Amministrative 2024, Salvemini: «Non mi impongo ma deciderò se fare le primarie»

Primo tavolo ufficiale del centrosinistra

Amministrative 2024, Salvemini: «Non mi impongo ma deciderò se fare le primarie»
di Paola COLACI
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Venerdì 30 Giugno 2023, 21:59 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 15:40

Tutti gli obiettivi centrati dall’amministrazione negli ultimi quattro anni di governo a Palazzo Carafa. E in prospettiva, la disponibilità a rimettere nelle mani della coalizione la scelta del candidato sindaco di Lecce in vista delle elezioni amministrative del 2024 in città. Facendo un passo “di lato” se necessario, pur non escludendo a priori il ricorso alle primarie e l’eventuale impegno in prima persona. A patto, però, che ci siano determinate condizioni. Così Carlo Salvemini, sindaco uscente e ricandidato del centrosinistra – almeno per il momento – ieri mattina ha aperto i lavori del primo vertice del centrosinistra convocato nella sede provinciale e cittadina del Pd, in via Tasso.

Il tavolo del centrosinistra

Presenti il segretario provinciale del Partito Democratico, Luciano Marrocco e il segretario cittadino, Romeo Russo. Ma anche il capogruppo dem a Palazzo Carafa, Antonio Rotundo. E le civiche naturalmente: “Lecce Città Pubblica” dello stesso sindaco con Giulio Casilli, l’assessore regionale Alessandro Delli Noci e le sua terna di riferimento a Palazzo Carafa (Sveglia Lecce, Noi per Lecce e Coscienza civica) e il collega di Giunta regionale Sebastiano Leo alla testa di “Per la Puglia”. E ancora Sinistra Italiana, con l’assessore regionale Anna Grazia Maraschio, il segretario provinciale Danilo Scorrano e il membro del coordinamento provinciale Sandro Frisullo, il gruppo “Azione” di Fabiano Amati in Regione e il consigliere Carlo Mignone a Palazzo Carafa. E poi, Italia Viva di Matteo Renzi con il coordinatore provinciale Massimo Toma, Puglia Popolare e Psi del segretario provinciale Marco Potì. Assente, almeno in questa fase, il Movimento Cinque Stelle che a Bari dovrebbe essere protagonista, invece, del tavolo regionale convocato dal segretario del Pd Cosimo De Santis per fare il punto sulle alleanze in vista delle amministrative in programma da qui a un anno nella città metropolitana, nel capoluogo salentino e a Foggia.

Il sindaco ha convocato la coalizione

Intanto ieri ad aprire i lavori del tavolo leccese è stato proprio Salvemini. «Ho convocato la coalizione perché considero utile e non più differibile un confronto organizzativo e politico dedicato alle prossime elezioni amministrative del 2024 – ha detto in premessa -. Subito dopo le elezioni politiche del settembre 2022 ho comunicato alla mia maggioranza - anche per dare un riferimento all’indomani di un mutato quadro politico nazionale - che avvertivo il dovere e diritto di ricandidarmi nel 2024 in quanto sindaco uscente, chiamato a rendere conto del proprio operato alla scadenza del mandato ai cittadini che mi hanno scelto nel 2017 e nel 2019. È la valutazione di una responsabilità politica ed istituzionale conseguenza di un percorso politico amministrativo che ha visto la coalizione impegnata a realizzare il programma presentato e validato dal voto.

In un clima caratterizzato da fisiologico confronto, mai da patologico dissenso. Che non ha vissuto un giorno di crisi, non ha sfiduciato assessori, che ha approvato in Giunta e Consiglio delibere col consenso unanime nel 90% dei casi. Una condizione tale da poter ritenere coerente e auspicabile una prosecuzione dell’esperienza in corso».

