Il piano di Salvemini: «Pug, parcheggi e Ztl h24. E alle amministrative 2024 alleanza con il M5s»

Il piano di Salvemini: «Pug, parcheggi e Ztl h24. E alle amministrative 2024 alleanza con il M5s»
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Sabato 29 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:54

Sindaco Carlo Salvemini, nell’ultima riunione con la sua maggioranza ha comunicato la volontà di ricandidarsi alla guida del Comune con un anno e mezzo di anticipo. Ha ragione chi sostiene che è stato un passaggio necessario a ricompattare una maggioranza sfilacciata?
«Nel 2017 mi fu chiesto di candidarmi da alcune personalità politiche della città e da una corposa raccolta firme in un momento in cui lo schieramento progressista aveva poche aspettative di vittoria. Poi abbiamo vinto due volte sul centrodestra, nel 2017 e nel 2019. Lunedì, nel corso di una riunione di maggioranza, ho precisato che sento il dovere civile e politico di ricandidarmi. Dieci anni sono il tempo che si assegna normalmente ad una esperienza politico amministrativa per completare un programma strategico, e credo sia doveroso puntare a questo obiettivo. Nel 2024, del resto, sarò sindaco da soli 7 anni».

L’annuncio, subito dopo le elezioni politiche e i primi scossoni in Regione, fa pensare anche a un tentativo di far uscire allo scoperto, in particolare, il movimento civico in rapido riposizionamento.
«Politiche ed elezioni amministrative viaggiano su piani totalmente diversi e non sono comparabili. Io resto concentrato sulla dimensione urbana. Sono un cittadino leccese e un amministratore senza tessera, che segue con attenzione le vicende politiche nazionali. Che però non hanno una ricaduta nel nostro schieramento una ricaduta a livello cittadino. In maggioranza ci sono alcuni malumori che appartengono alle normali dinamiche di coalizione. Le vivo con la dovuta attenzione ma anche con la consapevolezza che la mia esperienza mi consente. In fin dei conti, se questo Paese ha criticato Mario Draghi, figuriamoci se a Lecce non si possa criticare il sottoscritto».

Al post su Facebook con cui lei confermava la ricandidatura, ha risposto con entusiasmo solo il governatore Michele Emiliano. Segretari di partito e referenti dei movimenti che dovrebbero costruire l’ossatura della sua coalizione hanno, invece, chiarito come siano necessari alcuni passaggi preliminari per chiudere la partita. Come mai?
«Ho ricevuto molti sostegni, ho letto qualche prudente distinguo. Le ragioni andrebbero chieste a chi li ha espressi. Noi governiamo in coalizione sulla base di un programma che stiamo realizzando punto per punto. Se, quando sarà il tempo, ci saranno valutazioni differenti, chi le esprimerà le spiegherà alla coalizione e ai cittadini. Da parte mia sono impegnato a governare al meglio, perché penso che il buon governo sia il miglior investimento politico che una coalizione può fare su sé stessa. Su quello saremo giudicati, tutti».

Subito dopo l’annuncio della ricandidatura si è confrontato con l’assessore regionale Alessandro Delli Noci? Nelle ultime due campagne elettorali il vostro tandem è stato fondamentale: sarà con lei?
«Con Alessandro mi sento ogni giorno e il nostro rapporto è andato sempre più rafforzandosi in questi anni, oltre la condivisione dell’esperienza nella giunta comunale. Siamo stati sempre fianco a fianco e lo siamo. La prosecuzione dell’esperienza politico-amministrativa che abbiamo creato insieme, con la mia ricandidatura nel 2024, è un fatto noto e condiviso tra noi».

La ricandidatura passa da un’alleanza con il Movimento 5 Stelle come avviene in Regione e in altri capoluoghi pugliesi?
«Mi sono speso per incoraggiare, nel mio piccolo, un ripensamento di Letta sulla alleanza con il M5s alle scorse politiche.

Sarebbe stata una alleanza coerente con le esperienze dei governi Conte e Draghi. A livello cittadino un’intesa con i Cinque Stelle è per me assolutamente percorribile, del resto sono in ottimi rapporti con gli esponenti regionali del movimento, a partire da Mario Turco. Ma bisogna cominciare a lavorarci presto. Un accordo last minute sarebbe meno compreso dai cittadini».

