Omicidio Casarano, la vittima conosceva il suo killer: un fermo. Acquisite le immagini delle telecamere

Colpito con una pistola a tamburo al collo e al torace

Omicidio Casarano, la vittima conosceva il suo killer: un fermo. Acquisite le immagini delle telecamere
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Sabato 2 Marzo 2024, 15:07 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 10:00

E' probabile che la vittima, Antonio Amin Afendi, conoscesse il suo killer. Nel frattempo un uomo sarebbe in stato di fermo. Si tratterebbe di una persona del posto che viene ascoltato dai carabinieri presso la locale caserma. Non è chiaro se sia ritenuto l'assassino o un suo complice. Intanto i pubblici ministeri, Giovanna Cannalire (Dda) e Rosaria Petrolo, stanno interrogando un secondo uomo portato in caserma da poco.

La vittima avvicinata dal killer

Da una prima ricostruzione infatti pare che il 33enne si sia avvicinato all'auto - che lo ha raggiunto in via Lupo, a pochi metri dal municipio in piazza San Domenico - e abbia scmabiato qualche parola con il killer, poi il primo colpo di pistola.

Il killer sarebbe poi sceso dal lato passeggero sparando altri due colpi. 

I carabinieri al lavoro: telecamere e persone informate sui fatti

I carabinieri sono al lavoro per risalire al responsabile della sua morte. In queste ore infatti alcune persone sono state portate in caserma per essere ascoltate, anche un testimone oculare. I militari hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza che si trovano nella zona e potrebbero aver ripreso il momento dell'omicidio.  

Il fermo

Un uomo è stato fermato nell'ambito delle indagini sull'omicidio del 33enne Amin Antonio Afendi, ucciso questa mattina a Casarano, in provincia di Lecce. Lo si apprende da fonti investigative. Si tratterebbe di una persona del posto che viene ascoltato dai carabinieri presso la locale caserma. Non è chiaro se sia ritenuto l'assassino o un suo complice. Un secondo uomo invece è stato portato in caserma per essere interrogato dai pubblici ministeri.

La pistola a tamburo

Sono tre i proiettili che hanno colpito Afendi: uno al collo e due al torace. Il killer ha usato una pistola a tamburo che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata scelta per la sua precisione, e quindi per centrare l'obiettivo senza correre il rischio di ferire altre persone. Confermata l'ipotesi che la vittima conoscesse il suo assassino perché, a quanto si apprende, avrebbe scambiato qualche parola con le persone a bordo dell'auto da dove poi è partito il primo colpo.

La riunione in prefettura

La prefettura, subito dopo l'omicidio, ha convocato una riunione tecnica di coordinamento con i vertici delle forze dell'ordine, all'esito della quale è stato disposto un ulteriore innalzamento dei servizi di vigilanza e controllo del territorio, assicurati da parte di tutte le forze di polizia.

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