Lecce, Sant'Oronzo senza processione e luminarie: salta la festa

Lecce, Sant'Oronzo senza processione e luminarie: salta la festa
di Francesca SOZZO
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Lunedì 14 Giugno 2021, 18:16 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 10:33

Estate 2021 senza festa di Sant'Oronzo a Lecce. Il patrono della città per il secondo anno consecutivo non avrà la sua celebrazione. Niente bancarelle e luminarie, ma soprattutto niente processione.

In un anno, segnato dalla pandemia e difficile anche per il santo patrono che da tre anni non veglia più sulla città dall'alto della colonna di piazza Sant'Oronzo, i tre giorni dedicati alle celebrazioni dei santi Oronzo, Giusto e Fortunato non saranno organizzati. Niente riti civili e nemmeno religiosi. La Curia, con la quale l'amministrazione comunale ha da tempo avviato un'interlocuzione ha fatto sapere che l'orientamento del vescovo, Michele Seccia, è quello di non organizzare la solenne processione attensa ogni anno da numerosi fedeli. L'emergenza pandemica, seppur rallentata, impone ancora una volta prudenza.

La decisione 

Per il secondo anno consecutivo i simulacri dei santi patroni di Lecce non attraverseranno la città; la Curia tuttavia sta valutando la possibilità di organizzare una santa messa in piazza Duomo mantenendo le dovute distanze di sicurezza oppure una messa all'interno della chiesa e successivamente il saluto dei simulacri alla città in piazza per una preghiera corale. Niente processione, ma nemmeno bancarelle e luminarie.

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Un tema che è stato commentato dal sindaco Carlo Salvemini durante la presentazione della rassegna estiva del Comune di Lecce. «Richiamando la normativa rispetto all'emergenza epidemiologia e alle misure di restrizioni previste, rinnovo l'impegno – ha detto il sindaco - ad una celebrazione e ad  una ricorrenza senza calendario tipico che prevede prima di tutto la processione.

Il vescovo – ha aggiunto Salvemini – per ragioni di prudenza non intende organizzare la processione. Noi abbiamo un grosso rispetto del valore della festa che ha un valore religioso ma anche una testimonianza civile. Ma le due cose non possono essere scisse e separate». 

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I due aspetti, quello civile e quello religioso sono incardinati tra loro e “tra l'altro la parte civile con l'esposizione delle bancarelle pone delle responsabilità e degli obblighi che noi non siamo in condizione di verificare se poter garantire l'osservanza delle norme anti covid. La categoria delle fiere è diversa da quelle delle sagre. Siamo consapevoli di questa richiesta degli operatori economici che chiede di vivere questo ritorno pieno, autentico alla vita di tutti i giorni anche partendo da Sant'Oronzo».

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Un anno difficile quello per il Santo Patrono la cui statua, causa restauro, è stata spodestata - ormai tre anni fa - dalla colonna romana in piazza Sant'Oronzo dalla quale vegliava sulla città per non farvi ritorno (forse al suo posto ci sarà una copia); la settimana scorsa invece la statua del santo che sovrasta Porta Rudiae è stata colpita da un fulmine colpendo il santo al petto, al volto e alle braccia. Proprio lui, il santo che nel 1658 liberò i leccesi dalla peste, secondo la leggenda, nulla sembra poter fare contro il covid.

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