Parliamo del programma di governo: quali sono gli obiettivi centrati e quali le vicende su cui si è accumulato un colpevole ritardo?
«Non ci sono ritardi significativi sui provvedimenti strategici, ci sono state difficoltà legate alla condizione economico-finanziaria e alla dotazione organica del Comune. Siamo in predissesto e amministriamo con 300 dipendenti in meno. Fardelli non da poco nonostante i quali arriviamo a tagliare i traguardi. Con minore velocità rispetto a quanto vorremmo, ma ce la facciamo sempre. Continuando a mettere in sicurezza i conti del Comune. Oggi posso annunciare che il Patto per la città, che ci consentirà di assumere tramite una mini-manovra finanziaria 50 unità di personale, ha superato il vaglio della Commissione ministeriale. Attendiamo la convocazione da Palazzo Chigi per la sottoscrizione».

Quali benefici produrrà?
«La certezza che per il Comune di Lecce non verrà dichiarato il dissesto, innanzitutto. E il rafforzamento dell’organico comunale. Una boccata d’ossigeno dopo anni difficili, che hanno consentito al Comune di Lecce di onorare i propri debiti, di passare da un indice di tempestività dei pagamenti da 151 giorni nel 2017 a 30 giorni oggi, di risanare la Lupiae Servizi, che rischiava di andare a gambe all’aria e oggi produce utili salvaguardando tutto il personale».


Quale destino attende, invece, Sgm? Sarà trasformata in una società a totale partecipazione pubblica entro fine anno?
«Siamo alla fase conclusiva della pubblicizzazione. Non sono più previste proroghe, nei prossimi due mesi chiuderemo la partita del trasferimento delle quote. Con la Sgm al cento per cento pubblica potremo aumentare i chilometri di percorrenza dei bus e reinvestire gli utili nei servizi per il cittadino».

La mobilità, appunto: spesso e volentieri rischia di trasformarsi in una delle “croci” del Comune. I cittadini lamentano la mancanza di parcheggi e anche Ex Enel non ha prodotto i risultati sperati.
«Partiamo dai dati: Lecce ha un tasso di motorizzazione tra i più alti in Italia, è una città che ogni giorno apre le porte a circa 50mila auto dalla provincia.  Servono maggiori servizi e un cambiamento di abitudini che stiamo incoraggiando. Gli spostamenti brevi in città non possono più essere fatti in auto, ne va della sostenibilità e della salute pubblica. Stiamo introducendo i servizi per renderlo possibile: sharing mobility, piste ciclabili e riassetto del trasporto pubblico, sempre più utilizzato dai leccesi. Sul tema parcheggi, abbiamo sbloccato la realizzazione del parcheggio ex Massa, che garantirà altri 450 posti auto, accompagnato l’apertura di Ex Enel e ottenuto il finanziamento per un parcheggio interrato da 1000 posti al Foro Boario».

Sindaco, in questi anni, però, poco o quasi nulla è stato fatto per collegare l’hinterland con la città. Perché?

«Per ora su questo punto abbiamo registrato una sconfitta. Nel 2018 sottoscrivemmo con i sindaci dell’hinterland un protocollo di intesa perché il nostro trasporto pubblico arrivasse nei comuni limitrofi, per fornire una alternativa a chi raggiunge Lecce in auto. Purtroppo questa richiesta non ha trovato riscontro da parte della Regione. Ma non mi arrendo: dopo la pubblicizzazione di Sgm con il presidente della Provincia Stefano Minerva lavoreremo per costituire l’Azienda unica della Mobilità in provincia di Lecce».

È ipotizzabile da parte del Comune individuare aree specifiche sulle quali i privati possano investire per realizzare nuovi parcheggi?
«Le stiamo individuando nel Pug. Al momento pensiamo all’imbocco della statale 101 Gallipoli-Lecce attorno al quadrante dell’Ospedale e a un’area a Sud, per chi entra in città dalla statale Lecce - Maglie».

Pedonalizzazione di Via XXV Luglio e Ztl h24 in centro: quali i tempi di attuazione?
«Siamo in fase di progettazione, poi bisognerà fare i bandi e aggiudicare i lavori. Il cantiere partirà entro il 2023. Sulla Ztl stiamo lavorando per garantire la videosorveglianza ai varchi. Non abbiamo in programma una Ztl h24 per 365 giorni l’anno, ma solo nei periodi in cui sarà interesse della città proteggere il centro storico h24 dalle auto».

