Lecce verso il voto, Poli Bortone affila le armi: «Ora il candidato migliore per questa città di scontenti»

Lecce verso il voto, Poli Bortone affila le armi: «Ora il candidato migliore per questa città di scontenti»
di Paola COLACI
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Martedì 13 Giugno 2023, 05:00

«Un’intervista proprio adesso? A dire il vero stavo seguendo in tv la diretta per la morte del presidente Silvio Berlusconi. In ogni caso, mi dica pure». La voce di Adriana Poli Bortone è carica di emozione mentre nel pomeriggio di ieri, con un occhio ai tg e l’orecchio al telefono, torna con la memoria al 1994 quando ad affidarle la guida del Ministero delle Risorse agricole, alimentari e forestali fu proprio l’ex cavaliere. Ma il piglio della “lady di ferro” della politica pugliese torna quello di sempre quando la conversazione scivola sull’ipotesi di una sua candidatura a sindaca di Lecce: «Questo non è il momento dei protagonismi, compresi i miei». E si fa duro e tagliente quando da ex sindaca e attuale consigliere di opposizione dell’amministrazione di Carlo Salvemini pensa alla “sua” Lecce: «Questa città che è diventata esteticamente brutta e i cittadini sono scontenti».


Senatrice Poli Bortone, innanzitutto un pensiero per il presidente Berlusconi.
«Grande riconoscenza. Sì, mi preme manifestare grande riconoscenza nei confronti di Silvio Berlusconi in qualità di politico. Io ho vissuto quel bel momento nel 1994 quando fui nominata ministro alle Risorse agricole proprio durante il suo governo. Berlusconi accolse noi ministri dell’epoca con entusiasmo. Io avevo grande libertà di azione e lui mi assecondava sempre moltissimo nei progetti che trovava, bontà sua, sempre interessanti. È stato colui che ha dato una svolta alla politica italiana impedendo all’epoca l’avvento del comunismo. Da cittadina italiana lo ricordo, poi, come quell’imprenditore visionario quale era.

E mi è sempre dispiaciuto per l’ingratitudine di taluni e la vita difficile alla quale è stato costretto, soprattutto a causa dei problemi di carattere giudiziario».

Ora lei stessa a distanza di 29 anni tornerà al Ministero su convocazione dell’attuale ministro Lollobrigida per il tavolo nazionale sull’agricoltura. Solo un appuntamento istituzionale o c’è dell’altro?
«Nel solco della partecipazione reale che sta segnando il governo di Giorgia Meloni, il ministro Lollobrigida ha inteso mettere insieme gli ex titolari del dicastero proprio per avere il polso di quali siano le reali necessità del primo settore. Per questo ho chiesto al presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci di tenere nella sede dell’ente un incontro con le associazioni per fare il punto sullo stato dell’arte e sulle istanze del territorio».E durante la sua trasferta romana incontrerà la premier Giorgia Meloni, magari per fare il punto sulle amministrative di Lecce 2024 e per valutare una sua ipotesi di candidatura?
«Credo che la premier sia particolarmente impegnata con i suoi contatti all’estero. Non è previsto, dunque, alcun incontro e non penso che ci sarà».
Candidatura a sindaco del centrodestra riproposta ad Adriana Poli Bortone in sede di tavolo con i partiti dello scorso venerdì. E c’è chi giura che lei questa volta abbia risposto “Se non c’è nulla di meglio”. Mentono?
«Mi fa piacere che ci siano state delle espressioni di apprezzamento nei miei riguardi. Io ho detto che siccome l’obiettivo è vincere tutti quanti insieme dobbiamo sforzarci di individuare la soluzione migliore. E per il momento l’unico dato oggettivo che si registra è quello che passa attraverso l’unità e la compattezza di tutte le forze politiche del centrodestra presenti in Consiglio comunale. Stesso unitarietà che, mi sembra, si registra già con alcune espressioni del civismo. Mi sembra dunque che ci siano tutte le condizioni per potersi ritrovare insieme e decidere quale possa essere la soluzione migliore».
Tra le obiezioni che lei stessa ha posto a chi le chiede un impegno diretto a candidarsi c’è quella anagrafica. Eppure l’ex premier Ciriaco De Mita, per esempio, fu eletto sindaco a 86 anni.
«E non è stato il solo. Tanti miei coetanei sono ancora impegnati attivamente nella vita politica. Anche quando soo stata nominata assessore a Matera, il sindaco De Ruggeri aveva 83 anni. In ogni caso la mia età è un dato oggettivo dal quale non si può prescindere. E quando si vogliono fare alcune cose, bisogna innanzitutto individuare l’obiettivo».
Cosa intende dire?
«Intendo dire che bisogna vincere e togliersi davanti questa amministrazione. Per questo occorre trovare la soluzione migliore senza che nessun o abbia forme di protagonismo. A partire da me stessa».
Ma cosa non le piace dell’amministrazione Salvemini?
«Non mi piace proprio nulla: dal modo di comportarsi all’abitudine di invocare sempre trasparenza e partecipazione ma di non essere conseguenziali rispetto a queste enunciazioni. Non mi piace il modo di non avere un contatto reale con la cittadinanza e andare in giro a piedi a intervistare i cittadini mi pare stucchevole. Hanno avuto a disposizione 5 anni per ricevere i cittadini e onestamente non so quanti in effetti poi siano stati ricevuti».
E la Lecce che ha amministrato da sindaca dal 1998 al 2007 le piace ancora? L’ha vista cambiare in meglio?
«Per carità, trovo questa città cambiata in peggio. Imbruttita esteticamente, priva di fiori, priva di cura, piena di traffico e di piste ciclabili improbabili. E io da donna che cura anche l’estetica non posso non denunciare questo caos che Lecce non merita. Così come non merita questo modo di fare arrogante e prepotente. Un dato per tutti? Dei comitati di quartieri tanto strombazzati come cosa già fatta nel 2019 non c’è ancora traccia. Su mia proposta furono inseriti nello Statuto ma di fatto nulla è stato fatto. E anche nelle Consulte, le dimissioni ormai superano le presenze».
E i leccesi? Qual è il sentimento che percepisce in città?
«Guardi, non so se ritenermi sfortunata per il fatto di incontrare solo i leccesi che si lamentano oppure se faccio bene a ritenere che questa sia diventata ormai una città di scontenti».
Dato il suo giudizio, dunque, cosa le impedisce di accettare la candidatura a sindaca?
«A me il centrodestra non deve chiedere più nulla, sono io che devo collaborare con gli altri alla soluzione migliore».
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