Quattro dirigenti del Comune di Melendugno ed una imprenditrice edile indagati nell’inchiesta penale che vuole stabilire se e quali responsabilità potrebbero esserci state nell’incidente stradale della sera del 17 luglio scorso lungo la pista ciclabile della marina di San Foca dove morirono, in sella ad una Ducati Monster, Antonio Carlà e Sara Rollo, 47 e 43 anni, lui di Lecce e lei di San Donato.
Giovedì un esperto ricostruirà la dinamica
Gli indagati sono citati nell’avviso di garanzia notificato nelle scorse ore ai diretti interessati, per metterli al corrente che nella mattinata di giovedì prossimo il pubblico ministero della Procura di Lecce, Alessandro Prontera, conferirà ad un esperto di incidenti stradali il compito di ricostruire la dinamica.
Dubbi sul cordolo della pista ciclabile
Il caso, dunque, non è stato avviato per “morte del reo”, cioè, del conducente della motocicletta, pur essendo stato chiarito che non fu coinvolto nessun altro veicolo. Si è invece creata la necessità di chiarire se è vero che la motocicletta urtò il cordolo della pista ciclabile e se quell’urto abbia poi causato la caduta trasformatasi in tragedia. Era visibile, quel cordolo? Era segnalato come prevede il codice della strada? L’impianto di illuminazione pubblica, le segnaletiche orizzontali e verticali e la stessa viabilità hanno tenuto conto della necessaria coesistenza della pista ciclabile con la strada? Sono tutte risposte che dovrà fornire l’esperto e che orienteranno la scelta della Procura sull’indicare o meno uno o più responsabili della morte di quella coppia.