E la stretta sui locali in centro? In estate ha fatto discutere il suo provvedimento: locali chiusi alle 2 e musica spenta a mezzanotte. A bocce ferme, lo riproporrebbe? E cosa farà il prossimo anno?
«Quest’estate è crollato il numero di segnalazioni di schiamazzi notturni nel centro storico. Con l’ordinanza abbiamo salvaguardato l’equilibrio tra i residenti e le attività del divertimento. Abbiamo la fortuna di avere un centro storico che non è ancora sopraffatto dal cosiddetto “sovraturismo”. Per questo dobbiamo tutelare la residenzialità, le funzioni pubbliche, gli esercizi di vicinato. Del resto anche nelle capitali del divertimento italiane ed europee vigono regole e orari».

Tra i suoi punti programmatici rientra l’approvazione del nuovo Pug per la città. A che punto è l’iter che porterà all’approvazione del nuovo Piano urbanistico?
«La città lo aspetta dal 1990, noi contiamo di adottarlo nel 2023. Entro la fine dell’anno chiuderemo il Piano generale del traffico urbano, poi il Piano urbano della mobilità sostenibile. Intanto, abbiamo approvato il Piano delle Coste, unico Comune capoluogo di Puglia, e abbiamo costretto il legislatore a mettere mano alla riforma delle concessioni demaniali. Questo è un punto di orgoglio. E poi, la mia amministrazione è quella che ha messo a punto il più robusto piano di investimenti pubblici in città degli ultimi 50 anni. Tra Contratto istituzionale di Sviluppo, Pnrr e altre fonti di finanziamento, abbiamo ottenuto circa 120 milioni di euro di investimenti che nei prossimi anni saranno cantieri e opere. Al di là di chi si troverà a tagliare i nastri, questo risultato è il segno del nostro passaggio al governo della città».

Tra le priorità c’è il Contratto istituzionale di Sviluppo: tutti i passaggi burocratici sono stati espletati?
«Manca l’ultimo passaggio relativo alla bollinatura da parte della Corte dei Conti. Ho già sentito il ministro Fitto per fare il punto su questo passaggio, ci risentiremo a breve. Cis non è un acronimo, ma un orizzonte. È il più importante investimento strategico che Lecce abbia mai fatto sulle sue marine per la rigenerazione dei nostri 24 km di costa. Un percorso avviato nel 2017 con una strategia precisa, Lecce è il suo mare».

E sul Pnrr, invece? Si registra già un ritardo?
«No, almeno per quanto riguarda il Comune di Lecce. Nel 2021, alla presenza della ministra Lamorgese, dissi che ero preoccupato della gravosità dei compiti a carico dei Comuni. Purtroppo, è accaduto quello che avevamo previsto. Detto questo, Lecce ha risposto alla chiamata: per ora abbiamo portato a casa più di 50 milioni di finanziamenti».

Impianto di compostaggio a Masseria Ghetta: i Comuni di Trepuzzi e Surbo non si arrendono e chiedono che si riapra il tavolo per individuare un sito alternativo. È già tutto definito?
«Lecce è il Comune che si è offerto di ospitare un impianto di compostaggio pubblico per chiudere il ciclo dei rifiuti, oggi giudicato finanziabile dal Mite. È un risultato storico nel segno della sostenibilità ambientale. Il sito di Masseria Ghietta, individuato dopo una rigorosa istruttoria, rispetta tutte le prescrizioni di legge. Validi siti alternativi non ne sono stati individuati. È nostro dovere andare avanti».

Lavori al Via del Mare e impianti sportivi nel degrado tra campetti dell’antistadio, Itaparica e impianto a Frigole, solo per citare due esempi. Quali sono le prospettive?
«Abbiamo già ottenuto un finanziamento per riqualificare lo stadio nell’ambito del budget previsto per i Giochi del Mediterraneo. C’è già un progetto, non ancora pubblico, del quale è a conoscenza anche l’Us Lecce, che prevede lavori all’interno e all’esterno. Sull’impiantistica sportiva, Lecce ha appena ottenuto i fondi per il nuovo palasport per la scherma e la ginnastica, sta realizzando un impianto di pattinaggio nell’antistadio e sta lavorando per ristrutturare l’area vede ex militare del Campo Montefusco. Per Itaparica, da anni tra le proprietà da alienare, abbiamo ricevuto due proposte per campi da padel non concretizzate. Per Frigole, la situazione è complicata da gravi errori del passato che rendono la situazione difficile».

E la nuova Cittadella della Giustizia?
«Il Comune ha garantito la piena disponibilità di un’area che potesse essere funzionale alle esigenze della nuova Cittadella della Giustizia. È una soluzione che riscontra oggi il pieno gradimento degli attori coinvolti nella partita. Ora il Demanio dovrà fare le sue valutazioni e mi auguro che prima possibile il progetto trovi realizzazione».

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