«Destra e sinistra sono superate. Scelgo le persone, non i partiti. Anpi? Seminatori d'odio»: a tu per tu con il sindaco Pippi Mellone

«Destra e sinistra sono superate. Scelgo le persone, non i partiti. Anpi? Seminatori d'odio»: a tu per tu con il sindaco Pippi Mellone
di Paola COLACI
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Sabato 26 Settembre 2020, 08:41
Sindaco Pippi Mellone, i suoi detrattori le contestano un bipolarismo politico che a fasi alterne la porta a sostenere il centrodestra o centrosinistra nelle competizioni elettorali. Come replica?
«Onestamente credo solo di essere uno fra le migliaia di cittadini che scelgono di votare in maniera differente alle elezioni europee, a quelle politiche, alle regionali e alle amministrative. Ormai non si votano più i partiti o gli schieramenti, ma si scelgono le persone. Le appartenenze da ultrà hanno fatto il loro tempo».

Partiti tradizionali come reperti da museo?
«Il sistema partitico tradizionale ormai non funziona più. Così, come è superata la dicotomia tra destra e sinistra. Esistono, piuttosto, politiche concrete di buon senso e decisioni assunte nell'interesse delle comunità. Cose condivisibili, come direbbe qualcuno».

Si riferisce al sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, che ha dichiarato di apprezzare alcuni suoi provvedimenti?
«Non ritengo le azioni assunte dalla mia amministrazione vicine o lontane da un certo steccato politico. Del resto, è noto, le etichette non mi sono mai piaciute. Piuttosto, agisco nell'interesse della mia comunità. Dal 2013 ho smesso di credere nell'orientamento politico. Il mio movimento si chiama Andare Oltre, superando, quindi, le categorie vuote di destra o sinistra».

Sembra che lei non abbia più stima del centrodestra dal quale proviene, né del centrosinistra. È così?
«Oggi il civismo rappresenta la risposta reale alle istanze dei cittadini. Questo è un fatto. Giudico la strategia del centrodestra alle Regionali assolutamente suicida. Non voglio entrare nel merito delle scelte che hanno portato alla candidatura di Raffaele Fitto, ma ritengo che soffrano tutti della sindrome di Erode: hanno provato ad ammazzare politicamente tutti i giovani che potevano rappresentare la futura classe dirigente: da Alessandro Delli Noci ad Andrea Pulli, solo per citarne alcuni. Ma, per loro sfortuna, non ci sono riusciti. Le dinamiche del centrosinistra, al di là di alcune persone che stimo e apprezzo, non mi appassionano particolarmente».

Emiliano ha detto che se lei dovesse ricandidarsi a sindaco di Nardò nel 2021 potrà contare sul suo sostegno. Lei ha già deciso?
«Assolutamente sì. Sarò ricandidato a sindaco. Ma non sono io ad averlo deciso. Sono gli stessi cittadini che hanno palesato questa volontà con il loro voto alle regionali».

E non teme che rispunti fuori il video in cui lei fa il saluto romano con i militanti di Casa Pound?
«Ormai è un refrain di ogni campagna elettorale. Ma questa volta è stato un grande onore ricevere attenzioni Renzi e Calenda. Senza contare i vantaggi della pubblicità gratuita che ne è derivata. E poi ai due leader nazionali hanno risposto gli elettori nell'urna».

Sì, ma quel video parla chiaro.
«Non disconosco nulla del mio passato, né delle mie origini politiche. Ma sfido chiunque a dimostrare che in quel video del 2008 il mio braccio si alzò per fare il saluto romano. Si trattava di una commemorazione di Sergio Ramelli, ragazzo trucidato a colpi di chiave inglese negli anni Settanta»

Chiederebbe ancora la chiusura dell'Anpi di Lecce che ha scatenato tante polemiche?
«La mia richiesta rappresentava una provocazione. Faccio, notare, tuttavia, che l'Anpi di Lecce non perde occasione per chiedere la chiusura di quel partito piuttosto che di quell'altro movimento. E lo fa bollando tutti come seminatori d'odio. Ma definire Norma Cosetto, medaglia d'oro, una “presunta” vittima delle Foibe la dice lunga su chi siano i veri seminatori d'odio».

L'assessore comunale Giulia Puglia, candidata nella civica Emiliano sindaco di Puglia e da lei sostenuta, ha incassando 4.915 preferenze senza essere eletta. Un successo a metà?
«Al contrario, siamo più che soddisfatti: il migliore in assoluto dal 1994 per un singolo candidato. Neppure il buon Luigi Tarricone, parlamentare della Prima Repubblica riuscì a fare di meglio. E questo la dice lunga sull'enormità del risultato conquistato da una giovanissima candidata. Nardó è il secondo centro dove Emiliano ha fatto la migliore performance. Il 63% dei consensi è un risultato straordinario».

E ora cosa si aspetta da Emiliano? Un assessorato esterno?
«L'attenzione tributata in questi quattro anni. E non andremo a chiedere al presidente incarichi per qualcuno perché il nostro unico obiettivo è quello di fare gli interessi di Nardò».

E della minoranza a Nardò che ci dice? Ci sarà tregua?
«Non ho alcuna intenzione di dialogare con chi ha distrutto questa città per 30 anni. Che continuino pure a scontrarsi con me e offendere. A fare giustizia ci penseranno i tribunali».
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