La canditatura ora diventa disponibilità

 

Rispetto ai mesi passati, tuttavia, quella che sembrava una ricandidatura certa e certificata dal Partito Democratico innanzitutto, nella mattinata di ieri per volontà dello stesso inquilino di Palazzo Carafa, è stata rideterminata in “disponibilità” a rappresentare il centrosinistra alle urne. Sì, perché le tensioni e i mal di pancia interni alla coalizione registrati nelle ultime settimane – di singoli come anche di partiti e civiche – non sono sfuggiti allo stesso Salvemini. «Nel tempo che è trascorso da quel giorno, però, ho potuto constatare che questa decisione è apparsa ad alcuni come solitaria, frutto di una imposizione del sottoscritto o, addirittura, espressione di presunte intese siglate a Bari o Roma senza tenere conto delle volontà del territorio. Malumori che hanno circolato in maniera più o meno sotterranea con i quali però devo misurarmi, in ragione di quel principio di realtà che chiunque sia impegnato in politica conosce – è andato dritto al punto il sindaco -. La mia idea di governo e di leadership ma soprattutto il nostro percorso politico ci impone, prima di definire insieme la strategia e l’organizzazione della campagna elettorale, di verificare che la strada tracciata sia condivisa, che il percorso sia chiaro a tutti e che la partecipazione sia ampia e convinta».

«Non intendo essere ostacolo di eventuali nuove scelte»

E anche l’ipotesi che la scelta del candidato ora sia affidata alle primarie ha continuato a tenere banco anche in questo primo tavolo ufficiale del centrosinistra. Una partita che il sindaco potrebbe scegliere di giocare in prima persona, in alternativa l’opzione potrebbe essere quella del più canonico “passo di lato”. «Uno dei passaggi essenziali è la fiducia: nei confronti di un progetto condiviso di città anzitutto e nella mia capacità di continuare a rappresentarlo, attraverso la ricandidatura come sindaco – ha aggiunto -. Per agevolare un confronto concreto e leale ma anche tempestivo credo che il primo passo sia oggi dirvi che la mia candidatura per il 2024 è a disposizione della coalizione. Non intendo impormi a nessuno, ma propormi semmai. Non intendo essere ostacolo di eventuali nuove scelte. Quindi non mi sento candidato a prescindere ma solo se vi è una piena intesa plurale. Convinta e chiara. Tra noi, qui. Tra noi e chi è in consiglio comunale. Tra noi tutti e la città. Mi spiace se non sono riuscito a fare sentire alcuni parte di un gioco di squadra nonostante l’impegno profuso. Ce la metto tutta ma forse ci vuole ancora di più per rendere pienamente e fino in fondo una alleanza elettorale una maggioranza politica». 

«Potrei decidere di non partecipare ad eventuali  primarie»

Rispetto all’ipotesi di essere il candidato da sfidare alle primarie, tuttavia, Salvemini ha messo le mani avanti: «Il pensiero che avverto il dovere di trasferirvi, quindi, e che si misura realisticamente con un leggero sottofondo di insofferenza politica del quale io come tutti qui ho contezza ma che va risolto, è questo: ogni opzione alternativamente valida a una mia naturale ricandidatura, ribadisco, è legittima. Così come legittima, rivendico, sarà la mia valutazione sull’essere protagonista di eventuali primarie. Alle quali potrei decidere non partecipare per lasciare il campo libero a nuovi protagonismi pronti a raccogliere il testimone di un mandato politico amministrativo che ci consegna importanti risultati che renderà il compito del nuovo sindaco meno faticoso e complicato».

La palla ora passa al centrosinistra

Una partita che potrebbe, dunque, vederlo fuori dal terreno di gioco. E in questo caso il “cerino acceso” resterebbe nelle mani degli alleati ai quali spetterebbe il compito di individuare candidature alternative. «Affido da questo momento alla coalizione la discussione su quale sia la strada migliore per arrivare più forti al voto del 2024 – ha passato il testimone il sindaco -. Che è una competizione oggettivamente difficile. Per il mutato quadro politico nazionale. Per il diretto coinvolgimento di politici locali oggi in ruoli chiave a livello nazionale. Per la forza di alcune forze di centrodestra a Lecce che può contare sul peso di ex sindaci, ex candidati sindaci, ex assessori. Per la determinazione con la quale si sta ricercando l’unità della coalizione di Centro Destra. A prescindere da chi sarà il loro candidato, ci misureremo con avversari forti e determinatissimi a vincere per chiudere quella che loro vivono come una parentesi da chiudere. In nome di un’idea di potere che conosciamo bene. E di una riscossa politica che ha come successivo obiettivo le regionali del 2025. Le nostre motivazioni devono essere coerenti con questo scenario. A partire dalle mie, evidentemente».

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