Filobus, la Procura di Roma: «Confiscate mezzo milione sui conti svizzeri di Buonerba»

Filobus, la Procura di Roma: «Confiscate mezzo milione sui conti svizzeri di Buonerba»
2 Minuti di Lettura
Sabato 1 Febbraio 2020, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 10:00
La Procura di Roma ha chiesto la confisca di 510mila euro sui conti bancari svizzeri del professore Massimo Buonerba, 68 anni, di Lecce, consulente dell'amministrazione comunale guidata da Adriana Poli Bortone. La richiesta è stata presentata dal pubblico ministero Alberto Pioletti agli stessi giudici della ottava sezione penale del Tribunale che a settembre dell'anno scorso hanno dichiarato il non luogo a procedere per Buonerba, dall'accusa di avere intascato 660mila euro di tangenti dall'appalto di 21 milioni di euro per la realizzazione della rete del filobus di Lecce.

Il processo di primo grado, dunque, si è chiuso. O meglio, non è mai entrato nel merito poiché il presidente del collegio giudicante già nella seconda udienza stabilì che il troppo tempo trascorso avesse reso ormai inutile stabilire se l'imputato avesse intascato o meno quelle tangenti: per intervenuta prescrizione del reato di concussione per induzione. I fatti di cui non si è potuto occupare il processo risalgono al 2006. A dicembre del 2006. L'importo quantificato di quella tangente è di 473mila 500 euro.

Filobus, si rompe un cavo dell'alta tensione
Viene giù il cavo del filobus, traffico in tilt a piazzale Rudiae. Ferito un ciclista

Una previsione azzeccata dagli addetti ai lavori quando a dicembre di tre anni fa il Tribunale di Lecce (seconda sezione) accolse l'istanza degli avvocati difensori Sabrina Conte e Carlo Viva sulla competenza territoriale di Roma perché il luogo accertato di una delle tangenti, la seconda, contestate a Buonerba.

La declaratoria della prescrizione non ha messo tuttavia fine a questa vicenda giudiziaria, poiché pendeva il sequestro preventivo del profitto del reato disposto il 7 novembre del 2016 dal giudice per le indagini preliminari: 312 mila euro e 198mila euro, le somme individuate su due conti svizzeri. A processo terminato il pubblico ministero Pioletti ha ottenuto dal Tribunale che della confisca di quelle somme se ne discuta con il rito dell'incidente di esecuzione.

C'è stata già la prima udienza ed è stata rinviata per difetto di notifica. Si torna in aula il 27 febbraio. E come è avvenuto nel processo, anche in questa fase il Comune di Lecce sarà parte civile: l'incarico è stato affidato all'avvocato Tiziana Bello che aveva curato gli interessi dell'amministrazione anche nella fase dibattimentale.
Se la prescrizione ha impedito di dimostrare l'innocenza o la colpevolezza del reato, si possono confiscare denari o beni intanto rimasti sotto sequestro? E' un nodo che dovranno sciogliere i giudici romani. L'ultimo scampolo di una vicenda giudiziaria partita in ritardo, andata avanti con una inspiegabile lentezza ed infine vanificata dalla prescrizione quando non era ancora entrata in vigore la riforma contestata da penalisti e magistrati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA