Estate 2021 senza festa di Sant'Oronzo a Lecce. Il patrono della città per il secondo anno consecutivo non avrà la sua celebrazione. Niente bancarelle e luminarie, ma soprattutto niente processione.
In un anno, segnato dalla pandemia e difficile anche per il santo patrono che da tre anni non veglia più sulla città dall'alto della colonna di piazza Sant'Oronzo, i tre giorni dedicati alle celebrazioni dei santi Oronzo, Giusto e Fortunato non saranno organizzati. Niente riti civili e nemmeno religiosi. La Curia, con la quale l'amministrazione comunale ha da tempo avviato un'interlocuzione ha fatto sapere che l'orientamento del vescovo, Michele Seccia, è quello di non organizzare la solenne processione attensa ogni anno da numerosi fedeli. L'emergenza pandemica, seppur rallentata, impone ancora una volta prudenza.
La decisione
Per il secondo anno consecutivo i simulacri dei santi patroni di Lecce non attraverseranno la città; la Curia tuttavia sta valutando la possibilità di organizzare una santa messa in piazza Duomo mantenendo le dovute distanze di sicurezza oppure una messa all'interno della chiesa e successivamente il saluto dei simulacri alla città in piazza per una preghiera corale. Niente processione, ma nemmeno bancarelle e luminarie.
Un tema che è stato commentato dal sindaco Carlo Salvemini durante la presentazione della rassegna estiva del Comune di Lecce. «Richiamando la normativa rispetto all'emergenza epidemiologia e alle misure di restrizioni previste, rinnovo l'impegno – ha detto il sindaco - ad una celebrazione e ad una ricorrenza senza calendario tipico che prevede prima di tutto la processione.
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I due aspetti, quello civile e quello religioso sono incardinati tra loro e “tra l'altro la parte civile con l'esposizione delle bancarelle pone delle responsabilità e degli obblighi che noi non siamo in condizione di verificare se poter garantire l'osservanza delle norme anti covid. La categoria delle fiere è diversa da quelle delle sagre. Siamo consapevoli di questa richiesta degli operatori economici che chiede di vivere questo ritorno pieno, autentico alla vita di tutti i giorni anche partendo da Sant'Oronzo».
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Un anno difficile quello per il Santo Patrono la cui statua, causa restauro, è stata spodestata - ormai tre anni fa - dalla colonna romana in piazza Sant'Oronzo dalla quale vegliava sulla città per non farvi ritorno (forse al suo posto ci sarà una copia); la settimana scorsa invece la statua del santo che sovrasta Porta Rudiae è stata colpita da un fulmine colpendo il santo al petto, al volto e alle braccia. Proprio lui, il santo che nel 1658 liberò i leccesi dalla peste, secondo la leggenda, nulla sembra poter fare contro il covid.
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