Aiuto: il mosaico della lupa va a pezzi
Lo storico: «Ogni giorno nuove crepe»

Aiuto: il mosaico della lupa va a pezzi Lo storico: «Ogni giorno nuove crepe»
di Paola ANCORA
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Giovedì 18 Agosto 2016, 12:32
Il mosaico della lupa che passa sotto l’albero di leccio coronato, in piazza Sant’Oronzo, cade a pezzi. Tessere mancanti, crepe e sporcizia rovinano il simbolo di Lecce e della piazza, fotografato ogni giorno da migliaia di turisti che attraversano l’ovale e, così, pensano bene di portarsi a casa un pezzo della storia della nostra città. Pur essendo stato realizzato a metà del Novecento, il mosaico da qualche tempo a questa parte è diventato il comodo “tappeto” per impianti di amplificazione dei concerti o pagode di plastica durante le decine di mercati e piccole fiere che l’amministrazione, in questi anni, ha voluto organizzare esclusivamente in piazza Sant’Oronzo, anche quando gli stand - per numero e materiali utilizzati - mal si sposavano con l’arredo e la storia del salotto buono leccese.
Così, vuoi per il trascorrere inesorabile del tempo, vuoi per le continue sollecitazioni cui il mosaico è sottoposto, ora rischia di cadere a pezzi. Come da tempo segnala lo storico Gianni Binucci, che da 20 anni organizza tour guidati della città, per raccontarne la storia e svelarne i segreti insieme all’associazione “Quelli delle passeggiate culturali” di cui è stato socio fondatore e fa parte ancora oggi.
«Mi sveglio presto - racconta - e ogni giorno passo dalla piazza, vicino allo stemma del Nicolardi. Ogni mattina scopro qualcosa di nuovo. Il mosaico è tutto crepato. Mancano da tempo le tessere della lupa e purtroppo ogni sera ci sono dei ragazzi che piazzano proprio lì altoparlanti e stereo e ci ballano sopra. Non dovrebbe essere permesso. La nostra lupa sta combinata proprio male». E per rendersene conto basta osservare con attenzione il mosaico, realizzato nell’agosto del 1953 da Giuseppe Nicolardi con la pietra viva cavata dalle scogliere di Leuca e Santa Cesarea terme, come lui stesso ebbe modo di raccontare qualche anno fa. Il mosaico fu inaugurato proprio alla vigilia della festa dei Santi Patroni, Oronzo, Giusto e Fortunato e completò l’abbellimento della nuova piazza, realizzata in periodo fascista giacché prima «la piazza, denominata “dei Mercanti”, si trovava proprio sopra l’anfiteatro, all’epoca ancora coperto» spiega Binucci. <HS>
«Accadde la stessa cosa l’anno scorso - continua lo storico, fra i più profondi conoscitori di Lecce -: saltarono tutte le tessere del mosaico, sul lato opposto alla lupa. Ma per ripararlo è stato utilizzato solo un po’ di cemento, che ha riempito il vuoto delle tessere». Insomma un pasticcio, del quale si occuperà, dal prossimo settembre, l’assessorato ai Lavori pubblici.<HS>
[FI]«I nostri uffici - spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Gaetano Messuti - hanno predisposto un progetto di recupero del mosaico, per ristrutturarlo e porre rimedio alle fissurazioni e alle tessere mancanti. A settembre lo metteremo a bando, come prevede il nuovo Codice degli appalti, anche se l’importo non è elevato: parliamo di 20-30mila euro circa». Ma già lo scorso ottobre, quando molti turisti segnalarono l’assenza di alcune tessere della lupa, si parlò di restaurare il mosaico. Allora fu un’impresa privata a farsi avanti, la Nicolì di Lequile che già si sta occupando della Basilica di Santa Croce. L’impresa aveva manifestato la propria intenzione di “sponsorizzare” l’intervento di restauro. E il Comune aveva accolto l’offerta, predisponendo gli atti - per 18mila euro complessivi - propedeutici a far partire i lavori. L’impresa, in cambio dei lavori, avrebbe potuto promuovere il proprio nome, marchio, immagine e attività. Di quel progetto e di quella idea nulla si è più saputo. E, oggi, non c’è davvero più tempo da perdere.
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