazione geologica basata su studi e rilevamenti di un esperto. I nostri studi tengono conto delle linee guida Ispra».

Il Piano comunale delle Coste prevede 17 stabilimenti balneari a fronte dei 28 attuali, 21 concessioni per spiagge libere con servizi, 13 per chioschi di diverso tipo, 2 per strutture dedicate ai giochi acquatici, 4 per strutture sportive, 9 alla voce “Ambiti di divulgazione”, concessioni dedicate cioè alle più varie attività di svago che la costa può regalare a cittadini e turisti. «Comprendo l’agitazione e la preoccupazione, ma l’amministrazione sta facendo di tutto per trovare un equilibrio per l’interesse generale – ha aggiunto l’assessore -. Noi abbiamo costruito un dialogo e per noi è ancora aperto, a patto che vista la complessità di un territorio di 22 chilometri questo dialogo si costruisca per step e sia valutato adeguatamente, non con botta e risposta. Non c’è un tavolo chiuso ma ritengo che l’amministrazione abbia ampiamente ascoltato». E, infine, la stessa Miglietta torna sulla questione spinosa della concessione delle proroghe: «L’applicazione della proroga deve essere valutata caso per caso e senza automatismi – ha spiegato Miglietta -. Non abbiamo mai detto che non applicheremo la proroga. Stiamo costruendo un percorso di valutazione rigorosa». 
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