«Nel sottosuolo di Castro le ultime indagini geofisiche hanno rivelato la presenza della piattaforma dell’antico tempio dedicato alla dea Atena. Occorre quindi al più presto lavorare per concretizzare questa scoperta che potrebbe aggiungersi alla lunga lista di straordinari ritrovamenti in questa città». La notizia viene riferita dal professor Francesco D’Andria, emerito dell’Università del Salento e alla guida dell’équipe di studiosi e archeologi impegnati da anni nella campagna di scavi condotta a Castro in località “Capanne” che, come un grande puzzle, sta gettando luce un pezzo dietro l’altro sulla ricostruzione della storia dei luoghi.
Il busto nel 2015
La cittadina che si affaccia sull’Adriatico, continua dunque a far parlare di sé a dopo gli importanti ritrovamenti segnalati alla fine dello scorso anno, quando gli esperti recuperarono parti dei piedi e un pezzo di una seconda statua colossale gemella del voluminoso busto della dea Atena rinvenuto nell’estate del 2015, oltre a frammenti riferibili ad una quindicina di statue realizzate sia in calcare sia in marmo proveniente dalle isole Cicladi (Grecia) e numerosi vasi con iscrizioni dipinte in lingua greca e messapica.
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Fondamenta
Oggi - spiega il professore D’Andria - dall’esame delle prospezioni geofisiche di un terreno di proprietà privata di 300 metri quadrati, adiacente all’area di scavo di zona Capanne, sembra che quel sito possa custodire le fondamenta dell’antico tempio.
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Finanziatori
Intanto, il lavoro degli archeologi va avanti senza soluzione di continuità. Anche grazie al contributo finanziario del professor Francesco De Sio Lazzari, figlio del geologo Antonio Lazzari a cui è intitolato il Museo della città, il quale ha devoluto agli scavi una cifra molto considerevole, e dell’associazione Inner Wheel Tricase-Capo di Leuca, tutta al femminile, che ha raccolto tra i soci una somma importante. «Grazie ai finanziamenti del professor De Sio Lazzari e delle donne di Inner Wheel abbiamo ottenuto risultati straordinari - spiega D’Andria -. Si sta aprendo un quadro molto importante e speriamo nel bando sui siti archeologici della Regione alla quale abbiamo chiesto un milione di euro per realizzare un grande parco archeologico e alle risorse del Pnrr che possono ancor di più valorizzare questa realtà che già ha trasformato Castro, facendola diventare luogo di riferimento per il turismo di qualità. Molti turisti, infatti, ora non si fermano più soltanto a Castro Marina ma salgono in cima alla città per godere del panorama straordinario e per vedere il museo, la statua di Atena e un’offerta culturale di altissimo profilo».
Museo
Nel frattempo, è in atto pure un confronto con il Museo archeologico nazionale “Marta” di Taranto per l’organizzazione di una mostra e un convegno sui rapporti tra Taranto e Castro. E si lavora all’itinerario culturale internazionale “Rotta di Enea” promosso dal Consiglio d’Europa, in cui la città di Castro figura come primo approdo in Italia.