MarTa, presentata la mostra “Athenaion: Tarentini, Messapi e altri nel Santuario di Atena a Castro”

MarTa, presentata la mostra “Athenaion: Tarentini, Messapi e altri nel Santuario di Atena a Castro”
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Martedì 20 Dicembre 2022, 14:06 - Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 14:16

Presentata nella Sala Incontri del Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA la mostra “Athenaion: Tarentini, Messapi e altri nel Santuario di Atena a Castro”, a cura di di Francesco D’Andria – Accademico dei Lincei, professore emerito dell’Università del Salento e Direttore degli scavi e del Museo Archeologico di Castro e Eva Degl’Innocenti – Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto.

Le indagini archeologiche a Castro

Le indagini archeologiche condotte a Castro a partire dall’anno 2000, in collaborazione tra Comune di Castro, Università del Salento, e la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce hanno permesso di identificare il Santuario di Atena (Athenaion) citato da numerose fonti letterarie, in particolare da Virgilio che, nel libro III dell’Eneide, descrive il primo approdo in Italia dei Troiani in fuga da Troia, guidati da Enea.

Gli studi effettuati hanno posto l’attenzione sul ruolo svolto dal luogo sacro come spazio di incontro tra genti diverse, greci, messapi, popoli dell’opposta sponda balcanica, in un punto strategico della navigazione antica, all’ingresso del mare Adriatico.

La direttrice

“La mostra rappresenta l’occasione per mettere a confronto le testimonianze archeologiche di Castro con le produzioni artistiche di Taranto, offrendo anche ai visitatori l’opportunità di conoscere uno dei contesti della Puglia antica, quello di Castro, in cui maggiormente si manifesta la diffusione della cultura artistica tarantina”, precisa Eva Degl’Innocenti, direttrice del MArTA.

Tra i reperti portati alla luce dagli scavi, particolare rilievo assumono le sculture, prevalentemente in calcare (pietra leccese), ma anche in marmo greco: notevoli sono la statua colossale di Atena Iliaca e i rilievi a girali abitati (peopled scrolls) che rivelano forti connessioni con l’arte di Taranto e sono da attribuire ad un’officina di scultori della città dei due mari attivi nella seconda metà del IV sec.

a.C. Tali documenti restituiscono echi importanti della grande arte pubblica tarantina che, per la continuità di vita di Taranto stessa, non si è qui conservata.

“Si tratta di una mostra”, sottolinea D’Andria, accademico dei Lincei e direttore degli scavi e del museo di Castro, “che mette in evidenza come Taranto nel IV e nel III secolo a.C., sia stata una grande metropoli del Mediterraneo, un centro di elaborazione artistica di altissimo livello capace di influenzare anche per secoli non solo le colonie greche o le popolazioni indigene, ma anche di inventare modelli come quello dei girali, che influenzeranno l’arte e la scultura nei secoli a venire”. La collaborazione con l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) e l’Istituto di Scienze e Tecnologie dell’Informazione (ISTI) del Centro Nazionale delle Ricerche (CNR), ha consentito di sviluppare ricerche specifiche sui reperti (rilievi laser 3D e indagini sulle tracce di colore presenti sulle superfici scultoree), con l’applicazione di tecnologie innovative.

Le ricostruzioni in 3D

L’esposizione “Athenaion: Tarentini, Messapi e altri nel Santuario di Atena a Castro” sarà corredata anche di ricostruzioni in 3D: tra cui la riproduzione della statua di Atena a mezzo busto, creata dal Fab Lab (laboratorio di artigianato digitale e innovazione) del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, che sarà esposta nel chiostro del Museo, valorizzata nella sua parte inferiore da una ricostruzione in metallo realizzata dall’artista pugliese Nicola Genco.

Rimarrà aperta dal 20 dicembre 2022 al 18 giugno 2023. 

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