La compagna dell'arrestato: «Afendi mi ha fatto un gesto, come a dire “ti taglio la gola”»

La compagna dell'arrestato: «Afendi mi ha fatto un gesto, come a dire “ti taglio la gola”»
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Lunedì 4 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 15:08

«Quando mi ha incontrato al supermercato mi ha fissato negli occhi e ha mimato il gesto “ti taglio la gola”». I carabinieri hanno raccolto anche il racconto della moglie (28 anni, di Casarano) di Lucio Sarcinella, che è incinta. La donna ha parlato delle vessazioni, che a suo avviso, avrebbe subito nel tempo da Antonio Afendi. L’ultimo episodio proprio sabato mattina, quello che avrebbe scatenato la reazione del marito.
«Dalle 10.15 sino alle 10.45 siamo stati insieme e ci siamo recati al bar - ha raccontato la giovane - in quanto dovevamo vederci con l’avvocato Mario Coppola per salutarci e poiché lo stesso avvocato doveva avvisarci che avevano fissato la data dell’udienza di un procedimento di mio marito Lucio. Effettivamente siamo stati al bar con l’avvocato Coppola ed alle 10.45 ci siamo salutati».

Il racconto

A questo punto la donna sarebbe andata a fare la spesa, mentre il marito sarebbe andato a fare benzina e a lavare la macchina. La 28enne si è quindi diretta verso il Conad di viale stazione dove ha notato Antonio Afendi, che era vicino all’avvocato Coppola. «Alla mia vista ha inizialo a fissarmi ed a farmi il classico gesto con la mano per mimare l’azione del “tagliare la gola”. Voglio precisare che Afendi Antonio da quando è successo il fatto di mio padre, che è stato accoltellato proprio da Afendi per motivi di viabilità, lui mi ha sempre minacciato e si è fatto sempre trovare più frequentemente nei luoghi da me frequentati, tipo sul mio posto di lavoro e poi ultimamente passava spesso anche sotto la nostra abitazione sia in macchina che in moto». 


Le provocazioni

Secondo la donna, ogni volta che Afendi la incontrava cercava di provocarla, «di fissarmi male o di gesticolare probabilmente perché si aspettava una reazione». 
Sabato quindi la donna è entrata nel supermercato e vedendo Antonio Afendi che si stava avvicinando ha chiamato il marito, chiedendogli dove stava e raccontandogli quanto accaduto.
«Voglio precisare - ha proseguito la moglie di Sarcinella - che non vi erano procedimenti in corso fra mio marito ed Afendi ma l’incompatibilità era data sempre dall’episodio che aveva visto coinvolto mio padre. Raccontavo quindi a mio marito di aver visto Afendi, il quale aveva fatto i soliti gesti minacciosi nei miei confronti e mio marito mi chiedeva immediatamente dove fossi ed io gli rispondevo che ero al Conad. A mia volta chiedo dove fosse e lui mi rispondeva di trovarsi all’Agip e che comunque stava passando a controllare».
La donna entra nel supermercato verso le 10.50 e dopo poco più di dieci minuti viene chiamata dal marito che le dice che era passato dal supermercato e non aveva visto nessuno. 
«Questa chiamata mi tranquillizzava - ha spiegato la donna ai militari - e quindi io gli dicevo di pensare a cosa mangiavamo a pranzo. E avendolo sentito molto turbato cercavo di sdrammatizzare e di dirgli che probabilmente non si era accorto che ero io, anche se in effetti ero consapevole che si fosse accorto e che mi aveva fatto i soliti gesti. Lucio conclude la chiamata dicendomi che ci saremo sentili da lì a breve ed io ho continuato a fare la spesa».
La donna continua a fare la spesa e non sente la telefonata del marito fatta alle 11.10, praticamente l’ora in cui Sarcinella uccide Afendi. «Dopo un minuto ricevo un audio tramite applicativo whatsapp da parte di mio marito Lucio - ha proseguito la donna - nel quale mio marito in maniera agitata mi diceva sostanzialmente di scusarlo per quello che aveva fatto e di pensare a nostro figlio e di non fargli mancare nulla».

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