Nessuna ricandidatura “di diritto” alla testa della coalizione di centrosinistra per la corsa a Palazzo Carafa. Piuttosto le primarie come unico strumento per centrare un doppio obiettivo: smorzare tensioni e mal di pancia tra gli alleati e allargare il perimetro della coalizione. È in sintesi questo il “telegramma” recapitato dal centrosinistra al sindaco uscente Carlo Salvemini a distanza di quasi un mese dal primo tavolo ufficiale della coalizione e in vista del voto del 2024.
Ieri la delegazione Pd da Carlo Salvemini
A consegnarlo al primo cittadino una delegazione del Pd composta dalla vicepresidente nazionale del partito Loredana Capone, dal deputato Claudio Stefanazzi e dal presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva.
Primarie: favorevoli e contrari
Al momento il quadro delle posizioni - tra sostenitori di Salvemini e favorevoli e contrari alle primarie - resta infatti frammentato. Se Sinistra Italia (al netto dell’assessore regionale, Anna Grazia Maraschio) e Azione restano sulla trincea degli scontenti dell’operato di Salvemini e chiedono a gran voce le primarie di coalizione, gli assessori regionali Alessandro Delli Noci e Sebastiano Leo alla testa in rappresentanza del civismo hanno blindato la ricandidatura del sindaco uscente andando in pressing sugli alleati: «Se primarie devono essere, fuori i nomi e la data entro la fine del mese». Variegato anche il panorama all’interno del Pd: riconferma della candidatura di Salvemini senza eccezioni da parte di Stefanazzi e Capone. Posizione mediana per Minerva: pur riconoscendo l’autorevolezza del sindaco, il presidente della Provincia guarda al voto preliminare dei gazebo come a un’opportunità di legittimazione e allargamento della coalizione.
I candidati alle primarie: le prime ipotesi
Ed è proprio questa l’istanza recapitata nella giornata di ieri dalla delegazione del Pd al sindaco. Una ipotesi sulla quale ora Salvemini dovrà riflettere e comunicare le sue intenzioni a stretto giro. Sfilarsi dalla corsa per la ricandidatura o prendere parte alle primarie? Se l’ultima ipotesi dovesse essere confermata, Salvemini potrebbe misurarsi alle urne con il suo attuale vicesindaco dem, Sergio Signore. Ma anche con il capogruppo di “progetto Città”, Pierpaolo Patti. Secondo i ben informati, inoltre, potrebbe decidere di essere della partita anche il presidente del Consiglio comunale, Carlo Mignone. Nella prospettiva di una sfida con il centrodestra che potrebbe vedere protagonista la senatrice Adriana Poli Bortone, inoltre, più di qualcuno già spinge affinché in caso di primarie a“sfidare” Salvemini sia essere una donna. La dirigente del Pd provinciale, Paola Povero per esempio. Si vedrà.
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