Castro, nuova scoperta archeologica: ritrovati un volto femminile e due frammenti di arto

Castro, nuova scoperta archeologica: ritrovati un volto femminile e due frammenti di arto
di Donato NUZZACI
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Mercoledì 15 Dicembre 2021, 13:05 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:48

Un volto femminile e altri due frammenti di arto di una statua. È l’ultima scoperta che arriva da località Capanne di Castro, dove un’equipe di archeologi guidati dal professor Francesco D’Andria e dal dottor Amedeo Galati sta portando avanti una nuova campagna di scavo, sostenuta anche con fondi raccolti dall’associazione Inner Wheel Tricase-Capo di Leuca.

Il precedente

Lo stesso luogo in passato aveva consegnato alla comunità scientifica e ai cittadini il busto della dea Minerva (Atena) di oltre tre metri di altezza e databile attorno al IV secolo avanti Cristo, l’antico tempio della dea e tanti altri reperti di straordinaria rilevanza che contribuiscono ora a ricostruire la storia del territorio e arricchiscono il Museo Archeologico cittadino situato all’interno del castello aragonese.

 


«Ringrazio ancora l’associazione Inner Wheel per la volontà di devolvere il ricavato della raccolta fondi in favore della storia e della cultura non solo di Castro, ma dell’intero Mediterraneo - dichiara l’assessore alla Cultura Alberto Antonio Capraro -.

Queste scoperte, che sono certo non saranno le ultime, premiano il loro impegno e la loro visione. Non appena musealizzati, i reperti avranno il giusto riferimento e daranno riconoscimento a questa associazione».

La presidente di Inner Wheel, Graziana Aprile, esprime soddisfazione per i recenti rinvenimenti: «Il club di Tricase-Santa Maria di Leuca ha deciso di investire nella ricerca dei tesori archeologici che il sito di Castro sta continuando a far rinvenire, pezzi di eccezionale rarità e inestimabile valore. I recenti reperti sono la conferma che una sinergica e unitaria azione tra istituzioni ed associazioni, sotto la qualificata supervisione di un esperto di fama mondiale, quale è il professor D’Andria, portano sempre a risultati lusingheri. Continuiamo, dunque, “sulle orme di Atena”».

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