Lecce, sulla candidatura di Salvemini alleati perplessi. M5s all'opposizione

Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini pronto al terzo mandato
Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini pronto al terzo mandato
di Maurizio TARANTINO
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Mercoledì 26 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:18

Il terzo mandato di Carlo Salvemini dovrà passare dal setaccio politico della coalizione. La scelta del sindaco di giocare d’anticipo ha sorpreso non poco le segreterie e le forze civiche che puntavano a definire il percorso politico tra qualche tempo, magari favorendo alcuni assestamenti all’interno delle forze attuali per poi ragionare su un eventuale campo largo, come accaduto per il governatore Michele Emiliano o il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci.

Il segretario provinciale Pd

«Salvemini è sinonimo di buona amministrazione - puntualizza il segretario provinciale Pd, Ippazio Morciano - che ha ridato lustro a Lecce e che deve continuare per migliorare. Alcune fibrillazioni però vanno eliminate. Si tratta di cose superabilissime. Ed è giusto che si faccia una riflessione.

Serve un progetto credibile: il centrodestra non ha mostrato tentennamenti, adesso tocca a noi. Può essere un campo largo, insieme ai civici e anche con i 5 stelle ma non vastissimo. Ci penseremo dopo i congressi, quando si capirà meglio il nostro futuro». 

Il Movimento 5 Stelle

Se il Partito Democratico apre, il Movimento 5 Stelle chiede il cambiamento strutturale degli interlocutori. «Siamo all’opposizione in consiglio comunale - spiega il portavoce alla Camera, Leonardo Donno - e al momento non ci sono le condizioni per aprire un dialogo. Aspettiamo una linea politica nazionale per capire cosa fare con i territori. Per ritornare a parlare di campo largo servono persone diverse dal passato altrimenti non vedo molti spiragli». 

Sinistra italiana

Danilo Scorrano, segretario di Sinistra Italiana chiede di non avere fretta. «Serve un approfondimento tra le forze che hanno sostenuto il sindaco - - osserva -. Ci sono alcuni malumori: la cosa più importante da fare sia riprogrammarsi fino alla fine della legislatura. La ricandidatura è un fatto legittimo ma non scontato visto il clima che si è creato. Allargare ai 5 stelle non sarà un problema».

Il ragionamento dei civici

Più articolato il ragionamento dei civici, i gruppi che all’interno della maggioranza hanno qualche mal di pancia e che sono stati determinanti per l’affermazione alla Regione. Gabriele Torricelli, segretario di Lecce per Puglia che fa capo all’assessore Sebastiano Leo mette alcuni puntini sulle i. «Non siamo favorevoli alle uscite prima del tempo - dice -, vogliamo parlare prima del progetto, ragionando insieme col Pd, in una maggioranza in cui il cambio di passo adesso, alla luce dei nuovi gruppi che si sono creati, non sembra più rinviabile. Da Progetto Città ad Articolo 3, i conti non tornano. Per noi il riferimento politico è Carlo Mignone, il che non vuol dire mettere paletti alla ricandidatura del sindaco uscente. Significa però essere coerenti con l’idea di città che vogliamo. Dopo cinque anni ci sono delle difficoltà che la città manifesta: va fatto un resoconto con tutte le forze della maggioranza verificando le deleghe. Inoltre ci chiediamo perché Alfredo Pagliaro sia ancora presidente della Lupiae dopo la sua candidatura alle Politiche. Salvemini deve fare la scelta giusta». 
L’altra anima dei civici, quella che fa capo al consigliere regionale Alessandro Delli Noci e rappresentata da Coscienza Civica, non critica la disponibilità di Salvemini. «Per noi è importante - dichiara il segretario Francesco Marti- che si sia operato nell’ottica della trasparenza e della legalità. Rispetto all’immobilismo del passato e allo scenario debitorio, il primo cittadino ha permesso una svolta fondamentale. Sono state intercettate somme importanti. Per noi di Coscienza civica è naturale che sia lui il candidato e non c’è bisogno di assestamenti e rimpasti di giunta. Anche il gruppo che rivendica una maggiore rappresentanza, può contare comunque sul presidente del consiglio. Se ci dovrà essere una riflessione sarà Salvemini a decidere i tempi e i modi per farla».

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