Lievita la tassa di soggiorno per i turisti che sceglieranno la città barocca: fino a 5 euro per le vacanze

Lievita la tassa di soggiorno per i turisti che sceglieranno la città barocca: fino a 5 euro per le vacanze
di Francesca SOZZO
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Sabato 30 Gennaio 2021, 08:10

Lecce, la Firenze del Sud. Anche per la tassa di soggiorno. Lievita il costo che i turisti, in vacanza nel capoluogo barocco dovranno pagare per il soggiorno. E scoppia l'ira degli addetti ai lavori che ieri mattina hanno avuto un incontro con l'amministrazione comunale.


La delibera (numero 381) che porta al rialzo la tassa di soggiorno è del 23 dicembre 2020. Le novità: si aggiungono delle categorie come quella degli immobili oggetto di locazioni brevi, si differenziano in più voci le categorie esistenti e si allunga il periodo dell'alta stagione che, invece di terminare al 30 settembre, si proroga al 31 ottobre. E, aumenta anche il costo della permanenza in città. La precedente delibera (numero 497) del 7 luglio 2018 stabiliva che per che soggiornare in città in alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso si dovesse pagare 3 euro a notte (per massimo 5 notti consecutive) in alta stagione (da maggio a settembre), tariffa che scendeva a 1,50 a notte in bassa stagione (ottobre-aprile). Nel 2021 invece chi verrà a Lecce e soggiornerà in strutture Alberghi 4, 5 stelle e 5 stelle lusso pagherà 5 euro in alta stagione (allungata al 31 ottobre) - esattamente come Firenze - e 3 euro in bassa stagione. Chi soggiornava - nel 2018 e fino al 2020 - in alberghi da 1 a 4 stelle, residenze turistico alberghiere, dimore storiche, residenza d'epoca, alberghi con spa, B&B, case vacanze, alberghi diffusi e agriturismo invece pagava 2 euro in alta stagione e 1 in bassa. Con la nuova delibera le categorie cambiano, e dunque: in alberghi 3 stelle, residenze turistico alberghiere, dimore storiche-residenza d'epoca e alberghi diffusi la tassa sale a 4 euro a notte in alta stagione e 2 in bassa. Mentre negli alberghi da 1, 2 stelle, affittacamere (1 euro con delibera del 2018), B&B, case e appartamenti per vacanza e agriturismo si pagherà 3 auro a notte e 1,50 euro in bassa stagione. Un euro, nel 2018, veniva corrisposto da chi alloggiava in affittacamere, case per ferie, ostelli, campeggi etc, tassa che scendeva a 0,50 in bassa stagione.

Con la nuova delibera invece Palazzo Carafa prevede per case per ferie, ostelli, campeggi ed altre strutture ricettive all'aria aperta la tassa sia di 2 euro in alta stagione e di 1 in bassa. Infine, per la nuova categoria introdotta, Locazioni brevi la tassa ammonta a due euro da maggio a ottobre e a un euro in bassa stagione. Una scelta giustificata, si legge nella delibera, dalla necessità di dare a Lecce, vista la consistente presenza turistica...adeguati servizi pubblici, crescenti e maggiori azioni per la conservazione ed il miglioramento del patrimonio artistico ed ambientale, organizzazione di eventi culturali, per la cui realizzazione sono necessarie maggiori risorse finanziarie.


«Il sindaco sta oltrepassando il limite» tuonano dall'opposizione i consiglieri Roberto Giordano Anguilla e Andrea Guido di Fratelli d'Italia. «La tassa di soggiorno è stata triplicata», arrivando ad «massimale di 5 euro al dí: una cifra inappropriata, spropositata, ci permettiamo di aggiungere immorale - scrivono i due consiglieri- È l'ennesima manovra del governo Salvemini che mette in ginocchio tutti gli operatori del settore, in particolar modo chi lavora nel centro storico che già era stato pesantemente penalizzato dalla modifica del regolamento ZTL». Una scelta, per il centrodestra, che risulta non va incontro ad una necessaria ripresa dell'economia post covid quando finalmente gli imprenditori potranno ricominciare a lavorare.

«È così che aiutiamo chi oggi, nonostante tutto, va avanti con quel minimo che consente di coprire le spese?». Il tutto, aggiungono i consiglieri comunali «senza sentire le associazioni di categorie, senza garantire un dibattito d'Aula in Consiglio comunale, il sindaco e la sua giunta lascia questo regalo sotto l'albero. Non si può continuare ad immolare tutto e tutti sull'altare del risanamento del bilancio secondo Carlo Salvemini. A far quadrare i conti aumentando le tasse siamo bravi tutti. Il sindaco faccia il sindaco non lo pseudo imprenditore», concludono.
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