Il nubifragio svela il passato millenario di Porto Badisco: tracce di carraie e fuoco

Il nubifragio svela il passato di Porto Badisco: tracce di carraie e fuoco

Il nubifragio svela il passato millenario di Porto Badisco: tracce di carraie e fuoco
di Elio PAIANO
3 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Dicembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 11:38

La vita sotto il laghetto spazzato via

Porto Badisco ha disvelato altri tesori. Mentre si pensa a come riconfigurare la baia in vista dell’estate, emergono nuovi interessanti particolari nel sito liberato dalla forza della bomba d’acqua caduta nella notte fra il 17 ed il 18 novembre. Lì dove l’antico fiume di Badisco ha scavato il piano originale, sono emersi segni del suo passato millenario. L’area di Porto Badisco, a Otranto, infatti, presenta segni di una frequentazione antichissima, basti pensare che le celebri Grotte dei Cervi risalgono a seimila anni fa. Bene, nel letto del fiume riscoperto dopo il nubifragio, sono emerse numerose testimonianze archeologiche che ora vanno indagate. 
Basta lo sguardo da parte di un occhio esperto, per notare segni di un passato forse molto remoto. Sul lato destro, guardando verso il mare, infatti, sono emerse alcune carraie, testimonianza del passaggio secolare di mezzi di trasporto. Sul sito in questione, è stato già fatto un primo sopralluogo da parte della Soprintendenza, che sarà uno degli enti principali dell’istituendo tavolo tecnico a cui parteciperà, oltre al Comune di Otranto, anche l’ente Parco.

L'archeologo:«Subito le indagini, non è un sito qualsiasi»

 

Natura e storia, dunque, si sono disvelate in una sola notte a Badisco per impreziosire la splendida baia tombata negli anni ’50 del secolo scorso. In un post sul gruppo Salento archeologico, l’archeologo Michele Bonfrate ha evidenziato i resti delle carraie, sottolineando le strisce parallele che corrono verso il mare. 
«Serve un’indagine importante, anche perché Porto Badisco non è un sito qualunque, ma uno dei luoghi più interessanti del Salento - sostiene Bonfrate - è ancora presto per fare qualsiasi ipotesi, tranne il fatto di poter dire che occorrono indagini approfondite sul sito». 

Un tavolo tecnico con la Soprintendenza

Il Comune di Otranto, la prossima settimana oltre ad incontrare gli altri enti e poi convocare una riunione congiunta per un confronto, ha intenzione di conferire gli incarichi agli esperti per redigere un progetto di recupero e rinaturalizzazione del sito. Questo perché l’area si è rivelata non solo preziosa dal punto di vista naturalistico e storico, ma anche perché necessita di un modello nuovo di fruizione. 
Percorrendo questo antico sito, infatti, si notano numerosi materiali concrezionati in epoche antiche, le carraie segnalate, nonché resti di zone interessate dall’accensione di fuochi.

Tra i materiali litici si rinviene anche numerosa terracotta ed altri segni che gli esperti sono in grado di identificare. Certo è che adesso, con la spiaggia ad arco che si è riformata, risentire i versi dell’Eneide in cui si descrive “il curvo seno, con il porto nascosto sulla sinistra ed in fondo la spiaggia” è di una forte suggestione. Non resta che attendere gli sviluppi a cui porteranno le decisioni del tavolo tecnico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA