Salento, domestica "manolesta" condannata ad 1 anno e 11 mesi di reclusione

La sentenza di primo grado è stata emessa dal giudice Maddalena Torelli

La vicenda si è registrata nel 2018 a Carmiano, in Salento
La vicenda si è registrata nel 2018 a Carmiano, in Salento
di Andrea Tafuro
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 22:06 - Ultimo aggiornamento: 22:07

Domestica “manolesta” condannata in primo grado a 1 anno e 11 mesi di reclusione con le accuse di furto aggravato e violazione di domicilio ai danni di una coppia di pensionati di Carmiano. La sentenza porta la firma della giudice Maddalena Torelli.

Il caso era finito in tribunale sulla scorta dei dubbi palesati dall’anziano uomo alla figlia, poi tradotti in denuncia alle forze dell’ordine. Ammanchi che l’uomo avrebbe riscontrato quando aveva bisogno di soldi e cercandoli nella libreria non li trovava. Dalle indagini portate avanti dai carabinieri, coordinati dalla sostituta procuratrice Maria Consolata Moschettini, da cui erano emersi dei “buchi” nei risparmi degli anziani, per 7mila e 200 euro custoditi in una libreria, nel periodo (gennaio-agosto 2018), in cui la domestica, una 58enne del posto, aveva svolto l’attività di badante. Nell’attività investigativa sono stati inoltre inserite le testimonianze dei familiari, di una vicina di casa e del direttore dell’ufficio postale di Carmiano presso il quale l’anziano e la badante si recavano per effettuare delle operazioni ritenute riferibili al conto dell’uomo.

La sentenza

Nelle motivazioni della sentenza di condanna è riportato che “gli ammanchi di denaro hanno iniziato a registrarsi solo e quando la donna ha iniziato a frequentare l’abitazione degli anziani. È vero – scrive il giudice - che la persona offesa custodiva con sé le chiavi utilizzate per chiudere la libreria ove riponeva il denaro ma ciò non è sufficiente per ritenere impossibile che la badante potesse ottenere ugualmente la disponibilità del denaro coabitando sostanzialmente con la persona offesi”. La sentenza inoltre ha previsto in favore della parte civile, assistita dall’avvocato Luigi Bruno, una provvisionale di 8mila e 200 euro (7mila e 200 euro pari alla somma rubata e mille euro a titolo di danno morale). La badante è difesa dall’avvocato Massimo Pagliara che valuterà il ricorso in appello, considerato anche che la donna è stata assolta “perché il fatto non sussiste” dal reato di indebito utilizzo di carte di credito.
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