“Fuga dall'Egitto”, il dipinto rubato torna in parrocchia dopo 27 anni

“Fuga dall'Egitto”, il dipinto rubato torna in parrocchia dopo 27 anni
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Lunedì 6 Gennaio 2020, 11:28 - Ultimo aggiornamento: 15:12
Trafugato nel maggio del 1992, è tornato nella chiesa del Buon Consiglio di Ruffano. A rintracciare e recuperare il dipinto - che ritrae la Fuga dall'Egitto, di autore ignoto - sono stati i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. Il dipinto è stato restituito nelle mani del sindaco Antonio Rocco Cavallo e del parroco don Nicola Santoro, presenti anche il comandante della Compagnia Carabinieri di Casarano, Massimiliano Cosentini, il
comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, Giampaolo Brasili e il comandante Interinale della Stazione di Ruffano, Daniele Luigi Tricarico.

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L’attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, è scaturita da un controllo
amministrativo effettuato in un esercizio di antiquariato partenopeo, al termine del quale i carabinieri hanno individuato alcune opere che, per la loro natura e iconografia, potevano
corrispondere a quelle trafugate da istituti di culto.



Di fondamentale importanza per l’individuazione del prezioso bene è risultata la comparazione dell’immagine, con quelle contenute nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che ne ha confermato la provenienza illecita.

«La restituzione di oggi - scrivono dal Comando - avvalora l’importanza dell’opera di sensibilizzazione che le articolazioni di questo Comando quotidianamente compiono con i responsabili degli Uffici Diocesani, anche attraverso la divulgazione, ai Parroci, della pubblicazione “Linee Guida per la Tutela dei Beni Culturali Ecclesiastici”, da noi realizzata nel 2014 unitamente alla Conferenza Episcopale Italiana che, oltre a contenere consigli pratici per
la difesa dei beni chiesastici da eventi predatori, diffonde e valorizza le iniziative di
catalogazione e censimento dei beni delle Diocesi che, con grande impegno, stanno
conducendo in ordine al proprio patrimonio culturale».
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