Casarano, nei piani una guerra di mala: «Caraccio voleva uccidere Afendi»

Sul posto anche il procuratore della Repubblica facente funzioni, Guglielmo Cataldi
Sul posto anche il procuratore della Repubblica facente funzioni, Guglielmo Cataldi
di Roberta GRASSI
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Sabato 9 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 11:24

«Il capo indiscusso, rispettato e temuto in tutti gli ambienti, minaccia velatamente le Forze dell’Ordine e intimidisce chi denuncia per farlo ritrattare». È il profilo di Ivan Caraccio, l’altro “capo”, così come riportato nell’ordinanza di custodia cautelare scaturita dall’ultima inchiesta su Casarano e sui traffici di droga nel territorio. Affari gestiti da persone che sono state ritenute, in altri procedimenti, vicine alle Sacra corona unita. Caraccio sul versante dell’attuale pentito Tommaso Montedoro. Afendi l’erede di Augustino Potenza. 

Il blitz

Il blitz dei carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Lecce è scattato giovedì all’alba. Sono 13 in tutto le persone raggiunte da una misura cautelare a firma del gip Giulia Proto. Ma le richieste della Dda di Lecce (pm Giovanna Cannarile, procuratore della Repubblica facente funzioni Guglielmo Cataldi) erano in numero superiore. Gli arresti sono stati eseguiti pochi giorni dopo un gravissimo fatto di sangue, avvenuto in pubblica piazza, a Casarano: alle 11 di sabato scorso è stato ucciso Antonio Amin Afendi, 33 anni, ritenuto un altro elemento di vertice e coinvolto in questa stessa indagine. Il movente del delitto sembrerebbe, al momento, non essere inerenti ai fatti trattati dalla Dda a partire dal 2020. Tuttavia il gip e la Procura hanno sollevato diversi dubbi sulle ragioni che avrebbero spinto Lucio Sarcinella, 28enne del posto, anche lui già noto alle forze dell’ordine, a prelevare un revolver 357 magnum e fare fuoco tre volte, davanti a un bar di piazza Petracca. 
Tornando al fascicolo che tratta quasi unicamente di droga, ma nell’ambito del quale gli inquirenti hanno compiuto una minuziosa disamina del contesto, si parla di due organizzazioni contrapposte.

Una capeggiata da Afendi e l’altra proprio da Caraccio. E di fiumi di sostanza, per lo più cocaina, smerciati attraverso i pusher, nella zona delle case popolari. Il fornitore principale, individuato in Floriano Chirivì, è del Brindisino, di San Donaci. Sarebbe stato lui a garantire l’approvvigionamento della droga. 

La lotta per la supremazia

«Il territorio di Casarano - rilevano pm e gip - è suddiviso in due zone, dirette per quanto attiene il traffico di stupefacenti, da Afendi (che è morto sabato scorso) e Moscara Giuseppe, vertici di due distinte e opposte fazioni criminali». Nel 2019 viene arrestato Moscara. Nel 2020 Caraccio torna in libertà. Dalle dichiarazioni di un denunciante, dapprima inserito nel giro, poi uscito per paura di lasciarci la pelle, i carabinieri desumono «la pericolosità criminale che si sta venendo a creare nel territorio di Casarano per accaparrarsi la totale egemonia nella gestione del traffico di stupefacenti, ritenuto ormai il core business tra le attività illecite».
«Una sera di quest’estate - racconta il denunciante - Luca Marco Franza mi confidava che lui e Afendi si stavano preparando a una futura ed eventuale guerra, poiché erano giunte minacce di morte ad Afendi da persone al momento detenute». E ancora: «Nel momento in cui Caraccio Ivan uscirà dal carcere è sua intenzione ammazzare Afendi Antonio Amin e riprendere il controllo di Casarano». Sono circostanze prive di riscontro, ma sufficienti per elevare il livello di guardia. Intanto lunedì mattina sono fissati gli interrogatori di garanzia. Sono in tutto 43 gli indagati. A finire in carcere Luigi Calabrese 30 anni di Casarano; Giovanni Corsano 22 anni di Casarano; Salvatore De Gaetani, 40 anni di Ugento; Giovanni De Vito 37 anni di Matino; Davide Falcone, 35 anni di Casarano; Luca Marco Franza, 30 anni di Casarano; Janus Krasnici 35 anni residente a Lecce; Ivan Caraccio 37 anni residente a Matera; Floriano Chirivì 43 anni di San Donaci; Marco De Vito 39 anni di Casarano; Angelo Moscara 48 anni di Casarano; Matteo Toma, 37 anni di Casarano. Ai domiciliari Gianni Casto 32 anni di Casarano. Le difese sono sostenute tra gli altri dagli avvocati Simone Viva, Mario Coppola, Rocco Rizzello. 

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